Octave Klaba OVHcloud
Tech

Trasparenza e sovranità sui dati: la strada europea per il cloud

“Entro qualche anno tutte le aziende europee useranno il cloud. Ma se non avranno il controllo completo sulla gestione dei loro dati, non saranno formalmente libere di fare impresa. E lo stesso varrà per la politica europea: se le istituzioni non potranno gestire i dati che riguardano i cittadini – e il cloud sarà controllato da aziende private, magari americane o cinesi – non potranno fare davvero il loro mestiere e decidere liberamente dove indirizzare le politiche approvate in Parlamento. Ecco perché Joe Biden è venuto in Europa a dire che la gestione dei dati, oggi, è importante quanto la gestione dell’energia”. Octave Klaba sa di cosa parla, quando si tratta di nuvole e dati.

Il fondatore e presidente della francese OVHcloud, tra le più importanti aziende d’Europa di archiviazione dati, sceglie Forbes per condividere la sua visione sul futuro del cloud. “Perché è importante chi ha accesso ai dati? Perché se non controlli il cloud, non controlli l’economia e la politica”, ribadisce Klaba. Eppure, con un fatturato di 788 milioni di euro, 2.800 dipendenti che gestiscono 33 data center tra Europa, Nord America e Asia e 1,6 milioni di clienti in oltre 140 paesi, la società francese si trova a competere quotidianamente con i colossi mondiali del cloud. Gli stessi Amazon, Microsoft e Google che, tra le altre cose, a settembre 2022 rappresentavano il 72% del mercato cloud europeo, con ciascuno dei provider del continente fermo a una quota attorno al 2%. E mentre OVHcloud registrava 202 milioni di ricavi nel terzo trimestre di quest’anno, Amazon Web Services – controllata del gruppo Amazon per il cloud – toccava i 19,5 miliardi di euro nello stesso periodo. C’è margine di manovra da Roubaix, sede della società?

La strada europea per il cloud

“Noi lottiamo contro i giganti del tech anzitutto per affermare una strada europea per fare impresa”, ragiona Klaba. “Noi siamo europei e abbiamo una mentalità europea. Non esiste solo la visione imprenditoriale americana, ovvero raccogliere capitali, cedere quote societarie, vendere l’impresa e realizzare un profitto. Io potrei vendere OVHcloud e fare profitti, ma voglio costruire qualcosa di affidabile e che duri a lungo. Sto cercando di creare fiducia attorno al prodotto, rispettando le consuetudini che ci sono qui: in Europa, se non controlli il 100% della società, tutti pensano che non puoi realizzare quello che dici e nessuno si fiderà di te. Perciò non ho mai accettato altri soci e capitali. Il percorso è più lungo, ma sono convinto che costruirà fiducia attorno a noi”.

Piccolo è bello, recitava il motto dell’economia italiana. Un’opportunità o un rischio? “Non vogliamo restare piccoli, ma creare fiducia attorno a noi, dicendo ai nostri clienti: ‘Noi facciamo cloud, una cosa sola, e non usiamo i tuoi dati per altri scopi’. I nostri concorrenti, come Azure e Aws, per esempio, sono controllati rispettivamente da Microsoft e Amazon, che forniscono servizi cloud, ma allo stesso tempo fanno anche un sacco di altri lavori. La più grande differenza è questa: noi non esploriamo i tuoi dati per realizzare altre vendite, non ci interessa conoscere i siti che visiti e il tuo indirizzo Ip per fare profitti vendendo queste informazioni. Certo, così cresciamo meno, perché nessun gruppo ci sussidia in qualità di azienda controllata. È più complesso perché sei solo, non ricevi capitali dall’esterno, ma è più semplice ragionare con i clienti: domani noi non faremo un altro mestiere, faremo ancora cloud. È così che costruiamo fiducia”.

Sovranità e trasparenza

Torna quindi ad affacciarsi, nella visione di Klaba, il concetto di sovranità, già al centro dell’evento dello scorso settembre in cui il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha presentato dalla sede OVHcloud di Roubaix la nuova strategia di Parigi sul cloud. “Gli europei devono gestire i dati degli europei: questa è sovranità. Bisogna comprendere cosa significa questa parola: oggi, quando usiamo un servizio cloud americano o cinese, loro producono la piattaforma e la gestiscono, perciò hanno accesso anche ai dati. Sovranità significa che potremmo anche continuare a usare le loro piattaforme, ma le aziende europee, o gli Stati, devono essere in grado di gestire i dati e non essere costrette a chiedere l’accesso a terze parti. E questo perché abbiamo specifiche leggi in Europa che abbiamo diritto a fare rispettare. È la stessa cosa che succede a europei o americani che usano TikTok, perché il governo cinese può entrare e estrarre i loro dati”.

Dopo ‘sovranità’, è ‘trasparenza‘ la seconda parola chiave del colloquio con Klaba. La trasparenza come valore d’impresa, in risposta anche ai due incidenti che hanno rischiato di minare il business della società, a seguito dell’incendio nel data center di Strasburgo nel marzo 2021 e del blackout generalizzato dell’ottobre dello scorso anno, con l’interruzione della rete a seguito di un errore umano durante una riconfigurazione per arginare attacchi informatici.

Ragiona Klaba: “Ovviamente siamo tenuti a comunicare in trasparenza gli incidenti di percorso, ma ancora: è tutta una questione di fiducia. Per concedermi i tuoi dati da gestire sul cloud devi poterti fidare di me. Se abbiamo avuto problemi, ti aspetti che te lo diciamo e che ti facciamo sapere in quanto tempo li risolveremo. Vogliamo far passare anche questo messaggio: trasparenza. È la filosofia dell’open source, investiamo un miliardo di euro in software aperto a tutti gli sviluppatori, perché si tratta di un ecosistema più forte della più importante azienda al mondo. Anche di Linux, 20 anni fa, si diceva che era instabile, ma oggi nessuno lo sostiene più. Anche i giganti tech hanno creato grandi comunità sul software. È la prova che questa è la strada giusta per sviluppare prodotti resilienti”.

L’avvento del quantum computing

La tecnologia del futuro? “Non ho dubbi: il quantum computing cambierà tutto. Se il secolo scorso è stato rivoluzionato dalla teoria della relatività di Albert Einstein, oggi l’uomo non sa nemmeno immaginare quanto conterà il quantum computing in questo secolo. E sarà più importante in ambito analogico e organico che nel digitale. Le reti di supercomputer potranno, per esempio, simulare in minuti o secondi l’impatto di un farmaco su una proteina per cui oggi impieghiamo mesi, accelerando il rilascio di cure su misura. Tre consigli per gli imprenditori di domani? Capacità di sviluppare una visione di lungo termine, abilità nella ricerca delle persone che lavorano con te, costanza nello sviluppo quotidiano del business”.

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