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Sherlock Holmes diventa di pubblico dominio. Ecco tutte le opere libere da copyright nel 2023

Questo articolo è apparso su Forbes.com

I diritti d’autore sulle opere del 1927, tra cui la raccolta di racconti Il libro dei casi di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e Gita al faro di Virginia Woolf, sono scaduti domenica, diventando liberi per l’uso pubblico senza permessi o costi. Nel frattempo altre opere sono diventate di pubblico dominio dopo un periodo prolungato di 95 anni.

Aspetti principali

  • Tra i libri diventati di pubblico dominio ricordiamo Le gang di New York di Herbert Asbury, I quattro grandi di Agatha Christie, Zanzare di William Faulkner e Uomini senza donne di Ernest Hemingway.
  • Diversi anche i film che non necessitano più di autorizzazione preventiva. Tra questi il primo lungometraggio Il cantante di jazz, vincitore del primo Oscar per il miglior film, Settimo cielo e Metropolis.
  • Tra le composizioni musicali (musica e testi senza le registrazioni) entrate nel pubblico dominio ci sono Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin, Black and Tan Fantasy e East St. Louis Toodle-O di Duke Ellington e Bub Miley, Potato Head Blues e Gully Low Blues di Louis Armstrong.
  • La scadenza dei diritti d’autore dal 1927 era inizialmente prevista per il 2002, ma il Copyright Term Extension Act del 1998 ha esteso la data di scadenza al 2023.

Fatti sorprendenti

La frase “I scream, you scream, we all scream for ice cream” non era disponibile al pubblico fino a quando la canzone di Sunday-Howard Johnson, Bill Moll e Robert King I Scream, You Scream, We All Scream for Ice Cream fu pubblicata sotto copyright nel 1927.

Sullo sfondo

La nuova ondata di opere entrate nel pubblico dominio è ora disponibile per essere legalmente condivisa, eseguita, riutilizzata, riproposta o campionata senza alcun permesso o costo. I diritti d’autore del 1927, oltre ad altri diritti d’autore attribuiti successivamente alle opere pubblicate in quell’anno, sono scaduti dopo un periodo prolungato di 95 anni.

La scadenza dei diritti d’autore si estende anche alle opere andate perdute, tra cui il 75% dei film muti americani, secondo la Biblioteca del Congresso. Jennifer Jenkins, direttrice del Center for the Study of the Public Domain della Duke University, ha affermato che l’estensione dei termini del copyright ha “contribuito alla perdita del nostro patrimonio cinematografico” perché alcune delle opere più vecchie si sono disintegrate e sono andate perse nel tempo, impedendone la conservazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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