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José Neves non è più il ceo di Farfetch. In che modo si è frantumato il sogno dell’imprenditore portoghese

La notizia dell’addio di José Neves dalla carica di ceo di Farfetch, e-commerce da lui fondato nel 2007 (e quotato al Nyse dal 2008), si somma a una serie di novità che hanno coinvolto di recente la piattaforma britannico-portoghese attiva nel settore delle vendite online di beni di moda, lusso e design.

A lasciare il gruppo, come riporta Bof, sarà intanto anche un gruppo di dirigenti Farfech tra cui il direttore finanziario, prodotto, della piattaforma, marketing e quello delle operazioni. “Dopo un’attenta considerazione, abbiamo deciso di razionalizzare l’attività per permetterci di operare da una posizione di forza finanziaria. Questo processo ha comportato alcune decisioni difficili, ma necessarie per il nostro successo futuro”, ha fatto sapere l’azienda.

Ma ripercorriamo gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto Farfetch.

Il salvataggio della coreana Coupang

A dicembre dello scorso anno, dopo una lunga ricerca di finanziatori per delistare e privatizzare la società (la società era in trattative con Alibaba, Richemont e JP Morgan), si era fatto avanti Coupang, uno dei principali rivenditori a livello mondiale con sede a Seoul e Seattle, e incorporata nel Delaware, che aveva stanziato mezzo miliardo di dollari sotto forma di finanziamento d’emergenza.

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La società coreana, fondata nel 2010 da Bom Kim (2,8 miliardi di dollari il suo patrimonio secondo Forbes) e oggi il più grande mercato online della Corea del Sud, aveva rilevato il business e gli asset di Farfetch holdings che comprendono: Ngg-New guards group (Off-white c/o Virgil Abloh, Marcelo Burlon county of Milan, Palm Angels, Heron Preston, Alanui, Opening ceremony), Farfetch platform solutions e la catena di negozi fisici Browns.

Il lento declino di Farfetch

Dalla quotazione in Borsa a New York le azioni di Farfetch avevano perso circa il 96% del loro valore.

Come conseguenza dell’accordo con Coupang, inoltre, Farfetch ha visto l’annullamento dell’acquisizione della quota di maggioranza del gruppo Ynap-Yoox Net-a-porter dal conglomerato svizzero Richemont, annunciata ad agosto dello scorso anno, e rimasta ferma a causa delle condizioni economiche dell’e-commerce che, il 28 novembre 2023, aveva persino annullato la pubblicazione programmata dei risultati trimestrali.

A febbraio di quest’anno, poi, le prime defezioni: intanto Neiman Marcus, che ha annunciato di aver abbandonato il software di Farfetch dopo un accordo raggiunto nel 2022.

Poi anche Kering, che lo ha comunicato a margine della conference call di presentazione dei risultati del 2023: “Farfetch è sempre stato un piccolo player per noi, un partner fra tanti”, aveva dichiarato Jean-Marc Duplaix, deputy ceo e responsabile delle operazioni e della finanza del gruppo del lusso. Insomma, Farfetch non era più un partner strategico.

Il patrimonio di José Neves

Neves, 49 anni, possiede meno del 15% del capitale della società ma ha più del 77% dei diritti di voto. Per Forbes, il suo patrimonio è di 2,5 miliardi di dollari.

Cresciuto a Porto (Portogallo), dove il nonno possedeva una fabbrica di scarpe, ha studiato economia e ha fondato la sua prima azienda tecnologica, Gray Matter, proprio tra i banchi dell’università.

Poi, nel 1996 ha fondato una società di software chiamata Platforme per piccoli marchi di moda. Lo stesso anno ha lanciato un marchio di calzature chiamato Swear e ha aperto un negozio a Londra.

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