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Tecnologia, cultura e coerenza: gli ingredienti del successo per le aziende italiane

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Cormac Watters
, Executive VP di Oracle EMEA per le applicazioni cloud, ha recentemente visitato l’Italia per la prima volta dopo il periodo pandemico. Forbes Italia ha colto l’occasione per conoscere le sue prospettive e il suo punto di vista sul nostro paese.

Qual è il suo giudizio sul clima economico, in generale e in Italia in particolare? 

Dopo tre anni davvero difficili, la notizia negativa è che anche il clima economico dei prossimi due anni potrebbe essere altrettanto duro. Tra la crisi energetica in Europa e la recessione incombente nel mondo occidentale, le imprese devono continuare ad attingere alle loro riserve di resilienza. La pandemia globale, i blocchi frequenti nei trasporti e la guerra in Europa hanno causato enormi interruzioni nelle attività e sono tra le cause di carenze nel personale delle aziende. Alcune organizzazioni sono però riuscite a superare questi problemi: il punto che hanno in comune è stato quello di aver creato sistemi IT e processi coesi e integrati, in un approccio coerente. 

Secondo molti analisti di mercato, infatti, il top management rimane ottimista riguardo alla prospettiva di investire nel digitale e guarda sempre più alla tecnologia come a un fattore strategico di differenziazione aziendale per ottenere risultati migliori, aumentare la resilienza e accelerare la crescita del fatturato.

La fedeltà dei consumatori è minacciata da ritardi nella disponibilità dei prodotti, carenze di scorte, fragilità nei processi logistici e infrastrutture IT a dir poco scricchiolanti. Una testimonianza di questi fenomeni può essere vista in esempi recenti di alto profilo: aziende del mondo retail che devono far fronte a carenze di personale, società di servizi finanziari alle prese con le normative su sicurezza e compliance, o anche ospedali in difficoltà con la gestione dei dati dei pazienti.

In Italia abbiamo assistito a una ripresa costante nel 2022, e a questo proposito devo fare un plauso alla creatività, alla grinta e alla resilienza del vostro popolo. Come terza economia dell’Ue, il vostro progresso digitale nei prossimi anni è cruciale – e in effetti il Paese sta recuperando terreno, avanzando a un ritmo notevole. Ci sono esempi concreti, come l’adozione di diverse strategie chiave e il lancio di molte politiche che vanno nella giusta direzione. Dare continuità a queste iniziative e fare leva sui molti asset di cui l’Italia dispone – una solida base industriale e di ricerca in aree chiave come intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni ovvero il cosiddetto HPC (High Performance Computing)  e quantistica – consentiranno al Paese di migliorare ulteriormente le proprie performance, anche grazie al Piano di Ripresa e Resilienza, il più grande d’Europa, che mette a disposizione fondi necessari per accelerare la propria trasformazione digitale – e quindi incrementare efficienza e competitività. 

Nella foto, Giovanni Ravasio, vp e country leader cloud applications di Oracle Italia, accoglie Cormac Watters nei nuovi uffici Oracle di Milano

Può farci qualche esempio?

I cambiamenti nei processi aziendali e le efficienze nel back-office possono consentire alle organizzazioni una differenziazione nel loro approccio ai clienti finali. Ad esempio Amplifon, azienda italiana e leader mondiale retail nei prodotti e servizi per l’udito, ha trasferito i suoi sistemi finanziari, HR e di supply chain in un unico set di applicazioni aziendali integrate, la Oracle Fusion Cloud Applications Suite. In questo modo, l’azienda collega e standardizza importanti processi aziendali su un’unica piattaforma dati, nell’ambito di un progetto chiamato suggestivamente “One Amplifon Transformation (1AT)”, recentemente implementato.

