RTB House
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Dalla pubblicità online all’e-commerce: così Rtb House spinge le aziende verso il successo

Articolo di Ettore Mieli apparso sul numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Permettere alle imprese di superare le barriere geografiche e di raggiungere i clienti in tutto il mondo, espandendo la base di clienti e le potenziali fonti di reddito. È con questo obiettivo che nel 2012 è nata la polacca Rtb House.

Con oltre 1.400 dipendenti e 30 uffici in tutto al mondo, oggi Rtb House fornisce tecnologie di marketing all’avanguardia per i brand e le agenzie a livello globale. Fornendogli così la chiave di volta per sfruttare la potenza economica di un settore, quello dell’e-commerce, che a livello mondiale nel 2023 supererà i sei mila miliardi di dollari di fatturato nel 2023, puntando agli oltre otto mila miliardi di dollari nel 2026, secondo una delle ultime ricerche di Casaleggio e Associati. 

Attiva in uno dei settori più sfidanti, quello delle campagne pubblicitarie online, Rtb House nel corso di questo decennio si è ritagliata un ruolo di primordine. Uno su tutti: l’implementazione di una piattaforma tecnologica con soluzioni di Personalized Retargeting e Branding per in fine generare un ottimo ritorno sull’investimento. Stiamo parlando del Deep Learning, una delle metodologie più sofisticate nel campo dell’intelligenza artificiale, capace di analizzare una grande quantità di dati, anche destrutturati, e valutare con grandissima precisione la probabilità di conversione o di interesse verso un determinato prodotto da parte di un utente, tutelandone al contempo la privacy. “Essendo nati dopo i colossi tech, siamo riusciti a creare un prodotto e un servizio tecnologico totalmente diverso, più attento alle esigenze delle imprese e delle persone”, dice Giovanni Marenco, country manager di Rtb House Italia sin dal 2019, anno in cui la società ha varcato i confini del nostro paese, arrivando già a vantare un team di 25 persone. “Anche se queste grandi realtà forniscono prodotti validi, tuttavia non riescono a garantire un aspetto fondamentale per le aziende: la sartorialità”. 

Infatti, se da una parte la ‘DSP riesce anche ad elaborare profili comportamentali degli utenti in tempo reale e a definire il contenuto da presentare sul banner ad ogni nuova visualizzazione – migliorando così la personalizzazione dei messaggi e aumentando la probabilità di conversione – contemporaneamente Rtb House si distingue nel suo mercato di riferimento per il suo approccio consulenziale. “Noi crediamo tantissimo nel ruolo delle persone, perché sono la spina dorsale delle aziende. Proprio per questo, oltre a vantare una tecnologia più efficiente in termini di ritorno sull’investimento, formiamo giornalmente i nostri dipendenti, così da poter fornire una consulenza semplice, professionale e competente ai tutti i nostri clienti. Aspetto che i big tech, per ovvie ragioni, non riescono a garantire”. D’altronde, insiste Marenco, non bisogna dimenticare che quando si “parla di pubblicità digitale, ci si dimentica della creatività che, invece, è fondamentale. E noi questo lo abbiamo capito. Vantiamo, infatti, un team di creativi che lavora al fianco dei clienti per realizzare campagne pubblicitarie memorabili, capaci di catturare l’attenzione degli utenti”. 

E anche se l’Italia rappresenta un mercato già maturo, le opportunità, soprattutto nel campo dell’e-commerce, sono ancora diverse. Sia in termini di utenti, che di fatturato. Oltre al fatto che nel nostro paese la percentuale di coloro che hanno acquistato beni o servizi online è nettamente inferiore alla media europea (62% contro 75%), – in Regno Unito, Francia e Germania supera addirittura l’80% -, l’Italia nel 2022 ha registrato un fatturato di 75,89 miliardi di dollari derivante dall’e-commerce, il 18,7% in più rispetto al 2021. Sintomo di un settore che non intende fermarsi. “È naturale che l’e-commerce diventerà un asset fondamentale, sia guardando alle abitudini delle nuove generazioni – sempre più orientate all’acquisto online – sia alle continue sfide e ai costi che devono sostenere le aziende per gestire i propri negozi fisici. Quest’ultime, inoltre, non devono dimenticare che, proprio grazie all’e-commerce, possono riuscire a conquistare una nuova fetta di clienti”, aggiunge Marenco. Che, guardando al futuro, si sofferma sulle imminenti sfide sociali e tecnologiche da affrontare. Due su tutte: la capacità strategica delle aziende di ricordare ai propri clienti, nel mare magnum del web, che il proprio brand esiste; e la rivoluzione nell’ambito dei cookie, piccoli file di testo che contengono informazioni sugli utenti. 

Dal 2024, infatti, Google Chrome, il primo browser più utilizzato al mondo con il 70% di diffusione, non supporterà più i cookie di terze parti che, a differenza di quelli di prima parte, inviano le informazioni a soggetti terzi, con lo scopo di erogare pubblicità mirate fuori dai confini del sito che l’utente ha visitato, e di profilare lo stesso, qualora fornisca la sua esplicita autorizzazione. “Sarà un cambiamento epocale. È come dire che dal prossimo anno ci saranno solo auto elettriche. Tuttavia non bisogna dimenticare che quando c’è una rivoluzione, ci sono anche delle opportunità. Lo status quo potrebbe cambiare e permettere a player nuovi o più piccoli di conquistare nuove quote di mercato. In sintesi, chi riuscirà ad adeguarsi vincerà. Rtb House sta già partecipando alla ridefinizione del panorama cookieless”, conclude Marenco. 

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