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Immobili pignorati in Italia: ecco l’app che ne dà una visione completa

Articolo apparso sul numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Un’app in grado di acquisire una panoramica completa sugli immobili pignorati in tutta Italia, valutarne la consistenza, prendere visione di chi è il debitore, chi il creditore e a che punto si trova la procedura esecutiva, stimando la distanza dall’eventuale asta. Si chiama Asset Finding ed è il risultato di un anno di ricerca e di ingenti investimenti con cui Davis & Morgan, che l’ha sviluppata e brevettata, punta a imprimere un’accelerazione al mercato dei non performing loans, o npl. L’app nasce dall’esperienza nel settore del management Davis & Morgan, unita alla tecnologia di ultima generazione legata all’intelligenza artificiale. Grazie ad algoritmi appositi, i dati provenienti da diverse fonti vengono raccolti, aggregati e analizzati, per poi essere presentati attraverso report semplici, intuitivi e completi.

“Il primo vero cliente e utilizzatore di questa app siamo stati proprio noi di Davis & Morgan”, racconta Andrea Bertoni, che ha creato l’azienda nel 2007 come banking house e, in qualità di amministratore delegato, l’ha portata ai 19 milioni di euro di ricavi del 2022. “Questo sistema automatizzato di ricerca e analisi permette di processare migliaia di operazioni, sette giorni su sette, senza dover assumere una quantità enorme di analisti e avvocati, cosa che fino a oggi ha limitato l’espansione del business degli acquisti single name ipotecari su scala industriale. Abbiamo inoltre deciso di aprire a tutti il nostro software, creando una rivoluzione nel mondo npl, che ora diventa accessibile a quanti vogliono investire in questo settore e non solo agli addetti ai lavori. Il secondo pilastro del nostro piano industriale prevede la creazione di un secondo fondo sugli npl da circa 100 milioni, simile al precedente Mizar, che ha dato risultati eccezionali, con irr medio sopra il 20% e un grande numero di turnaround aziendali ottimamente riusciti”.

Uno strumento destinato ad aprire nuove opportunità di business. “La vera novità di questo fondo”, prosegue Bertoni, “è l’aspetto sociale. Avendo una visione privilegiata del mercato, grazie al nostro motore di ricerca e analisi Af, stringeremo una serie di accordi con i debitori che lo vorranno e su loro istanza compreremo il credito dalla banca creditrice o servicer, per poi cederlo al nostro nuovo veicolo di cartolarizzazione (Spv). Il debitore trasferisce l’immobile posto a garanzia del credito alla ReoCo della Spv e sottoscrive un accordo di rent to buy o locazione, con patto di riacquisto a un prezzo prefissato, valido per i successivi 12/24 mesi. Se il debitore non riacquista il bene, questo sarà venduto sul mercato e il ricavato, al netto dei costi e degli oneri, gli sarà restituito. I fondi destinati alla locazione e alla rivendita dell’immobile saranno trasferiti alla Spv dalla ReoCo e impiegati per rimborsare i titoli ai note holder. Tutti contenti: il debitore azzera il proprio debito e mantiene il possesso del bene e, in caso di rivendita, lo vende meglio che non in asta. Mentre il creditore incassa subito e meglio che con il sistema classico conflittuale. L’investimento è etico, socialmente utile, garantito da immobili e profittevole”.

L’altro pilastro del progetto di Davis & Morgan è la tokenizzazione dei crediti npl e la loro trasformazione in asset digitali liberamente scambiabili sulla blockchain, anche grazie alla creazione di uno stablecoin legato all’euro, denominato EuroDM, per le transazioni interne. “Un progetto ambizioso”, dice Bertoni, “su cui ci sono notevoli investimenti e grande attenzione, che stiamo portando avanti con un team di dieci persone in collaborazione con il Milano Fintech Hub di Banca d’Italia. Il nostro è uno dei 14 progetti selezionati nella call 2022. L’obiettivo è rendere liquidi asset npl notoriamente illiquidi e consentire una diversificazione agli investitori. Oggi il mercato dlt (Distribuited ledger technologies) vale circa 300 miliardi di dollari e nel futuro potrà superare i 16mila miliardi. La competizione è forte, le più grosse e blasonate banche d’affari del mondo sono in campo e possiamo dire con orgoglio che ci siamo anche noi e giochiamo per vincere. Per portare avanti queste tre attività, la nostra istituzione finanziaria ha un piano strategico di espansione che prevede un ampliamento degli uffici e l’assunzione di diverse persone esperte in nuove tecnologie e legate al nostro business tradizionale. La società è proiettata verso una forte crescita, sia in Italia che all’estero. I capitali non mancano, dato che l’azienda genera un buon cash flow e che, grazie alla credibilità figlia dei successo di questi anni, abbiamo importanti partner finanziari, pronti a supportarci senza esitazione per tutte le nostre necessità”.

Infine uno sguardo al futuro. “La mia ambizione personale è quella di creare un’istituzione finanziaria che sia riconosciuta a livello internazionale e che vada oltre me, che l’ho fondata e la dirigo, ma che purtroppo non sono eterno”.  

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