Sulla stessa linea si sono mosse MZBG (Massimo Zanetti Beverage Group), la casa internazionale del noto marchio del caffè Segafredo, o Mapei, leader nella produzione di prodotti chimici per l’edilizia: entrambe hanno scelto di snellire i loro processi di back-office con le nostre applicazioni cloud per essere pronte alle prossime ondate di ripresa e crescita. Lo stesso vale anche per imprese di dimensioni inferiori – e sappiamo bene che le pmi sono il tessuto dell’economia italiana – come Edilizia Acrobatica e Farmacie Italiane, da considerare innovatrici e vincenti nel proprio segmento.  

Le parti più importanti del business di queste aziende sono allineate, perché le applicazioni che utilizzano sono costruite sulla stessa data platform, con la stessa tecnologia di base e senza interconnessioni ingombranti: costruite insieme per lavorare insieme. Ciò si traduce in una maggiore efficienza operativa e nell’accesso a nuove funzionalità di queste applicazioni, rilasciate da Oracle grazie al cloud ogni 90 giorni. Per un’azienda che opera in un mercato fortemente competitivo e con piani di crescita ambiziosi, questa coerenza dei processi interni è un prerequisito per il successo. 

Aziende del settore dei servizi finanziari, ma anche delle utilities, come A2A, BPER Banca, Credem, Groupama, Poste Italiane, che operano in Italia hanno adottato le nostre applicazioni di human capital management per guidare la trasformazione anche dal punto di vista della retention e della riqualificazione delle loro persone, per essere in grado di offrire servizi in modo più intelligente nell’era post-pandemica, in cui i clienti si aspettano sempre di più in termini di servizi online veloci, efficienti e personalizzati.

In Italia stiamo lavorando molto anche con le Pubbliche Amministrazioni e con il sistema universitario, accademico e della ricerca, che a mio avviso può dare un grande impulso alla digitalizzazione delle imprese e all’aggiornamento e re-skilling delle persone, quindi della forza lavoro sia attuale che futura. 

Lei sembra sottintendere che si tratta di abbracciare la tecnologia e il cloud. È davvero così semplice? 

Ovviamente no. È importante per esempio la cultura dell’organizzazione, che deve essere coerente, così come anche la coerenza organizzativa – tutti fattori che trascendono la tecnologia. Si tratta di un sistema fatto di approcci, da un lato, e di attività e pratiche, dall’altro, che deve tendere ad allineare l’organizzazione al suo scopo. Un sistema che focalizza l’azienda su ciò che i clienti – e i dipendenti stessi – apprezzano, elimina gli sprechi e si avvale di meccanismi per risolvere gli inevitabili conflitti relativi alle differenti priorità che competono per le stesse risorse. Dobbiamo infatti tenere insieme istanze diverse come l’impegno per un’economia più verde e sostenibile, la ricerca di nuove competenze e la corretta risposta a una modalità di lavorare diventata ibrida e, in particolare per il settore pubblico e la sanità, anche l’importanza di valorizzare l’esperienza del cittadino o del paziente come guida suprema di tutto ciò che fanno. 

Ci sono molti insegnamenti da trarre dalla coerenza organizzativa: la condivisione delle conoscenze non richiede solo collaborazione, ma anche cooperazione e soprattutto connessioni tra business unit o dipartimenti aziendali diversi. I sistemi integrati sono il primo passo e possono essere considerati un catalizzatore, ma la coerenza va oltre la “semplice tecnologia”. Il modello di gestione e la cultura, dal consiglio di amministrazione in giù, sono fondamentali. Questo insieme è ciò che rende un’organizzazione coerente. Il percorso verso la coerenza non è rettilineo, e qui noi come Oracle aiutiamo a percorrere quelli che a volte possono essere territori inesplorati, sulla strada della connessione. Fare il primo passo può essere scoraggiante, ma è essenziale. 

Ecco perché penso che in questi tempi difficili abbiamo bisogno in Italia, così come anche in altri Paesi, di veri “changemaker”, che con spirito innovativo e coraggioso indichino la strada a tutti gli altri – e che così facendo ottengano un significativo vantaggio competitivo, per la loro azienda o per il loro Paese.

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