videogiochi-udito
Forbes Italia

I videogiochi come terapia: secondo gli italiani combattono ansia, stress e solitudine

“Il gioco è la medicina più grande”. È da queste celebre frase del filosofo Lao Tse che bisogna partire per raccontare lo “The Power of Play”, lo studio globale realizzato sui videogiochi. Perché? Secondo quanto evidenziato dalle risposte di circa 13mila videogiocatori di 12 Paesi nel mondo (tra cui Australia, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna Polonia, Spagna, Stati Uniti e Italia), i videogiochi non rappresentano solo una forma di intrattenimento, ma molto di più: uno strumento di socializzazione, una valvola di sfogo per combattere lo stress, l’ansia ed essere più felici.

I videogiochi per contrastare l’ansia: i dati italiani

Condotta dall’associazione nordamericana The ESA (Entertainment Software Association), in collaborazione con ESA Canada, IGEA (Australia), KGames (South Korea) e Video Games Europe, di cui IIDEA (Italian Interactive & Digital Entertainment Association) è parte, la ricerca in Italia ha coinvolto oltre mille videogiocatori che non hanno dubbi sui benefici personali e sociali scaturiti dai videogiochi: stimolano la mente (70%), connettono diversi tipi di persone (78%) e creano esperienze accessibili per persone con abilità diverse (75%).

Ma non è tutto. In Italia giocare ai videogiochi ha l’effetto di ridurre la sensazione di stress (69%), l’ansia (58%) e la solitudine (45%). Nello specifico, sono un efficace strumento per ridurre lo stress a tutti i livelli per le donne (54%) più che per gli uomini (47%), e soprattutto nella fascia di età 25-34 anni (55%). E non solo. Aiutano ad affrontare le sfide di ogni giorno (66%) e a sentirsi più felici (48%). Talvolta sono anche terapeutici, dal momento che per 4 intervistati su 10 sono stati utili a superare momenti difficili.

I videogiochi, poi, rinforzano skills e attitudini: migliorano la creatività (69%), aiutano a sviluppare le competenze cognitive (68%), agevolano il lavoro di squadra (63%), affinano le competenze linguistiche (63%) e in generale stimolano la flessibilità (59%)

Perché giocare?

Passando alle ragioni che spingono gli italiani a videogiocare, se per la maggior parte dei nostri connazionali (65%) sono un modo per passare il tempo, anche divertirsi (63%) è un’ottima ragione per farlo e 6 intervistati su 10 pensano che esista un videogioco adatto per tutti. Rispetto alle abitudini di gioco in generale il 71% del campione italiano valuta positivamente la propria esperienza di gioco online, che spesso viene preferito al gioco in presenza quando si sceglie di giocare in compagnia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .