tau group
Innovation

Questa startup torinese ha raccolto quasi 20 milioni di euro per rendere più potenti, leggeri ed economici i motori elettrici

Articolo apparso sul numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Tau è un’azienda italiana con sede a Torino specializzata nella produzione di filo smaltato per motori elettrici tramite l’utilizzo di una serie di tecnologie proprietarie, denominate DryCycle. Ha già fatto parlare di sé nel mondo dell’innovazione: a febbraio ha chiuso un round di serie B da 9 milioni di euro guidato da Solvay Ventures e per il futuro non ha intenzione di smettere di stupire. Ne abbiamo parlato con Filippo Veglia, chief sales officer di Tau Group che ha co-fondato nel 2013 insieme a Francesco Taiariol e Piero Degasperi.

Quali sono i punti salienti dei quasi dieci anni di storia di Tau Group? 

La nostra missione è quella di diventare uno dei pilastri dell’elettrificazione, cioè il processo di trasformazione di tutte le attività umane (trasporti, produzione industriale, agricoltura, etc.) in elettriche. Il filo smaltato è un componente fondamentale di motori, generatori e trasformatori ed è quindi necessario in grandi quantità e qualità per la transizione elettrica. Grazie alle tecnologie DryCycle il filo smaltato di Tau è prodotto con un processo molto più efficiente ed ecologico rispetto a quelli tradizionali (non utilizza vernici a base di solventi) e consente l’utilizzo di tecnopolimeri che ne aumentano notevolmente le prestazioni. 

Avete raccolto poco meno di 20 milioni di euro in due round di finanziamenti dal 2020 a oggi. Cosa rende i vostri prodotti così innovativi?

È l’utilizzo di filo smaltato prodotto con il processo DryCycle, grazie al quale l’isolamento del filo vanta una resistenza elettrica significativamente superiore a quella dei fili prodotti con processi tradizionali. Questo permette di realizzare motori più compatti, leggeri e potenti, risparmiando, a parità di prestazioni, quasi la metà di costose materie prime. Tali motori possono, inoltre, lavorare con tensioni elettriche più elevate, aumentando l’efficienza e l’economicità anche della batteria e di tutti i componenti elettrici, e di ridurre i tempi di ricarica. 

State preparando la produzione di fili per avvolgimento a zero emissioni di carbonio su scala industriale: quanto è importante la sostenibilità ambientale nella vostra mission? 

L’industria sta cambiando e in tutti i settori la sostenibilità ambientale è argomento di discussione, subito dopo il prezzo e le prestazioni. Nell’elettrificazione la sostenibilità è fondamentale anche da un punto di vista economico. Senza ridurre le materie prime necessarie e senza rendere ogni componente completamente riciclabile, quale è il filo di Tau, l’elettrificazione sarebbe troppo costosa per poter essere attuata su larga scala. Per questo motivo nella nostra mission ci sono tre obiettivi fondamentali: il primo, migliorare continuamente il rapporto materie prime e prestazioni; poi, ridurre il consumo energetico per unità di prodotto ed eliminare gli scarti. Infine, rendere il filo completamente riciclabile. Non solo il rame, ma anche il polimero isolante deve essere riutilizzabile. Ad esempio, il filo automotive prodotto da Tau ha una carbon footprint sette volte più bassa di quella del filo tradizionale. 

A che punto siamo con l’adozione dei veicoli elettrici in Italia?

Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle immatricolazioni di nuove auto elettriche in Italia, che però è indietro rispetto ai paesi early adopter. In Italia i clienti sono ancora scoraggiati dal costo elevato del veicolo, dalla mancanza di punti di ricarica stradali ad accesso pubblico e dall’instabilità del contesto geo-politico. L’adozione dei veicoli elettrici in Italia dipende dagli obiettivi comunitari di decarbonizzazione, dalla progressiva abolizione dei veicoli con motore a combustione interna e dal sostegno dal punto di vista legislativo. Per raggiungere traguardi ambiziosi in materia ambientale è necessario un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti. 

Parlando di veicoli elettrici si pensa alle automobili, ma in realtà i vostri motori sono rivolti anche a camion, treni, autobus e imbarcazioni: quali sono le nuove frontiere della mobilità elettrica? 

Treni, autobus e tram sono elettrificati quasi completamente e, per quanto in continua evoluzione, la tecnologia è consolidata. In questi settori, Tau punta a migliorare le prestazioni e ridurre il consumo di materie prime. I camion, e in generale i trasporti su gomma, sono più indietro nell’elettrificazione rispetto ai veicoli privati a causa della scarsa autonomia e dei tempi di ricarica troppo lunghi. In questo settore l’aumento della tensione elettrica con il filo di Tau è fondamentale. Per le grandi navi merci e passeggeri è, invece, molto importante la riduzione dei costi e delle materie prime. Infine, nel trasporto aereo ci sono molti progetti di ricerca e sviluppo finalizzati all’elettrificazione. Tuttavia, le batterie sono ancora troppo pesanti per permettere la rapida diffusione di aerei di linea elettrici. 

Con uffici a Berlino e un interesse suscitato in tutto il mondo, siete un’eccellenza italiana di respiro internazionale: il segno che nel nostro Paese c’è ancora spazio per le idee innovative brillanti? 

Sicuramente un segnale fondamentale è rappresentato dai giovani specialisti che si preoccupano del futuro del nostro pianeta e vogliono mettere a frutto le loro competenze per trovare soluzioni tecnologiche ed economiche. Promuoviamo il cambiamento attraverso la ricerca e lo sviluppo, partecipando a programmi di accompagnamento per studenti. E collaboriamo con enti accademici come l’Istituto per l’automazione di fabbrica e i sistemi di produzione (Faps) dell’università di Norimberga, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna e l’Istituto Pem dell’università di Aquisgrana per risolvere i problemi di domani.  

Quali sono gli obiettivi di Tau per i prossimi cinque anni? 

Tau mira a diventare uno dei pilastri della prossima rivoluzione industriale, quella dell’elettrificazione. Anche se giovani e ancora relativamente piccoli, ci siamo strutturati per attrarre i migliori talenti e abbiamo adottato le procedure manageriali per diventare, per usare un termine inflazionato, l’azienda leader del settore. Questo richiederà la continua evoluzione delle nostre tecnologie e una rapida espansione internazionale. Una missione molto ambiziosa che possiamo affrontare con il completo supporto dei nostri investitori e con una squadra giovane e motivata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .