il team fondatore di One Shot Group
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L’agenzia milanese che si occupa di strategia digitale per alcuni dei migliori creator d’Italia

Articolo tratto dal numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Il mondo delle piattaforme social si sta evolvendo a ritmi sempre più veloci. Di pari passo, accanto alla figura dell’influencer si è imposta quella del creator, al quale viene chiesto un maggiore sforzo creativo nell’ideazione di contenuti.

In questo contesto si inserisce il ruolo delle agenzie di talent management come la milanese One Shot Group, che dal 2017 si occupa di strategia digitale, creatività, produzione musicale e live streaming, sviluppando idee innovative per far crescere i propri talenti.

Come si sviluppa il business di One Shot Group

A separare dallo scorso anno le diverse aree di business della società capitanata dal ceo Eugenio Scotto, il creative director Matteo Maffucci e la managing director Benedetta Balestri sono quattro unità: One Shot Agency, cui fa capo il management di 35 talent, StraEasy, struttura commerciale interna, Streamland, hub di produzione di contenuti originali in streaming, e Osa Lab, laboratorio creativo per progetti musicali che conta una rete di 14 artisti musicali.

Con un portfolio di oltre 30 nomi del panorama social e un team di 40 persone con esperienze in ambito televisivo, radiofonico, musicale e degli eventi, One Shot ha concluso con segno positivo il suo quinto anno di attività con una crescita del 30% nel 2022 per un fatturato superiore ai 7 milioni di euro.

Come si rimane competitivi?

Certo, rimanere competitivi in un mercato tanto rapido e dinamico non è semplice: “Nel nostro team convivono quattro generazioni, ovvero GenZ, millenial, GenX e baby boomer. Il nostro lavoro si basa sul continuo scambio tra loro: non solo monitoriamo cosa funziona per i più giovani, ma testiamo i contenuti anche sulle altre generazioni, sempre più vicine ai linguaggi digitali”, spiega Scotto.

Lo stesso vale per i creator, perché, considerata la facilità con cui si può venire dimenticati in rete, serve una buona dose di talento e passione per emergere e rimanere rilevanti. “Proprio per questo il nostro ruolo di scouting è fondamentale; ci vogliono impegno, dedizione, tanto studio e un ottimo equilibrio psicofisico. Bisogna essere costantemente aggiornati, studiare dizione, recitazione, imparare a interagire con una telecamera. Infine, serve alle spalle un’agenzia che sappia tutelare gli interessi professionali di questi talenti”.

Come cambia l’influencer marketing

Ma se è vero che con il tempo sono cambiati i paradigmi dell’influencer marketing, è altrettanto vero che in alcuni casi sono le aziende a sottovalutarne il valore di mercato. E a torto: secondo un’analisi condotta dall’osservatorio DeRev relativa al mercato italiano, ad esempio, il segmento dell’influencer marketing ha determinato nel 2022 una crescita importante per chi lavora su YouTube (+60%), TikTok (+22%) e Instagram (+33%).

“I brand che pensano si tratti solo di pubblicare un post con tag e hashtag vanno poco lontano perché vince chi sa plasmarsi e reinterpretare i propri valori in chiave dinamica e attuale. Per diventare creator è necessario, insomma, un talento a 360 gradi”, spiega Balestri.

Ecco perché risulta fondamentale scegliere con cura i creator con cui lavorare: “Ci affidiamo al nostro ‘fiuto’. Cerchiamo figure professionali che abbiano un’etica del lavoro, sappiano rispettare le scadenze, mettano testa e cuore nel realizzare i progetti. Vogliamo contribuire a spezzare quel pregiudizio che avvolge il nostro settore e abbiamo bisogno di talenti che riconoscano l’importanza e la serietà di questo lavoro”.

Come si tutelano i creator

Di recente si è fatta strada un’altra questione relativa alla figura del creator, ovvero la tutela della proprietà intellettuale sui social media. I casi di ‘furti di idee’ sono infatti più frequenti di quanto si possa immaginare e il ruolo delle agenzie di talent può rivelarsi cruciale laddove, invece, il quadro normativo è ancora assai lacunoso: “È sicuramente un tema molto complesso ma centrale nella nostra attività”, dice Maffucci.

“Dal canto nostro trattiamo i creator come fossero brand. I loro video sono format che vengono studiati, pensati e registrati. Parlando di ‘furti di idee’, però, quello è il libero mercato della creatività, dove vince chi arriva primo e chi arriva dopo sarà sottoposto al giudizio universale del web”.

Il segmento food

Nel novembre 2022 si è aggiunta al portfolio di One Shot anche Zenzero Talent Agency, la prima agenzia verticale dei top food creator italiani realizzata insieme a Giallo Zafferano.

“Il food è da sempre leader del mercato dell’intrattenimento. Quello che è cambiato è la sua declinazione online che, abbandonando i tempi televisivi, ha fatto esplodere velocemente il fenomeno dei food creator, rendendolo accessibile a ogni fascia di età. Zenzero, in particolare, è la nostra prima joint venture, ma non è escluso che nel medio termine investiremo su un altro settore con un’operazione simile. In questo momento stiamo già testando alcune applicazioni di intelligenza artificiale e i settori in ascesa dove abbiamo iniziato a creare il nostro spazio sono quelli dell’arte e degli animali domestici”.

Progetti futuri

“L’ambizione è quella di lavorare per brand che fanno dell’arte un asset strategico di lungo periodo come Louis Vuitton, Fendi e Prada con le relative fondazioni, mentre nel mondo pet abbiamo analizzato le marche che, come Nestlé e Mars, stanno lavorando molto sul proprio mix assortimentale sui siti di e- commerce”.

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