Carlo Tavares, stellantis
Business

Gli incentivi di Stellantis per l’auto-congedo arrivano anche negli Usa. L’invito è per 6.400 lavoratori

Prima l’Italia e poi gli Stati Uniti. Come riporta Reuters, anche negli Usa, Stellantis – nello specifico per Chrysler – ha annunciato, attraverso il direttore operativo Mark Stewart, un nuovo piano incentivi per invitare 6.400 dipendenti statunitensi con mansioni amministrative a lasciare volontariamente il posto di lavoro. Come raccontato per il caso italiano, l’obiettivo principale è ridurre i costi e rivedere l’organico per prepararsi al meglio alla transizione verso le auto elettriche e la guida autonoma.

Gli incentivi di uscita saranno rivolti a circa la metà dei 12.700 dipendenti statunitensi con mansioni amministrative non rappresentati da un sindacato. Altri 2.500 dipendenti sono sindacalizzati e non saranno coinvolti dal piano. Per essere idonei all’offerta di incentivo i dipendenti devono avere almeno cinque anni di esperienza. Coloro che accetteranno l’incentivo dovranno lasciare l’azienda entro la fine di dicembre.

I precedenti

Stellantis, che ha dichiarato di agire “per proteggere le operazioni e l’azienda” e ha motivato la politica di incentivi con la preparazione “alla transizione ai veicoli elettrici”, nei mesi scorsi aveva già attuato la politica degli auto-congedi. A aprile, aveva annunciato bonus per 33.500 dipendenti statunitensi e per alcuni dipendenti in Canada.

Nell’ottobre 2022, l’azienda aveva proposto il bonus di uscita volontaria ai suoi dipendenti statunitensi con salario fisso con un età di almeno 55 anni e con almeno 10 anni di anzianità presso l’azienda.

Gli incentivi in Italia

In Italia, Stellantis ha deciso di rilanciare aumentando il bonus per l’uscita volontaria dall’azienda entro il 31 dicembre 2023. Il piano, riportato dal Corriere della Sera, consiste di un’offerta al lavoratore di “un incentivo basato sull’età, pari a tre mensilità e l’indennità per il mancato preavviso. Ciò significa 120 mila euro, a seconda dei casi, con due precisazioni cruciali: oltre alla Naspi, l’indennità di disoccupazione, gli ex dipendenti potranno partecipare all’active placement. Con la risoluzione del contratto, potranno accettare un’altra posizione in una società affiliata al gruppo (escludendo Iveco, Cnh e Ferrari)”. L’obiettivo dell’intesa firmata a febbraio con i sindacati (esclusa la Fiom) è l’uscita volontaria di 2.000 dipendenti. Finora, secondo quanto riporta il Corriere, dopo l’innalzamento del bonus avrebbero accettato già l’uscita volontaria circa 500 dipendenti.

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