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Elon Musk “dimezza” Twitter: vuole licenziare oltre tremila dipendenti entro domani

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Per tagliare i costi, il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, avrebbe intenzione di licenziare quasi metà della forza lavoro della piattaforma entro venerdì 4 novembre. La mossa rientrerebbe nella nuova strategia di crescita della società ideata dal miliardario, che prevede anche il pagamento per il badge di utente verificato.

Fatti principali

  • Secondo quanto riferito da diverse testate, tra cui Bloomberg e il Financial Times, Musk avrebbe intenzione di licenziare circa 3.700 dei 7.500 dipendenti entro venerdì 4 ottobre.
  • Il nuovo patron vorrebbe inoltre eliminare lo smartworking. I dipendenti confermati dovrebbero quindi rientrare a lavorare in azienda lunedì 7 novembre.
  • Secondo Bloomberg, i termini economici dei licenziamenti non sono ancora definitivi, ma dovrebbero prevedere un’offerta di 60 giorni di indennità per i dipendenti lasciati a casa.
  • Bloomberg afferma inoltre che Twitter potrebbe lanciare il suo piano di abbonamento a 8 dollari al mese per gli account che vogliono il badge blu di utente verificato già da lunedì 7 novembre.
  • Sempre secondo quanto riportato dalla testata statunitense, la funzione di modifica dei tweet, attualmente disponibile solo con l’abbonamento a Twitter Blue, dovrebbe diventare gratuita per tutti gli utenti.

Piovono critiche

La strategia di Musk di far pagare 8 dollari al mese il badge di utente verificato è stata criticata da più parti, anche dai leader politici. Mercoledì 2 novembre Alexandra Ocasio-Cortez ha twittato: “Il business plan di un ragazzo che ha fatto un acquisto da 44 miliardi con un eccesso di leva finanziaria è quello di andare a chiedere alla gente 8 dollari. Ricordatevelo la prossima volta che mettete in dubbio voi stessi e le vostre qualifiche”.

Le paure degli inserzionisti

I licenziamenti e la decisione di far pagare un canone mensile per il badge di verifica arrivano mentre Twitter sta affrontando un potenziale contraccolpo da parte degli inserzionisti, preoccupati per una moderazione dei contenuti più lasciva. Musk ha cercato di tranquillizzarli, promettendo che non permetterà che la piattaforma diventi un “paesaggio infernale per tutti”. I giganti della pubblicità, tuttavia, rimangono scettici e starebbero invitando i brand a sospendere la spesa pubblicitaria su Twitter. Mercoledì 4 novembre Musk ha postato un sondaggio in cui chiedeva se gli inserzionisti dovessero sostenere “la libertà di parola o la correttezza politica”, facendo intendere che le aziende che ritirano gli annunci da Twitter per problemi di moderazione dei contenuti o sono contrarie alla libertà di parola o lo fanno solo per correttezza politica.

Musk ha anche espresso il desiderio di liberare il social network dalla dipendenza dagli annunci pubblicitari, che costituiscono il 90% delle entrate totali, e di puntare sulla monetizzazione dei contenuti. Tuttavia ha indicato solo vagamente i vantaggi derivanti dal nuovo abbonamento Twitter Blue. Ha solamente detto che gli abbonati vedranno meno pubblicità, avranno la possibilità di condividere video o clip audio più lunghi e riceveranno “priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella ricerca”.

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