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Così Hitachi Energy guida la transizione energetica verso un futuro a zero emissioni

articolo apparso sul numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Il futuro dell’energia non potrà fare a meno delle rinnovabili, della tecnologia e di un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. A raccontarlo a Forbes Italia è Flavio Villa, country managing director di Hitachi Energy in Italia e presidente del consiglio di amministrazione di Hitachi Energy Italy, filiale italiana dell’azienda tecnologica globale specializzata nella produzione e nel service di apparati di alta tensione, trasformatori e sistemi di automazione per le reti elettriche e nella realizzazione di sottostazioni di alta tensione. Hitachi Energy guida la transizione energetica verso un futuro a zero emissioni fornendo clienti nel settore delle utility, dell’industria e delle infrastrutture. È attiva in 140 paesi e impiega 40mila persone, per un volume d’affari di circa 10 miliardi di dollari.

La transizione ecologica è diventata un tema di politiche pubbliche. Quali conseguenze ha avuto, nel concreto?

Negli ultimi tre anni, lo scenario nel mondo dell’energia è cambiato per la decisione dei policy maker. Le conseguenze dirette sono due: accelerazione della costruzione di impianti di generazione da rinnovabili e rafforzamento e ristrutturazione delle reti di distribuzione e di trasmissione. Questa dinamica pone alcune sfide: fino a pochi anni fa, le fonti – prevalentemente programmabili come le centrali termiche – venivano costruite in prossimità dei punti di consumo. Le fonti rinnovabili, che sono invece intermittenti e distribuite, vengono sviluppate dove è possibile farlo per condizioni climatiche e territoriali. Questo implica un ribaltamento e un aggiornamento nel sistema elettrico, per poter essere in grado di raccogliere l’energia prodotta, per definizione variabile, accumularla quando serve e trasmetterla e distribuirla dove occorre.

hitachiIn questo contesto, quali sono le sfide principali? 

L’aumento della domanda di energia elettrica ha creato due sfide: sviluppare prodotti e soluzioni eco-efficienti che riducano il CO2 footprint e ampliare la capacità produttiva. Stimiamo che i consumi elettrici mondiali raddoppieranno dall’attuale 20% al 40% della domanda energetica nel 2050. Nel settore core, ovvero la fornitura di soluzioni per il mondo dell’energia, Hitachi Energy è tra i leader di mercato a livello globale. Molte tecnologie sono disponibili, altre in fase di sviluppo avanzato; da un lato lavoriamo allo sviluppo e all’aumento della capacità produttiva, dall’altro vediamo vincoli nella catena di approvvigionamento. Il forte aumento della domanda e le problematiche legate alla supply chain inducono le aziende del nostro settore a competere per alcuni materiali – da componenti elettronici ad alcuni acciai – anche con industrie che, fino a pochi anni fa, non operavano con gli stessi fornitori, come il settore dell’automotive in transizione verso modelli elettrici. 

Quali sono le innovazioni più rilevanti nel campo delle energie rinnovabili?

L’evoluzione dei pannelli solari è nota: da un lato si è andati migliorando sull’efficienza e dall’altro si sono ridotti i costi. Migliorano anche prestazioni e taglia degli aerogeneratori, con macchine da 15 MW, diverse volte il valore massimo comunemente utilizzato fino a pochi anni fa nei campi eolici. Infine, lo sviluppo dell’eolico offshore, tradizionale e flottante. Crescono velocemente gli offshore tradizionali, cioè costruiti appoggiando sul fondale (ad esempio nei mari del Nord Europa). Quelli flottanti, ovvero torri eoliche e sottostazioni elettriche montate su corpi galleggianti ancorati al fondo marino, sono quasi realtà dal punto di vista tecnologico. Una tecnologia che offre un potenziale immenso in termini di sfruttamento del vento nel mar Mediterraneo, caratterizzato da fondali profondi che rendono impraticabile la soluzione tradizionale.

Quali possono essere i vantaggi del flottante eolico per l’Italia e il Mediterraneo?

A fronte di investimenti più elevati per gli impianti, sussistono diversi vantaggi: le ore di vento in mare sono maggiori rispetto alla costa e il potenziale di generazione eolica è molto ampio. Al momento sono in corso delle sperimentazioni, ma in circa cinque o sei anni riteniamo possibile avere i primi campi eolici funzionanti nel Mediterraneo. È un’opportunità notevole per il sistema paese. Richiede forti investimenti ma, soprattutto, competenze di cantieristica e di ingegneria che l’Italia ha ben sviluppate e che potrebbero essere messe in campo in breve tempo, con ricadute positive sia per l’ambiente che per lo sviluppo di una filiera locale, con potenzialità anche di sviluppo all’estero.

Che trend vede nel contesto industriale del settore?

Decisamente positivo. Per Hitachi Energy l’elettricità sarà la spina dorsale del sistema energetico del futuro. L’elettrificazione in tanti settori fa crescere la domanda di elettricità e questo innesca il rinnovamento della base di generazione e delle reti elettriche. Prendiamo il trasporto pubblico urbano. Grazie al Pnrr negli ultimi due anni stanno nascendo diversi progetti per elettrificare le flotte di autobus, recuperando terreno in un settore dove eravamo in netto ritardo. Per questi progetti servono infrastrutture di ricarica nei depositi o lungo le linee e la disponibilità delle relative reti e potenze di alimentazione. Anche lo sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno, vettore energetico estremamente interessante pur con delle complessità, sarà oggetto di importanti investimenti. Infine, osserviamo nel mondo delle apparecchiature di protezione e manovra l’introduzione di nuove tecnologie a minor impatto ambientale che stanno portando alla nascita di una nuova generazione di prodotti. Si tratta di fenomeni e trend che stanno ridefinendo ed espandendo il settore elettrico. Hitachi Energy continuerà a fare la propria parte per garantire un futuro sempre più sostenibile al Paese.

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