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Calcio e ricavi, trionfa il Manchester City e la Premier League. Serie A fuori dalla top 10

Aumenta in modo sostanziale il divario economico tra la Premier League e gli altri top quattro campionati europei di calcio, compresa la Serie A.  Per la prima volta in assoluto, infatti, secondo quanto evidenziato dall’ultima edizione della Football Money League, più della metà (11) dei primi 20 club che hanno registrato maggiori ricavi nel mondo del pallone appartengono proprio al campionato inglese.

“Per la prima volta, i club della Premier League ricoprono la maggior parte delle posizioni nella Football Money League di Deloitte. Ora si tratta di capire se gli altri campionati possono colmare il divario, probabilmente aumentando il valore dei futuri diritti televisivi internazionali, o se la Premier League sarà virtualmente intoccabile, in termini di ricavi”, ha evidenziato Tim Bridge, lead partner dello Sports Business Group di Deloitte.

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Manchester City ancora al vertice

Partendo dall’assunto che nella stagione 2021/22, i primi 20 club per ricavi nel calcio mondiale hanno generato un fatturato totale di 9,2 miliardi di euro, la 26ª edizione della Football Money League vede ancora in testa, per il secondo anno consecutivo, il Manchester City.

Di proprietà del City Football Group (azienda degli sceicchi Mansur bin Zayd Al Nahyan, Khaldun al-Mubarak che recentemente ha acquistato anche il Palermo Calcio), il club allenato da Josep Guardiola – uno degli allenatori di calcio più pagati al mondo – nella stagione 2021/2022 ha riportato 731 milioni di euro di ricavi totali (l’anno scorso erano 644,9 milioni di euro), grazie soprattutto ai 373 milioni di euro registrati a livello commerciale. Un record per la Premier League.

Sul podio anche il Real Madrid, con 714 milioni di euro, e il Liverpool, con 702 milioni di euro. Proprio i Reds, tra l’altro, sono la squadra che ha messo segno la più grande ascesa nella Football Money League, salendo di quattro posizioni (dal settimo al terzo posto, superando per la prima volta il Manchester United), e raggiungendo la sua posizione più alta di sempre. Decisivo, in questo senso, è stato il raggiungimento della finale di Champions League nel 2022 (poi vinta dal Real Madrid), che ha generato ulteriori ricavi dai diritti tv.

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L’aumento dei ricavi nel calcio

Se cinque dei ‘sei grandi’ club della Premier League hanno registrato un aumento dei ricavi in euro del 15% o più (per un incremento totale di 226 milioni di euro), grazie al lancio di nuove partnership commerciali e agli introiti generati da eventi non legati alle partite, come concerti e tour degli stadi, a livello generale si è assistito a un aumento dei ricavi pari al 13% rispetto alla scorsa stagione.

Decisivo, ovviamente, è stato il ritorno delle partite a porte aperte, che ha generato un significativo incremento delle entrate da stadio: da 111 milioni di euro a 1,4 miliardi di euro. Anche i ricavi commerciali sono aumentati dell’8% rispetto all’anno precedente (da 3,5 miliardi di euro a 3,8 miliardi di euro), ma il loro impatto è stato vanificato dalla contrazione dell’11% (pari a 485 milioni di euro) dei ricavi da diritti televisivi rispetto agli introiti tv della stagione 2020/21, che però avevano beneficiato dei differimenti dei ricavi delle partite 2019/20 rinviate.

Le new entry nella Football Money League

Anche guardando alle new entry, la storia non cambia. Per la prima volta dal 2018/19, un nuovo club è entrato nella top ten della classifica. Stiamo parlando dell’Arsenal che è passato dall’undicesima alla decima posizione, principalmente grazie al livello significativo dei ricavi da matchday generato. Anche il Leeds United (diciottesimo) rientra nella top-20 della Money League per la prima volta dalla stagione 2002/03 e il Newcastle rientra nella top 20 in ventesima posizione.

“È improbabile che la superiorità finanziaria della Premier League venga messa in discussione nelle prossime stagioni. Ciò è evidente soprattutto in un periodo in cui questi club continuano ad attrarre investimenti internazionali che spesso, nei migliori casi, stimolano a privilegiare la redditività, oltre che il successo sul campo. Ora è probabile che non si tratti di se, ma di quando, tutti i 20 club della Premier League appariranno nella top 30 della Money League”, ha aggiunto Sam Boor, direttore dello Sports Business Group di Deloitte.

E la Serie A?

Penalizzata dall’ascesa dell’Arsenal e del Tottenham (passato dalla nona alla decima posizione) è soprattutto la Serie A, che viene fatta fuori dalla top ten. Per ritrovare un po’ d’Italia bisogna infatti scendere fino all’undicesima posizione, dove ritroviamo la Juventus (l’anno scorso in nona posizione) con 400,6 milioni di euro. Più in basso l’Inter e il Milan, rispettivamente in quattordicesima e sedicesima posizione, con ricavi pari a 308,4 e 264,9 milioni di euro.

La top 20

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