Small Giants

Sicurezza per tutti: Puntocyber offre difesa informatica a grandi e piccole aziende attraverso strumenti di monitoraggio personalizzabili

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Mettiamo subito un punto esclamativo e diamo la prima certezza: per difendersi dalle minacce informatiche, un ottimo antivirus non è sufficiente. Copre una percentuale di rischi, in realtà sempre minore, ma non va oltre. Gli attacchi oggi sono sempre più frequenti e soprattutto più sofisticati: chi li compie non è più lhacker isolato che si vedeva nei film degli anni 90 chiuso nel proprio garage, ma vere e proprie aziende illegali che hanno allinterno professionistidel settore e negoziatori in grado di prendere contatti con le realtà ricattate per capire quanto è possibile ottenere in seguito a un attacco informatico. 

Purtroppo nessuno è esente da rischi, dalla pubblica amministrazione fino al singolo utente, perché viviamo sempre più connessi e ogni strumento collegato in rete può trasformarsi in una potenziale vittima. A partire dai computer fino ai telefoni cellulari, alle console dei videogiochi e a tutti gli elettrodomestici che oggi sfruttano internet per una serie di funzioni.

DuskRise è una delle società allavanguardia nel campo della sicurezza informatica e adesso, attraverso Puntocyber, ha creato un sito di e-commerce che permette a tutti di ottenere unadeguata protezione attraverso strumenti di monitoraggio personalizzabili.

Una sorta di democratizzazione della cybersecurity che coinvolge tutti, dalla grande impresa al singolo utilizzatore. I prodotti principali a disposizione sono il Cyber Check-Up che definisce i possibili rischi, e la Telesorveglianza Cyber di domini ed e-mail, servizi a 360 gradi per ridurre al minimo le possibilità di venire attaccati attraverso la rete.

E attenzione, perché il problema è ben più grande di quanto si possa pensare, visto che ogni giorno si registrano tre milioni di attacchi informatici e in Italia i tentativi sono aumentati del 169% nellultimo anno. Diventa dunque fondamentale adottare le tecniche di difesa migliori e più avanzate disponibili sul mercato.

Ne abbiamo parlato con Emanuele De Lucia, chief intelligence officer di DuskRise.

Emanuele De Lucia

Gli utenti sono consapevoli dei rischi che si possono correre o da questo punto di vista siamo ancora indietro?

Molti hanno la presunzione di credere di essere esenti da pericoli e che questi eventi vedano come vittime sempre gli altri. Invece il crimine informatico è un vero e proprio business e interessa tutti i settori della nostra vita quotidiana. Si possono hackerare cartelle cliniche, carte di credito, informazioni personali. Se poi questi dati arrivano da industrie, Pmi o altre entità, poco importa. La strada da fare è ancora tanta, poiché la consapevolezza dei rischi reali è ancora molto bassa.

A livello mondiale qual è il punto di riferimento da seguire?

Direi Israele. Sulla information security hanno fatto sistema, invogliando i giovani a studiare materie scientifiche e rendendoli consapevoli di quelle che possono essere le incognite: è un modello che oggi funziona. Potrei poi aggiungere gli Usa, che investono parecchio in ogni sfaccettatura del blocco tecnologico.

E lItalia come è messa?

Noi, come gli altri Paesi europei, cerchiamo di seguire la strada tracciata dagli stati che ho citato. Per restare in tema, direi che siamo dei loro follower. Ma stiamo crescendo, ci sono tante startup del settore che si stanno sviluppando e ci permettono di pensare positivo, anche se non bisogna mai abbassare la guardia.

Cyber meeting

Come Puntocyber cosa vi caratterizza?

Principalmente un approccio non convenzionale. Adottiamo una tecnologia che ci permette di definire un quadro preciso del cliente per poi valutare i possibili rischi e anticipare eventuali attacchi. Dopo un primo check up assicuriamo controlli continui, 24 ore al giorno e sette giorni su sette, attraverso la Telesorveglianza Cyber. E soprattutto i nostri prodotti sono tagliati su misura per ogni realtà, dalla grande impresa al singolo professionista.

Quali sono le nuove frontiere della cybersorveglianza? 

È un settore che sta crescendo e si sta ampliando in continuazione. Diventa fondamentale conoscere in anticipo il proprio grado di rischio, capire dove e come posso cadere vittima di eventuali tentativi di entrare nella mia rete. Siamo in una fase in cui la prevenzione è davvero fondamentale.

Si può stilare una graduatoria degli utenti più a rischio? 

Chiunque abbia uno strumento connesso in rete diventa automaticamente una potenziale vittima. E più andiamo verso la digitalizzazione, più si estende la superficie di attacco. Se oltre al computer uso anche il telefono cellulare, magari gioco online e ho anche la lavatrice o il frigorifero moderni, dunque sempre connessi, le possibilità di cadere vittima degli hacker aumentano. La mia è unestrema semplificazione, perché la materia è molto più complessa. Proprio per questo è necessario affidarsi a dei professionisti per avere maggiori garanzie.

È possibile definire una graduatoria degli attacchi? A cosa puntano gli hacker?

Spesso si verificano tentativi di incursione in ambito finanziario, si punta ad accedere a servizi bancari o ai dati delle carte di credito, ma anche a falsificare indirizzi web che replicano siti di istituti di credito o assicurativi. Poi abbiamo lo spionaggio in campo istituzionale per acquisire informazioni; quindi, attività estorsiva collegata ad attacchi che magari hanno bloccato i siti di realtà importanti.

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