Festival Respighi
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Concerti, filmati, conferenze e cene-spettacolo: così Bologna ha celebrato Ottorino Respighi

Un momento di imbarazzo che si trasforma in uno scatto d’orgoglio. È merito (anche) di una domanda durante una cena oltreoceano il successo della prima edizione del Festival Respighi Bologna. Una rassegna ideata da Maurizio Scardovi, manager bolognese che opera nel settore dello spettacolo e appassionato studioso di Ottorino Respighi, grande compositore e suo illustre cittadino. “La mia attività di manager di artisti mi ha portato a viaggiare in tutto il mondo, e spesso mi imbattevo in concerti dedicati a Respighi a New York, Chicago, Londra, Berlino, Amburgo, Amsterdam, Praga, Budapest”, spiega Scardovi. “Ovunque all’estero si eseguiva Respighi”.

Il manager emiliano ha il ricordo di una esecuzione in particolare: “Qualche anno fa a Washington assistetti a un meraviglioso concerto presso il Jfk Art Center, diretto da Gianandrea Noseda, direttore italiano, con brani di Respighi. Fui impressionato e inorgoglito dal successo della serata, essendo Ottorino Respighi mio concittadino. Il giorno seguente lessi sul Washington Post recensioni inneggianti al suo talento compositivo e a come la sua musica descriva ed evochi in modo magistrale la bellezza dell’Italia”.

La cena galeotta

Poi, la cena ‘galeotta’. “Dopo una première della Traviata mi trovai seduto accanto a una dirigente del Jfk Art Center, grande amante dell’Italia e della nostra cultura. Appreso delle mie origini bolognesi, mi chiese se e come la mia città celebrasse Ottorino Respighi e se esistesse un festival a lui dedicato. Risposi, con un certo imbarazzo, che non esisteva nessun festival e pensai che Respighi non era molto eseguito nemmeno nel resto d’Italia”.

Quella provocazione diventa un input fondamentale. “Rientrato a Bologna mi misi febbrilmente ad ascoltare e a leggere tutto ciò che riuscivo a trovare su Respighi: dalle poche biografie e articoli a disposizione appresi che era un profondo studioso della cultura classica e della musica antica. Conosceva 11 lingue, il suo anticonformismo e la sua personale attitudine compositiva così geniale, coloristica e fuori dagli schemi ne delineavano una personalità forte, schietta e tipicamente bolognese”.

Tuttavia c’era (anzi c’è) ancora molto da scoprire e da eseguire. Le incisioni realizzate anche da celebri direttori si concentrano sui grandi poemi sinfonici, ma l’opera di Respighi è ben più vasta e di indiscutibile pregio. “Studiando i programmi storici delle sale da concerto più famose al mondo, appresi che tra le due guerre mondiali Respighi aveva goduto di un successo e di una fama inimmaginabili”.

Che cos’è il Festival Respighi Bologna

Così è nato il Festival Respighi Bologna: dal desiderio di realizzare una serie di eventi per celebrare e riscoprire questo immenso artista, un tributo della città al suo illustre figlio, realizzato in modo corale, cioè con la partecipazione delle più importanti istituzioni bolognesi, dal conservatorio al teatro comunale, dalla cineteca all’università, dal Teatro Duse al Teatro del Baraccano e nei luoghi storici di Bologna che raccontano momenti della sua vita. Un festival per riportare alla luce anche il Novecento musicale italiano, che vide in attività grandi compositori anch’essi dimenticati.

“Questa idea è diventata un’ossessione, ma per realizzarla occorreva una squadra efficiente e motivata, con buone relazioni nell’ambiente culturale e presso le istituzioni cittadine, ma anche con adeguate competenze musicali. Pensai immediatamente a Musica Insieme, la storica fondazione bolognese che da 37 anni realizza stagioni ed eventi tra i più importanti in Italia, il cui staff, formato da straordinari professionisti e guidato sagacemente dalla sua presidente Alessandra Scardovi, ha dimostrato grandi capacità organizzative e di coordinamento”.

Musica Insieme ha sovrinteso alle attività delle varie istituzioni, e il 18 giugno scorso in Piazza Maggiore si è tenuto il concerto di presentazione del Festival con l’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini, guidata per la prima volta da Oksana Lyniv, direttrice musicale del Teatro Comunale. “È stata un’esperienza straordinaria per tutti: per i giovani musicisti che si sono confrontati con una guida esigente che li ha diretti in un grande concerto in una piazza gremita, e per la stessa Linyv, che per la prima volta dirigeva in Piazza Maggiore”.

Il binomio Respighi-Bologna

Il Festival si è svolto dal 24 settembre al 3 ottobre, con 14 eventi tra concerti, conferenze, filmati e un nuovo format di cena-spettacolo, A casa Respighi: tutto nel segno di una riscoperta dell’opera e della personalità del compositore. Questa prima edizione è stata salutata da un grande successo: in effetti non si tratta solo del primo Festival dedicato a Respighi, ma del primo Festival musicale residente dedicato dalla città di Bologna a uno dei maggiori compositori del Novecento. 

“Respighi grande artista e Bologna città creativa della musica Unesco”, conclude Scardovi. “Sono un binomio vincente. L’aspirazione diventa ora quella di accrescerne insieme prestigio, fama e internazionalità”. Per riuscirci, sarà indispensabile anche l’ausilio di numerosi partner che hanno subito accettato la sfida. Sin dalle sue origini, infatti, il Festival Respighi Bologna annovera come founding partners due importantissime aziende: Alfasigma e Pelliconi. Al sostegno del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura si aggiungono Fondazione Carisbo e Banca di Bologna. Il Festival è inoltre patrocinato da Agis, Confindustria Emilia Area Centro e Università di Bologna.

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