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Senza conflitti di interessi e slegata da banche e assicurazioni: tutti i vantaggi della consulenza indipendente negli investimenti

a cura di Giovanni Setti, consulente finanziario autonomo

Fino a dicembre 2018 chiunque volesse ricevere dei consigli d’investimento poteva affidarsi solamente alle banche o alle compagnie di assicurazioni. In poche parole, lo scenario prima dell’introduzione dei consulenti finanziari autonomi vedeva una situazione con un’enorme domanda da parte degli italiani, che poteva essere legalmente soddisfatta da pochi player. Le conseguenze? Queste società hanno sfruttato la situazione vendendo prodotti costosi ai propri clienti e intascando ghiotte commissioni. Non a caso, i prodotti di investimento italiani sono ancora oggi tra i più costosi al mondo. 

Introduzione dei consulenti finanziari autonomi

Nel dicembre del 2018 è stata introdotta la sezione dei consulenti finanziari autonomi, professionisti che operano in maniera priva di conflitti di interessi, completamente slegati da banche e compagnie di assicurazioni. Quali sono le principali differenze tra un consulente di banca e un consulente autonomo? La prima è come vengono remunerati. Il consulente della banca viene remunerato ogni volta che vende un prodotto e ogni volta che vengono raggiunti determinati obiettivi commerciali. In poche parole, il consulente della banca più vende più guadagna, situazione non desiderabile per il cliente. Il consulente autonomo, invece, viene pagato a parcella come gli avvocati, commercialisti e altri professionisti. La seconda differenza è la scelta dei prodotti che possono essere consigliati ai clienti. Il consulente bancario è limitato ai prodotti creati dalla propria banca (o quelli con il quale la stessa ha stretto accordi commerciali), mentre il consulente autonomo può scegliere tra tutti i prodotti disponibili sul mercato.

L’impatto dei costi

Quanto incidono i costi dei prodotti di investimento? Vediamo la differenza tra investire 500mila euro in un portafoglio che costa il 2,5% all’anno (il costo medio dei portafogli creati dalle banche) e un portafoglio che costa lo 0,3% all’anno (il costo medio dei portafogli che creo per i miei clienti). Per entrambi i portafogli ipotizziamo un rendimento medio annuo del 6%. In dieci anni il capitale investito in uno dei miei portafogli arriverebbe a 870.401 euro, mentre il portafoglio della banca arriverebbe a 705.299 euro, ben 165.102 euro in meno. Questo calcolo è solo a titolo esemplificativo per mostrare l’impatto dei costi dei prodotti di investimento.

Chi sono e quali sono i miei obiettivi?

Mi chiamo Giovanni Setti e sono un consulente finanziario autonomo. Ho studiato Business administration a Charlotte, North Carolina (Stati Uniti), ho conseguito un Master in Investment management all’Università di Ginevra, un Master in Pianificazione e consulenza finanziaria indipendente e un altro in Consulenza finanziaria per le aziende. Inoltre, sono l’autore del libro Come investire partendo da zero e pubblico regolarmente articoli su Money.it, WeWealth e Wall Street Italia.

Il mio obiettivo è aiutare le persone a liberarsi dai costi dei prodotti di investimento italiani, in modo da poter sfruttare al massimo la forza degli investimenti per raggiungere i propri obiettivi di vita.

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