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Come funziona Xsona, la piattaforma che monitora la qualità dell’aria, il rumore e i flussi di persone

Articolo apparso sul numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Quando e come intervenire per regolare il traffico e i flussi di persone? E la pulizia urbana, i cestini, le strade? E ancora: irrigare i giardini pubblici, accendere o spegnere l’illuminazione. Insomma, quali criteri devono guidare la gestione dei servizi in un’ottica di efficienza e di sostenibilità? Per prendere le decisioni migliori servono tanti dati e una grande capacità di elaborazione e gestione delle informazioni. L’amministratore delegato di Axians Italia, Michele Armenise, ci racconta il piano della sua azienda: si chiama Xsona.

Che cos’è e come funziona Xsona?

È una piattaforma che permette di raccogliere e visualizzare dati utili a prendere decisioni più sostenibili e consapevoli. Serve a monitorare, ad esempio, la qualità dell’aria, o a gestire un sistema intelligente di irrigazione basato sull’ora e sul livello di umidità del terreno, utilizzando sensori IoT (internet of things). Con Xsona abbiamo costruito una serie di applicazioni verticali che si pongono l’obiettivo di rendere le città intelligenti: pensiamo al controllo dei livelli di rumorosità di certe aree, oppure al conteggio delle persone che entrano o escono in determinate zone. Può aiutare a rendere intelligenti e sostenibili gli edifici e, attraverso il monitoraggio delle persone, a compiere scelte sulla pulizia di certe aree o sull’attivazione di sistemi di riscaldamento e di condizionamento in modo flessibile, per consentire risparmi energetici. La dashboard, completamente personalizzabile, permette di visualizzare tutti questi dati e di connettersi in maniera integrata ai sistemi di gestione degli edifici.

La piattaforma funziona anche per sistemi complessi?

Assolutamente. Per esempio, possiamo contare le persone presenti in zone specifiche per aiutare la pubblica amministrazione o le forze di sicurezza a prendere decisioni. Penso a un sistema di monitoraggio che attiva allarmi se c’è un numero eccessivo di persone in una determinata area. Questo consente di gestire i flussi all’interno della città. È più facile, per esempio, a Venezia, che ha pochi ingressi, ed è più complesso (ma comunque fattibile) a Roma, dove le aree di accesso sono numerose e distribuite. A Venezia, per entrare più nello specifico, si può sapere quante persone ci sono in una certa area e intervenire in caso di problemi. Durante il Covid, per esempio, questi dati erano utili per verificare il sovraffollamento e le distanze tra le persone, ma possono esserlo anche per questioni di sicurezza personale o di ordine pubblico.

Anche Firenze ha una storia da raccontare: quella della smart irrigation.

Un sistema di sensori interrati per misurare costantemente l’umidità del terreno e attivare l’impianto di irrigazione. Questo consente, fra l’altro, di risparmiare l’acqua, che viene utilizzata solo quando è necessaria. Queste logiche possono essere applicate anche al sistema di raccolta dei rifiuti, svuotando i cestini e i cassonetti solo quando sono pieni.

Quale impatto può avere la piattaforma sulle infrastrutture critiche, come quelle per la sanità e la mobilità?

Le soluzioni IoT permettono di creare questi automatismi: da una parte raccogliere dati significativi, dall’altra renderli utilizzabili da sistemi intelligenti. Nell’ambito sanitario, per esempio, si possono monitorare i parametri vitali di una persona con sensori installati su dispositivi indossabili (magliette, anelli o braccialetti), che controllano lo stato di salute ed eventualmente attivano l’intervento di soccorso. Stessa cosa per la mobilità: in un importante comune del Sud Italia stiamo elaborando un progetto per monitorare il traffico automobilistico nei sottopassaggi che, quando piove, sistematicamente si intasano. La municipalità ci ha chiesto di capire i flussi per poi studiare percorsi alternativi di decongestionamento.

Logiche e interventi funzionali ai processi della sostenibilità.

Quando la piattaforma si integra con i sistemi di gestione degli edifici – riscaldamento e raffreddamento, per esempio -, si riescono a monitorare la temperatura e l’umidità. Perciò si possono attivare i sistemi di condizionamento solo quando è necessario, con un notevole risparmio energetico. Sono possibili ottimizzazioni anche della pulizia, delle emissioni di CO2 e dei livelli di inquinamento. Si possono realizzare applicazioni che rendono l’edificio sostenibile sotto molti punti di vista ed evitano sprechi.

Quali sono gli obiettivi del gruppo Axians?

Axians è il brand Ict del gruppo Vinci Energies, i cui principali obiettivi sono la transizione energetica e la trasformazione digitale. Accompagniamo i clienti in questi processi adattandoci alle loro esigenze in tutto: dalla consulenza alla progettazione, dalla realizzazione alla manutenzione. Axians disegna e realizza soluzioni tecnologiche su misura, indipendentemente dal settore di business dei clienti, che si tratti di organizzazioni pubbliche o private. Con Xsona, in particolare, possiamo intervenire nella fase di consulenza preliminare, ma anche quando l’impresa ha le idee chiare, condividendo scelte e requisiti. La trasformazione digitale deve prevedere il coinvolgimento di tutte le organizzazioni, con un approccio orientato anche alla gestione del cambiamento. La nostra è una visione a 360 gradi, sia sulle componenti infrastrutturali che su quelle applicative, con un’attenzione particolare alla sicurezza informatica. Aiutiamo i clienti anche da questo punto di vista, con il monitoraggio costante garantito dal nostro noc (network operation center) e dal nostro soc (security operation center). Insomma, facciamo quello che fa un sarto con i vestiti: cuciamo addosso al cliente il vestito più adatto in funzione delle necessità e degli obiettivi di business e di ottimizzazione dei processi. 

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