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Le proposte gastronomiche più interessanti da provare in Umbria durante il festival del jazz

Venerdì 7 luglio comincerà la 50esima edizione di Umbria Jazz, con un ricco programma di eventi  che si protrarrà fino a domenica 16. Tantissimi gli artisti che raggiungeranno il cuore d’Italia per esibirsi in quello che, ormai da mezzo secolo, è uno degli appuntamenti musicali più attesi dell’estate.

Mika, Paolo Conte e Ben Harper & The Innocent Criminals, fino all’attesissimo concerto di Bob Dylan. Se l’Umbria si conferma meta imperdibile per gli amanti del jazz, lo è da secoli anche per i golosi, che qui vengono a provare i prodotti tipici di questa terra, dal pregiato tartufo ai vini.

Ma negli ultimi anni la regione ha anche visto un fiorire di ristoranti di alto livello, aperti da giovani talenti locali tanto quanto da chef diasporani che hanno deciso di rientrare.

Se siete tra gli appassionati di musica che approfitteranno di queste due settimane per andare nella regione, ecco alcuni suggerimenti dei ristoranti più interessanti da provare.

Aldivino Bistrot 

Aldivino Bistrot

Aldivino Bistrot si trova a Corciano, in provincia di Perugia, ed è guidato dallo chef Enrico Pistoletti e il sommelier e manager di sala Emanuele Rugini. Lo chef integra nella sua proposta tradizioni, prodotti e nuove tecniche per creare dei percorso di degustazione che rappresentino per lui un viaggio che porti a una continua evoluzione.

Nella sua proposta grande attenzione alla stagionalità e all’origine dei prodotti, che viene resa concreta anche attraverso le collaborazioni con i piccoli produttori locali, motivo per cui Enrico ricerca, seleziona e integra nelle sue preparazioni ingredienti a km zero. Tra i piatti signature dello chef spicca sicuramente lo Spaghetto Monograno Felicetti con ostrica, burro affumicato e lampone. 

L’Acciuga 

L’Acciuga

L’Acciuga è stato creato  da un gruppo di giovani imprenditori perugini Luca e Giovanni Caputo e Simone Farinelli, con l’obbiettivo di lavorare sulla ricerca della qualità e al km zero. Il nome, che può apparire bizzarro in questa regione non bagnata dal mare, viene dal pesce povero, che storicamente arrivava fino alla campagna a farsi sostitutivo del sale.

Lo Chef Marco Lagrimino, classe 1985 e viterbese di nascita, ha viaggiato molto prima di arrivare qui: dalla Germania a Londra, per poi formarsi a Firenze e nel Chianti. Appassionato al mondo dei vegetali e delle erbe aromatiche non teme di sperimentare con le tecniche apprese in giro per il mondo. La cucina de L’Acciuga può quindi definirsi umbra non per il recupero di ricette tradizionali, quanto per la riscoperta di prodotti autoctoni che hanno un mercato molto circoscritto al territorio e alla stagionalità.

L’Officina del Sapori

L’Officina del Sapori

Una delle brigate di cucina più giovani d’Italia (il più anziano è lo chef, di soli 29 anni) che sorprende per la totale consapevolezza e capacità di interpretazione creativa della cultura enogastronomica dell’Umbria.

Una cucina divertente, moderna ma assolutamente concreta e di sostanza. Un ristorante fine dining nel centro storico di Gubbio aperto da Giacomo e Veronica, fratelli che si sono divisi i ruoli: Giacomo ha seguito la passione della cucina, mentre Veronica segue tutti gli aspetti pratici e d’accoglienza della sala.

Tra i piatti più audaci, il cannellone di pollo, che riprende due “classici bistrattati” delle cucine domestiche per ridargli la giusta dignità del fine dining.

Collins’ 

Situato all’interno di sala Del Cambio dell’Hotel Sina Brufani, l’unico hotel cinque stelle di Perugia, il Ristorante Collins’ propone piatti che cercano di raccontare il territorio reinterpretando le materie prime. Il menù cambia stagionalmente per provare a raccontare al meglio la varietà di sapori che questa splendida parte d’Italia sa offrire.

