Cultura

A Málaga una mostra espositiva per celebrare l’arte del maestro spagnolo Picasso

Ci sono la città di Málaga e il suo (amatissimo) Museo Picasso al centro delle celebrazioni per i 50 anni dalla morte del maestro spagnolo e per i 20 dall’apertura del museo che ne porta il nome.

Qui, dove durante tutto l’anno è ospitata una preziosa collezione permanente, è in corso una ricca esposizione temporanea dal titolo evocativo, l’Eco di Picasso, curata da Eric Troncy. Il genio spagnolo, che a Málaga era nato nel 1881, si confronta con artisti che hanno subito la sua influenza, che lo hanno ammirato e assimilato fino a portarne sulla tela la sua eco artistica, così fortemente riconoscibile.

Come è strutturata la mostra

    Picasso
    Picasso
    Lassnig
    Kooning
    SONY DSC
    Picasso
    Atassi
    Lucas
    The Screen
    Condo
    Ziegler
    Calvin
    Faust

Ed ecco che, girando per gli spazi del museo, si incontrano le opere di oltre 50 artisti tra cui Willem de Kooning, Jean-Michel Basquiat, Louise Bourgeois e Jeff Koons. L’eredità di Picasso si ritrova nei loro disegni, nelle sculture, nelle opere grafiche, nelle ceramiche, che saranno esposte qui fino al 31 marzo 2024. La mostra esplora l’effetto delle pratiche artistiche di Picasso sull’arte contemporanea e globalizzata di oggi.

Divisa in due capitoli, il primo comprende opere di Picasso insieme ad artisti che hanno riconosciuto la sua influenza sul loro lavoro come Francis Bacon, Martin Kippenberger e Maria Lassnig, mentre il secondo presenta artisti contemporanei come Claire Tabouret e Rashid Johnson.

Museo Picasso, il più visitato dell’Andalusia

    Museo Picasso Málaga (Lindmanphotography)
    Museo Picasso Málaga
    Museo Picasso Málaga

Il museo, il più visitato dell’Andalusia, ha sede nel palazzo Buenavista, oggi monumento nazionale ed è frutto della volontà di Christine e Bernard Ruiz-Picasso, rispettivamente nuora e nipote del pittore. Le loro donazioni costituiscono il fondo di questa prestigiosa istituzione che, negli anni, è anche diventata un punto di riferimento e un incentivo per il turismo culturale verso la regione e per la creazione di un tessuto socioeconomico che non esisteva prima.

“Lo scorso anno ci sono stati oltre 641mila visitatori. Un dato in forte crescita”, ha raccontato il direttore artistico del Museo Piacasso Málaga, José Lebrero. Quanto alle entrate del Museo, Lebrero tiene a sottolineare che, rispetto al 2009, quando il budget di 8,86 milioni di euro veniva per il 79% dalle sovvenzioni statali e solo il 21% dalla vendita dei biglietti, a fine 2022 quelli che sono diventati 10,3 milioni sono arrivati per un 42% dalle sovvenzioni e per il 58% dalla pura vendita degli ingressi”.

Le attività didattiche e di ricerca

Il museo è forte anche di attività didattiche, di ricerca e di una biblioteca che raccoglie centinaia di pubblicazioni, conserva anche alcuni dei capolavori più noti di Pablo Picasso, datati tra il 1892 e il 1972, tra cui Les demoiselles d’Avignon.

Un percorso capace di mostrare ai visitatori la sua rivoluzionaria carriera, le sue innovazioni continue, i suoi cambi di marcia quanto a stile, tecniche e materiali utilizzati. Ed è a José Ruiz y Blasco, pittore e insegnante di disegno, che dobbiamo dire grazie se suo figlio si è avvicinato alle arti visive.

Picasso: l’artista più produttivo della storia dell’arte

La sua lunga vita (Picasso morì a 92 anni) e la sua straordinaria forza creativa lo hanno reso l’artista più produttivo della storia dell’arte. Il fermento culturale della città andalusa ruota attorno alla figura di Picasso che nacque al numero 15 di Plaza de la Merced (anche se allora il numero civico era il 36) dove oggi, a ricordarlo, c’è un bronzo (a grandezza naturale) seduto su una panchina al centro della piazza.

“In questi 20 anni, il Museo Picasso Málaga ha prodotto proposte museografiche innovative, sviluppando nuovi strumenti digitali. Ha anche costantemente rinnovato la sua collezione e ha promosso eventi e progetti espositivi che hanno avuto grande risonanza nel dibattito culturale contemporaneo”, ha concluso Lebrero.

Picasso: la storia di un esule politico

Esule politico non gradito al regime franchista, Picasso lascerà la Spagna per non più tornarci. Tanto che il suo Paese inizierà a riabilitarlo solo dopo il 1975, quando Guernica, morto il dittatore, fa ritorno a Madrid, prima al Museo del Prado, poi al Reina Sofia.

Ed è nuovamente la Spagna, con la creazione della Commissione Nazionale per la Commemorazione del 50esimo anniversario della morte dell’artista (avvenuta l’8 aprile 1973 a Mougins), e in accordo con il Ministero della Cultura francese, a lanciare per un programma di mostre ed eventi, 16 tra Málaga, Madrid, Barcellona, La Coruña e Bilbao; 12 in Francia, le altre negli Stati Uniti, in Germania, Belgio, Svizzera, Monaco e Romania.

La rinascita di Málaga 

I numeri dei visitatori della città sono in forte crescita: i 746.350mila nel 2009, oggi 1,3 milioni. Evoluta grazie alla siderurgia e all’industria tessile, Málaga è all’avanguardia per il numero di musei, la presenza del Centro de Arte Contemporanea nel quartiere una volta malfamato di Soho, il nuovo teatro e i ristoranti aperti dal malagueño Antonio Banderas.

E rivendica le radici dell’arte di Pablo: è nel sud andaluso che prendono forza il tema dei pesci e delle colombe, le chitarre del flamenco e la tauromachia. E la trasparenza di chi è nato con il mare negli occhi.

In questa città di bei palazzi ottocenteschi, churros e cioccolata, bar à tapas e vino dolce, una visita non può che cominciare da questo Museo che, per l’occasione, ospita la parte forse meno conosciuta del lavoro del grande maestro e degli artisti che da lui sono stati coì fortemente influenzati. Perché Pablo ha sperimentato sempre, dichiarando (in più di un’occasione) di non stabilire gerarchie tra le diverse tecniche, tutte fonti di scoperte e invenzioni.

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