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Innovazione e valorizzazione del capitale umano: così Svicom è diventata un’azienda in grado di soddisfare tutte le esigenze connesse all’immobiliare

Articolo tratto dal numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

L’innovazione e la sostenibilità al servizio del real estate, con una capacità di operare su scala globale, garantendo ai propri clienti un servizio di consulenza completo e integrato, grazie al supporto di diverse aree di intervento, come quella tecnica, legale, amministrativa e dei servizi di marketing.

Sono i punti di forza che fanno di Svicom una delle aziende leader a livello nazionale nell’ambito della gestione immobiliare, tanto da far parlare di “impronta Svicom”.

La società si configura come una digital company e vanta un portfolio di 130 asset, per una gla di 1,8 milioni di metri quadrati, che include centri e parchi commerciali, stand alone e high street, mixed use, food hall, immobili logistici e direzionali.

Un segnale di questa caratterizzazione è la scelta di porsi come partner dell’Ipn (Italian Proptech Network), diventando proptech company, con una forte accelerazione verso l’innovazione e la digitalizzazione dei propri strumenti.

La crescita avuta negli ultimi anni dal gruppo Svicom, di cui fanno parte le controllate Svicom Agency e Svicom Gestioni Condominiali, ha spinto verso la trasformazione in spa, con il passaggio a società benefit, una forma di business responsabile nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente, attività culturali e sociali.

Presidente e socio di riferimento del gruppo è Fabio Porreca, nato a Fabriano il 24 dicembre 1969. Dopo la laurea con lode in economia aziendale alla Bocconi di Milano, ha fondato nel 1996 Sviluppo Commerciale, quella che è oggi Svicom Società Benefit.

Dal 2013 al 2019 è stato presidente della Camera di Commercio di Foggia, nonché, dal 2015 al 2019, vicepresidente di UnionCamere nazionale.

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Centro Commerciale Bari Blu

Svicom sta rafforzando il proprio portfolio, ampliando il raggio d’azione. Quali sono le aspettative per il prossimo futuro?

Il 2022 è stato un anno ricco di soddisfazioni e i numeri lo certificano, ma le nostre energie sono concentrate sull’oggi e sul domani, anche perché siamo misurati dalla soddisfazione dei clienti. L’essere cresciuti del 25% rispetto al 2021 e del 54% sul 2020 è un dato straordinario, specie se si considera che è avvenuto in un periodo difficile per l’economia e per il retail in particolare. Oggi siamo un service provider globale, in grado di soddisfare tutte le esigenze connesse all’immobiliare. Credo che la crescita sia legata all’evoluzione avuta da Svicom in questi anni, in termini di diversificazione dell’asset class e ampliamento della gamma dei servizi, ottenuta facendo leva sull’innovazione tecnologica e digitale, che è parte essenziale del nostro business model. Sono proprio questo forte orientamento all’innovazione e la centralità della tecnologia nella strategia di business a differenziarci dal property management tradizionale e qualificarci come una proptech company, riconosciuta anche dal Politecnico di Milano.

Quali sono i valori e i punti di forza di Svicom, che in sostanza definite come vostra impronta?

La nostra impronta si caratterizza per la capacità di guardare avanti, l’uso delle tecnologie, ma anche l’indipendenza. Siamo un player italiano specializzato, che non appartiene a gruppi internazionali. Il nostro successo dipende sì dalla capacità di innovare e aprirsi al digitale, ma anche dalle persone, dalla loro determinazione, competenza e passione. Il capitale umano resta centrale e ci gratifica la crescita dei nostri collaboratori, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, con il 90% di laureati, l’inserimento di molti giovani e oltre il 50% di donne.

Quali sono le trasformazioni più significative in atto nel real estate?

Il retail real estate ha delle specificità, in quanto fortemente legato alla vocazione e alla destinazione d’uso per cui nasce un determinato centro commerciale, che è spazio per l’acquisto, ma anche luogo di socializzazione. Gli immobili cambiano in funzione delle tendenze della società, dei consumi e del panorama del retail. Sono da sfatare le previsioni di chi annunciava un calo del retail fisico, che ha dato dimostrazione di grande vitalità in questi anni, tanto che le affluenze registrano un sostanziale recupero rispetto al prepandemia, con fatturati anche maggiori. Significa che la paventata migrazione verso l’e-commerce non c’è stata, o c’è stata solo in parte, in una logica di omnicanalità, multicanalità e integrazione tra fisico e digitale. Continuerà a esistere il commercio fisico, allo stesso tempo è maturata la consapevolezza di una necessaria trasformazione degli spazi a servizio del commercio, quella che noi chiamiamo ‘transizione dei centri commerciali’, che dovrà portare il settore in una nuova dimensione. Questa fase evolutiva si articolerà su tre direttrici: l’innovazione digitale che i retailer devono compiere, la sostenibilità ambientale e sociale e la transizione dei contenuti dei centri commerciali, che ospiteranno sempre più attività di servizio. Certamente il food & beverage, ma anche spazi per sport, salute e lavoro con il co-working, senza dimenticare il residenziale, in una logica mixed use e di integrazione dei contenuti. Se il retail real estate riuscirà a intraprendere con decisione questa strada, per il settore si prospetta un futuro interessante; chi non saprà adeguarsi ai cambiamenti rischia invece di trovarsi espulso dal mercato. Abbiamo vissuto anni in cui il centro commerciale veniva visto in contrapposizione allo spazio urbano e la grande distribuzione al commercio di vicinato. Oggi sembra che il contrasto sia più tra fisico e digitale: chi comprenderà che la multicanalità e la diversificazione dei contenuti sono la nuova sfida del retail sarà in grado di interpretare il futuro e anticipare le esigenze.

Cosa significa oggi essere società benefit?

La nostra non è certo un’operazione di facciata. Siamo convinti che il green e il digital siano essenziali per guardare avanti. Intendiamo dare a queste qualifiche un significato e un valore concreto in termini di benessere, legato sia ai lavoratori, sia agli asset che Svicom gestisce. Temi come impatto zero e parità di genere sono per noi priorità fondamentali.

 

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