Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
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“Il valore aggiunto è la rapidità della connessione”, spiega Antonio Rizzo, cfo e direttore marketing di Cai. “Il cliente può avere un aggiornamento costante su tutti gli immobili presenti in Italia. E così attraverso i filtri attivati sull’app, in base alle proprie esigenze e richieste, ha il quadro completo di tutti gli immobili che possono essere di suo interesse”.
Che cosa fa Cai
Il merito di Cai è stato quello di aver colmato una lacuna nel mercato. Perché com’è noto, il più grande terrore associato a questo tipo di investimento è l’insicurezza di aggiudicarsi l’asta, la paura di non avere gli strumenti o il supporto giusto per poter affrontare il percorso. Nonostante ciò, l’interesse è comunque alto e destinato a crescere, anche nel nostro Paese, ma il mercato immobiliare standard è sempre più complesso e inaccessibile, specialmente a causa dei costi elevati e dell’aumento del tasso dei mutui. Da qui nasce lo spirito innovativo e l’intraprendenza digitale della società.
“La ricetta vincente di Cai”, evidenzia Rizzo, “è quella di saper accogliere la domanda per trovare immobili, miscelandola con la tranquillità di poter comprare in asta senza temere amare sorprese. Nel nostro team abbiamo come collaboratori notai, avvocati e altre figure di professionisti che garantiscono al cliente la giusta sicurezza e la tranquillità dell’investimento”. Un gruppo di lavoro ormai consolidato: dal 2020 a oggi le filiali sono più che triplicate, allargandosi in varie città del Nord Italia (Reggio, Modena, Parma, Brescia, Milano, Torino, Verona, Mantova). La startup è riuscita a far aggiudicare più di 120 immobili ai propri clienti.
I progetti
Studiata e perfezionata durante i mesi invernali, la prima applicazione in Italia per aste giudiziarie su tutto il territorio nazionale garantisce una vera digitalizzazione del futuro del mercato. A tenere a battesimo l’evento di presentazione della nuova arrivata in casa Cai è stato il Tecnopolo di Reggio Emilia: punto fondamentale dell’ecosistema regionale e nazionale dell’innovazione, è nato proprio per contribuire allo sviluppo economico e sostenibile del territorio e delle realtà che ne fanno parte, con obiettivi comuni come la digitalizzazione del mercato. Non solo: partner dell’evento di lancio sono realtà solide e affermate del territorio che da sempre credono nel progetto, come Confesercenti, Assicoop, Reggiana Calcio, Euroansa, Kheyla, Zenit, Islamic Relief, Smile Communication.
Le idee, però, non si esauriscono e gli obiettivi da raggiungere sono ancora numerosi, come la volontà, entro la fine del 2023, di aprire filiali a Roma, Venezia, Padova, Ravenna, Ferrara, mentre per il 2025 l’obiettivo è coprire tutte le regioni italiane con almeno una sede. Al fianco di queste iniziative, altre sfide imprenditoriali: “ll payoff del nostro brand è Consulenze Aste Immobiliari, non solo giudiziarie; per questo a breve saremo pronti a lanciare un progetto ancora più innovativo: le aste tra privati”, sottolinea Giuseppe Rizzo, amministratore delegato di Cai. “Qualcosa che rivoluzionerà il sistema immobiliare italiano, grazie a un Fondo immobiliare Aste per un unico gruppo di acquisto di immobili in asta”.
C’è anche un intento benefico dietro all’applicazione: Cai ogni anno devolve una percentuale dei contratti stipulati ad Islamic Relief, organizzazione umanitaria internazionale indipendente con più di 30 anni di esperienza nel lavoro umanitario. Con il lancio dell’app, grazie al ricavato degli abbonamenti, la società ha deciso di donare una percentuale ulteriore a un tema specifico: la scolarizzazione di giovani orfani nel loro percorso di studi.
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