La pandemia, gli eventi geopolitici e l’instabilità economica, hanno costretto i datori di lavoro a fronteggiare situazioni complesse e a ripensare alle loro strategie interne.
Oggi i dipendenti sono alla ricerca di nuovi strumenti che migliorino il benessere generale e offrano un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. Nell’International Workforce and Wellbeing Mindset Study condotto da Alight nel 2022, è emerso quanto sia diffuso e serio il problema dello stress, che spesso sfocia nel burnout, tra i dipendenti.
L’importanza di garantire un benessere psicologico
Secondo il report, negli Stati Uniti e in alcuni paesi dell’Europa occidentale, il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come moderati o alti, mentre solo il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di lavoro si preoccupino veramente del loro benessere.
Diverso il punto di vista dei datori di lavoro. Secondo un altro studio di Alight, Benefit sul luogo di lavoro in un mondo che cambia, risulta che il benessere mentale dei propri dipendenti è al primo posto tra le priorità dei datori di lavoro italiani.
“Il benessere psicologico dei lavoratori è un elemento che nessun’azienda può permettersi di ignorare. È necessario che ogni dipendente possa sentirsi tutelato e supportato da un ambiente lavorativo aperto all’ascolto e pronto a offrire le soluzioni giuste per le esigenze di ciascuno”, dichiara Silvia Maffucci, hr director di Alight.
A seguire ci sono fattori come il benessere fisico, l’allineamento tra valori dell’azienda e quelli dei lavoratori, le relazioni sociali e il work-life balance.
Come trattenere i propri talenti?
Una situazione di benessere al lavoro favorisce un ambiente positivo in grado di aiutare e stimolare i dipendenti a dare il meglio di sé e a migliorare i risultati dell’azienda.
Per attrarre e trattenere i talenti, in un mercato altamente competitivo come quello odierno, è importante far sentire le persone sostenute anche nei momenti di crisi, alleggerendo, ad esempio, quei fattori di stress che possono essere motivo di ansia.
“Se non trattati in tempi brevi, i livelli elevati di ansia e stress possono portare a una mancanza di motivazione, a una riduzione della produttività, a prestazioni scarse e ad un aumento dell’assenteismo. Ogni singolo componente della realtà lavorativa deve avvalersi di strumenti e supporti adatti a garantire un’esperienza lavorativa il più serena possibile e gestire i momenti di difficoltà in modo concreto ed efficace”, prosegue Maffucci.
Le imprese devono impegnarsi per promuovere modelli di lavoro che siano in grado di prestare la giusta attenzione alle esigenze dei talenti. In questo senso, i manager svolgono un ruolo di rilievo, in quanto rappresentano una figura di riferimento in azienda. Essi devono essere in grado di dimostrare empatia e intelligenza emotiva, oltre sviluppare una comunicazione efficace per far rendere al meglio i dipendenti.
Per le aziende diventa dunque fondamentale una strategia volta a minimizzare gli impatti negativi e limitare situazioni estenuanti. Una soluzione può essere quella di avvalersi di soluzioni e benefit innovativi, personalizzati e adatti alle esigenze dei talenti.
Feedback, sondaggi, interviste e questionari, sono solo alcuni degli elementi che possono portare alle aziende un importante valore non solo a livello di profitti, ma soprattutto a livello umano.
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