Lo chef Fabrizio Marino
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Chi è lo chef italiano che ha introdotto il fine dining vegetariano alle Maldive

Dal suo piccolo ristorante nel centro di San Miniato, sulle colline toscane, a un resort a cinque stelle alle Maldive: è un viaggio di oltre 2mila km e 10 ore di volo, quello che ha portato lo chef Fabrizio Marino ad accettare la proposta del gruppo alberghiero Atmosphere Core di portare il fine dining italiano nell’arcipelago dell’Oceano indiano.

Introdurre il fine dining vegetariano alle Maldive

    Kanifushi - Maldive
    Kanifushi - Maldive

Grazie a uno degli interpreti più interessanti della cucina vegetale italiana (è stato per oltre sei anni allievo di Pietro Leemann, chef svizzero che per primo conquistò una stella Michelin con un ristorante senza carne) l’alta cucina vegetariana made in Italy è sbarcata sull’atollo Lhaviyani, dove si trova il resort Kanifushi. L’obiettivo? Rendere le Maldive una meta interessante da scoprire anche dal punto di vista gastronomico senza necessariamente puntare sugli stereotipi dell’italianità.

Almeno due volte l’anno Fabrizio Marino lascia il ristorante Maggese a San Miniato e vola alla volta delle Maldive per formare le brigate del ristorante Just Veg all’interno del resort, insegnare loro l’impronta vegetariana della cucina italiana e sperimentare le commistioni tra gli ingredienti nostrani e quelli locali.

Le eccellenze proposte dallo chef

    Una proposta dello chef
    Una proposta dello chef
    Lo chef Fabrizio Marino
    Una proposta dello chef

“Dalla vicina India arrivano i legumi”, spiega lo chef toscano classe ’79, “mentre sull’arcipelago crescono spontaneamente cocchi e angurie. Dall’Italia invece facciamo arrivare materie prime come l’olio extravergine d’oliva, latticini e naturalmente i tartufi di San Miniato. Rispetto alla presenza di numerosi chef asiatici, i turisti sono interessati allo stile occidentale: per me la parte più interessante è bilanciare le diverse influenze, a partire da quella indiana. Ad esempio, talvolta propongo un pesto di basilico per alleggerire la forte speziatura cui sono abituati gli chef locali. Senza ovviamente rinunciare all’intensità dei sapori, che viene dalla concentrazione delle verdure”.

Tra le testimonianze di come l’alta cucina vegetariana occidentale possa sposarsi col contesto geografico dell’Oceano indiano basta citare il gazpacho all’italiana di pomodori datterini in purezza, la burrata di Putignano e mandorla soffice, la cipolla e il gelato di Tropea, oppure l’anguria bbq con melanzana arrostita, salsa di Lolmaia e uovo biologico.

Il gruppo Atmosphere Core

    Lo chef Fabrizio Marino
    Lo chef Fabrizio Marino
    da sinistra, Fabrizio Marino, Jose Gregorio Manzo e Nicolas Laguette
    Lo chef Fabrizio Marino

Il gruppo Atmosphere Core, che attualmente gestisce 8 resort alle Maldive e questo mese compie 10 anni, ha scelto di puntare su una declinazione differente di cucina italiana per i propri ospiti, in coerenza con l’approccio di offrire ai visitatori una serie di esperienze diverse dall’ordinario.

“Abbiamo chiamato Fabrizio Marino, massimo esponente dell’alta cucina nei nostri resort”, conferma Jose Gregorio Manzo, direttore commerciale Sud Europa di Atmosphere Core, “perché all’interno nella formula all inclusive sono presenti ristoranti di fine dining. Volevamo portare sì lo stile italiano, ma non nella versione già troppo conosciuta all’estero, puntando invece su una proposta quanto più differente possibile da quella dei buffet. La stessa filosofia cerchiamo di portarla avanti nelle prossime strutture in Sri Lanka e India”.

Grande attenzione alla selezione dei vini

Non solo food, però: identica attitudine viene riservata alla selezione dei vini. Al ristorante del resort Kanifushi, insieme ai grandi nomi dell’enologia mondiale, vengono infatti proposte bottiglie che arrivano in esclusiva da tre cantine – una francese (Champagne), una spagnola (Tenerife) e una sudafricana – scelte da Nicolas Laguette, director of wines di Atmosphere Core, in base a criteri di autenticità delle diverse aziende.

Con i suoi 6 ristoranti e 162 camere, il Kanifushi è stata la prima struttura del gruppo Atmosphere Core ed è un resort dall’impronta classica, con arredamenti in legno nel tipico stile maldiviano, ed è l’unico del gruppo che si raggiunge in idrovolante. Non a caso, la scelta di Fabrizio Marino sposa i temi della sostenibilità e conservazione dell’ambiente tanto cari sia allo chef sia al gruppo alberghiero, i cui resort sono progettati per avere un impatto minimo sull’ambiente circostante e per offrire servizi e prodotti ecologici.

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