“L’approccio ibrido è il più efficace”
Va precisato che non si tratta di un ritorno in presenza a tempo pieno. Zoom sta chiedendo a tutti i dipendenti che si trovano entro 50 miglia (80 chilometri) da un ufficio dell’azienda di recarsi in sede almeno due giorni a settimana, seguendo un programma ibrido. Nel gennaio 2022, Zoom ha dichiarato che solo il 2% dei suoi dipendenti lavorava in sede.
“Riteniamo che un approccio ibrido strutturato – cioè i dipendenti che vivono vicino a un ufficio devono essere in sede due giorni a settimana per interagire con i propri team – sia il più efficace per Zoom”, ha dichiarato un portavoce a Business Insider. “Continueremo a sfruttare la piattaforma Zoom per mantenere i nostri dipendenti e i team connessi da zone più remote e lavorare in modo efficiente”.
L’azienda simbolo dello smart working
Le azioni della società con sede a San Jose sono aumentate di sei volte nel 2020, quando la pandemia ha costretto milioni di dipendenti costretti a collegarsi online con i colleghi bloccati nelle proprie case. Zoom è diventato in breve il servizio di videoconferenza di riferimento. Verso la fine del 2021, tuttavia, il valore delle azioni della società è crollato e l’azienda ha perso almeno 100 miliardi di dollari di valore di mercato.
Zoom, si legge sul sito dell’azienda, ha due sedi negli Stati Uniti: a San Jose, in California, e a Denve,r in Colorado, oltre a numerosi siti internazionali. La società impiega oltre 8.400 persone in tutto il mondo.
LEGGI ANCHE: Otto ore gestibili e possibilità di lavorare ovunque: il modello di flexible working che rende felici i dipendenti
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it QUI.