Articolo tratto dal numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Lo scrittore Alvin Toffler li ha battezzati prosumer, fusione di producer e consumer: coloro che producono ciò che consumano. Ferrovie dello Stato Italiane conta di diventarlo già nei prossimi anni attraverso l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, con un investimento di 1,6 miliardi di euro. L’obiettivo è installare 2 GW di impianti, alimentati in gran parte da fotovoltaico ed eolico. Abbastanza da soddisfare circa il 40% del fabbisogno di energia elettrica del gruppo e da incrementare del 10% la produzione degli impianti di energia solare già installati oggi in Italia.
Fs verso la neutralità carbonica entro il 2040
L’iniziativa rientra in una strategia di lotta al cambiamento climatico che è valsa a Fs il rating A- di Carbon Disclosure Project, organizzazione internazionale che aiuta le imprese a misurare e gestire gli impatti ambientali. Il gruppo si è posizionato così al di sopra della media europea e di quella del settore ferroviario e conta di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, cioè in anticipo di dieci anni rispetto alle scadenze fissate dal Green Deal europeo.
“Come Ferrovie dello Stato, facciamo muovere il Paese e siamo grandi consumatori di energia: i primi in Italia, con il 2% del consumo nazionale”, ha spiegato l’amministratore delegato, Luigi Ferraris. “Abbiamo quindi una grande responsabilità e vogliamo contribuire al risparmio energetico. Ci siamo dati l’obiettivo di diventare autoproduttori di energia, cosa che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di rinnovabili”. Secondo Ferraris, l’investimento genererà “un vantaggio aziendale” consistente e “rappresenterà un beneficio significativo per la collettività”.
Un bando per 20 nuovi impianti fotovoltaici
L’Agenzia internazionale dell’energia ha calcolato che, per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti per il 2050, le ferrovie mondiali dovranno tagliare la produzione di anidride carbonica del 6% all’anno. Un traguardo da raggiungere tramite “l’elettrificazione delle operazioni ovunque sia possibile”, l’uso di biodiesel e “l’adozione di un ampio spettro di altre misure per incrementare l’efficienza”. Per aumentare l’autoproduzione di energia pulita, Fs ha lanciato, tramite la sua controllata Ferservizi, un bando del valore di 130 milioni di euro per 20 nuovi impianti fotovoltaici. Le strutture saranno costruite in zone adiacenti alle sottostazioni elettriche ferroviarie.
Quattro lotti saranno dislocati in aree di proprietà di Anas e Rfi, caposettore del Polo Infrastrutture del gruppo. Il primo, da 20 milioni di euro, prevede impianti fotovoltaici nel comune lombardo di Ostiglia, a Padova, a Chivasso, nel Torinese, e a Strassoldo e Pontebba, nel Friuli-Venezia Giulia. Il secondo, da 40 milioni, comprende le località di Arezzo, Grosseto, Santa Severa (Roma), Avezzano, Benevento e Contursi (in provincia di Salerno). Altri 40 milioni andranno al terzo lotto, incentrato sulla Puglia (Foggia, Brindisi, Lecce e Nasisi, nel territorio comunale di Taranto), 30 saranno destinati alle aree calabresi di Cassano allo Ionio, Mileto e Saline Joniche e a quelle siciliane di Contesse e Agira.
Un secondo bando, per altri 40 impianti, sarà lanciato in autunno e permetterà al gruppo di erogare una potenza di oltre 300 megawatt nel 2024, per poi raggiungere i 2 GW nel 2027. Gli impianti saranno collegati direttamente ai sottosistemi delle gallerie Anas e alle sottostazioni elettriche di Rfi e produrranno energia utile per la trazione dei treni. Sorgeranno su 30 milioni di metri quadrati di aree non funzionali alla rete ferroviaria o stradale, adiacenti alla rete di trasmissione, e serviranno anche a valorizzare aree urbane, immobili e terreni di proprietà del gruppo.
Trenitalia, l’intervento alla stazione di Termini
La strategia per le rinnovabili riguarda anche Trenitalia, caposettore del Polo Passeggeri di Fs, che nel 2021 ha raddoppiato la produzione di energia a uso industriale da impianti fotovoltaici. In particolare, ha investito sui tetti delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro. Ventiquattro officine di Fs, grazie a impianti fotovoltaici e di mini-eolico, produrranno entro il 2025 più di 15 MW di picco, ovvero 20mila megawattora all’anno. Sette di queste già usano impianti fotovoltaici e per la produzione di acqua calda, mentre altre otto sono in fase avanzata di realizzazione. Questi edifici raggiungono anche i 300 metri di lunghezza e sono quindi ideali per ospitare tanti pannelli solari e contribuire anche alla riqualificazione urbana.
Un intervento arriverà anche alla stazione di Roma Termini, la prima in Italia per numero di passeggeri. Sulla copertura del nuovo parcheggio adiacente alla stazione verrà collocato un maxi- parco fotovoltaico composto da circa 2.100 pannelli solari, con una potenza totale di 1 MW di picco a regime. L’investimento sarà di 2,5 milioni di euro. Il parco sarà collegato alla rete di distribuzione elettrica in bassa tensione della stazione e consentirà di ridurre il prelievo di energia dell’infrastruttura pubblica. Diventeranno sostenibili anche le coperture dei parcheggi di altre stazioni centrali, come quelle di Napoli e Firenze. In totale, circa 40mila metri quadrati da convertire in impianti fotovoltaici, per coprire il 10% del fabbisogno delle stazioni.
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