Articolo tratto dal numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
A livello globale è uno dei produttori più conosciuti e apprezzati. Ora per Urbani Tartufi, fondata nel 1852 a Scheggino (Perugia), il prossimo passo è allargare gli orizzonti, incrementando i volumi per far fronte alla crescente domanda di tartufo da parte dei mercati esteri, in primis quello americano e quello asiatico.
È per questo che sono partiti i lavori per raddoppiare la superficie aziendale. “L’ampliamento comporterà la costruzione di ulteriori ottomila metri quadrati, che porteranno la sede di Sant’Anatolia di Narco, in provincia di Perugia, a un totale di 16mila”, spiega l’amministratore delegato, Giammarco Urbani.
La nuova superficie aziendale
“La nuova superficie sarà dedicata all’ottimizzazione dei processi produttivi, anche attraverso l’installazione di nuove linee di trasformazione di tartufi e di funghi porcini, nuovi uffici, un centro più dotato di ricerca e sviluppo e molti ambienti dedicati al welfare aziendale, come una sala congressi, una palestra e un ristorante per i nostri collaboratori.
Lo stabilimento produttivo attuale sarà dedicato solo al tartufo. I lavori saranno completati tra un paio d’anni e comporteranno un investimento di circa 8 milioni di euro. L’ampliamento è determinante per far fronte alla domanda dell’America, ma soprattutto dell’Asia, un continente con paesi in grande crescita”.
I mercati di Stati Uniti e Asia
Gli Stati Uniti, dove il brand è presente con Urbani Truffles Usa e 60 dipendenti, rappresentano un mercato ormai consolidato, con sedi amministrative a New York, Miami, Chicago, Los Angeles, Las Vegas e San Francisco. L’Asia, invece, è cresciuta molto negli ultimi anni, fino a rappresentare una parte importante del fatturato. Qui Urbani conta di aprire, nel giro di un anno, filiali in circuiti strategici come Hong Kong, Tokyo, Singapore e Bangkok.
L’export di Urbani Tartufi genera oggi il 75% dei ricavi complessivi, che nel 2022 si sono attestati sugli 85 milioni di euro (+18%): l’obiettivo della famiglia è superare i 100 milioni entro il 2025, nonostante l’incertezza globale, e raggiungere quest’anno il record delle 300 tonnellate di tartufi.
A guidare il gruppo sono oggi i fratelli Giammarco, Carlo e Olga Urbani. Di recente si sono concentrati sullo studio di nuove linee ispirate alla sostenibilità e ai prodotti healthy.
La linea green
L’ultima nata in casa Urbani è dedicata ai principi eco-friendly che uniscono l’amore per il tartufo all’attenzione verso un cibo sano e naturale: la linea Filosofia Naturale, creata con pochi ingredienti tutti naturali, che esprime valori di qualità, sicurezza e affidabilità, imprescindibili per l’azienda.
Si tratta di otto prodotti pensati per portare sulla tavola l’oro bianco e nero della terra (con soli aromi naturali, ossia estratti direttamente da materie prime di origine vegetale) con un packaging in materiali riciclabili.
Del resto, l’anima sostenibile dell’azienda si era già mostrata con Truffleland, società dedicata alla coltivazione di alberi da tartufo, con un volume di oltre 150mila l’anno, importante sia per il core business del tartufo, sia per l’azione di recupero dell’anidride carbonica emessa nell’atmosfera.
Truffleland: la prima filiera del tartufo al mondo
Truffleland è stata artefice della prima filiera del tartufo al mondo, beneficiando anche di un’agricoltura 4.0 interamente digitale, che permette di monitorare ogni processo agricolo e trasmetterlo in tempo reale a tutti i coltivatori. Urbani poi ricompra il tartufo a tutti coloro che hanno investito in tartuficoltura, una delle pochissime forme di agricoltura considerata oggi come fortemente redditizia e che, grazie alla filiera di Urbani, non ha il problema di trovare un mercato di destinazione.
Un altro elemento importante nel rapporto tra la famiglia e il tartufo è il Museo del Tartufo Urbani – nato nel 2012 e dedicato al fondatore, Paolo Urbani -, visitato ogni anno da migliaia di turisti. La struttura è situata nel cuore della Valnerina, a Scheggino, immagine di un territorio suggestivo e legato alle storie di tanti piccoli paesi e delle loro genti.
All’avanguardia anche l’Accademia del Tartufo Urbani, dove chef, addetti ai lavori ed esperti di gastronomia giungono da tutto il mondo per sperimentare l’arte della cucina del tartufo.
Dallo stabilimento al museo, fino all’Accademia, in tutti i luoghi creati dalla famiglia Urbani viene messa al centro la passione per il lavoro, l’amore per la propria terra e per la propria gente. La testimonianza di un passato che non soltanto non viene dimenticato, ma che vuole essere d’esempio per il futuro.
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