Le migliori materie prime, spesso provenienti da contadini, allevatori e artigiani della zona sono la base per piatti che privilegiano l’abbinamento con i vini locali, selezionati da piccoli produttori rispettosi della natura e del loro territorio.

Il Frantoio di Assisi

Il Frantoio di Assisi

Il Frantoio di Assisi, a due passi dalla Basilica di San Francesco, vanta mezzo secolo di storia: un’avventura imprenditoriale iniziata con Giovanni Angeletti e oggi portata avanti dalla figlia Elena, che negli ultimi anni ha deciso di fare un salto per offrire un servizio di ristorazione fine dining di alto livello in modo particolare.

Il ristorante è infatti un vero e proprio hub dell’olio extravergine di oliva, un crocevia delle cultivar. Qui l’oro verde, da sempre considerato condimento per eccellenza nella dieta mediterranea, è il grande protagonista dei piatti dello chef Lorenzo Cantoni, ingrediente capace di far vibrare ogni piatto.

Una filosofia che ha fatto entrare il Frantoio molte prestigiose guide oltre a fargli ottenere il riconoscimento di Miglior ristorante d’Italia 202e dall’associazione Città dell’Olio.

Fiorfiore 

    Fiorfiore
    Fiorfiore
    Fiorfiore

Fiorfiore è il ristorante del Roccafiore Wine Resort&SPA, situato nel cuore dell’Umbria tra le colline di Todi e i Monti Martani. Il ristorante, con la sua terrazza estiva, si affaccia su uno degli scenari più suggestivi dell’Umbria, tra vigneti, oliveti e lo skyline medioevale di Todi.

Oggi, il Fiorfiore offre un menù dove sono presenti prodotti a Km 0, provenienti dalla propria azienda agricola o da produttori locali, collocandosi con equilibrio tra tradizione e contemporaneità. Può contare anche su un orto di produzione con spezie ed officinali coltivate in loco.

Fiorfiore offre una cucina tradizionale e allo stesso tempo ricercata. Immancabili le paste fatte in casa, così come i dolci, il tartufo, nobile ingrediente della cucina Umbra e i salumi di Cinta Senese, derivati dai maialini allevati allo stato brado proprio all’interno dell’azienda. Oltre ovviamente all’olio extra vergine di oliva e ai vini, prodotti da agricoltura biologica e provenienti dalla Cantina che si trova a soli 200 metri dal ristorante.

Tavola Rossa

Dall’azzurro del mare di Vico Equense, dove è nato, al verde dell’Umbria. In mezzo tanta gavetta, anni di studio, di sacrifici, di apprendimento. E di soddisfazioni, perché Vincenzo Guarino ha ottenuto e continua a ottenere riconoscimenti, forte certamente del suo talento naturale ma anche di una volontà ferrea alimentata dalla voglia di imparare, di non fermarsi a guardarsi allo specchio.

Il suo ristorante, Tavola Rossa, è collocato in uno dei borghi più belli d’Italia, Castello di Postignano, che domina la Val Nerina. Il ristorante del celebre chef campano non ha menù: con i suoi pochi posti esclusivi che si affiancano direttamente alla postazione di cucina, questo tavolo conviviale mira infatti a sorprendere sempre l’ospite, a ogni nuova visita.

UNE 

UNE si trova all’interno di un frantoio del ‘400 riconvertito ma dove ancora la macina che in passato veniva azionata grazie alle acque del torrente Roveggiano. Non a caso UNE significa “acqua” nelle antiche tavole bronzee rinvenute nella vicina Gubbio.

Lo chef Giulio Gigli, dopo aver lavorato per quindici anni in grandi ristoranti d’Europa e d’oltreoceano, dove ha appreso le tecniche e le tradizioni della cucina contemporanea francese e spagnola, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine per aprire il suo primo ristorante dove propone i prodotti dimenticati dell’Umbria e la creatività appresa all’estero. Un progetto che mescola l’innovazione e le tecniche internazionali con la cultura della terra.

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