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Nonostante l’embargo, la Russia vende i Vision Pro di Apple a un prezzo più alto degli Stati Uniti

“Dalla Russia con visore” potrebbe essere il titolo del thriller che sta mettendo in imbarazzo l’intera Apple e, di conseguenza, la Casa Bianca. Nonostante l’embargo verso la Russia, scattato con lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022, i consumatori russi stanno comprando il visore più atteso del momento, il Vision Pro.

La vendita del Vision Pro di Apple in Russia

A Milano, a Parigi, a Londra il device non è reperibile, a Mosca e in altre sei città sovietiche sì. Il prezzo è esagerato: 580.000 rubli, circa il 57% in più rispetto agli Usa (oltre 6.200 dollari nella versione da 256 GB) contro il 3500 del mercato Usa.

Indossando la “maschera” Vr tecnologica – che ci permetterà di guardare una partita calcio mentre gestiamo le app della Apple visibili in sovraimpressione sullo schermo- il blogger russo Nick Romantsev in arte Romance768 ha dichiarato alla rete Cnbc: “Lo sto provando ed è straordinario, gli utenti russi sono affascinati. Io l’ho preordinato online a New York e l’ho ricevuto in pochissimo tempo via Istanbul fino a Mosca”.

Il suo milione di follower ha inviato una raffica di commenti entusiastici. Proprio nella capitale “restore” rivenditore ufficiale Apple prima dell’embargo ordinato dal governo Usa, ne ha fatto incetta e li propone al pubblico. La catena russa leader di elettronica di consumo M. Video Eldorado lo vende senza problemi con un rincaro del 57% rispetto al prezzo americano.

Difficile fermare la supply chain

Reuters riporta una dichiarazione ufficiale dei responsabili della catena: “M. Video Eldorado continua a presentare ai russi le ultime innovazioni nel mondo dei gadget”, mentre Apple per il momento ha scelto di non commentare l’accaduto.

Questi due negozi sono conosciuti come rivenditori ufficiali della Apple e si trovano a poca a poca distanza del Cremlino. La cosa paradossale è che i consumatori dell’Europa occidentale sono ancora in attesa della distribuzione del prodotto e alcuni blogger da Parigi, Londra, Berlino sono volati appositamente a New York nel primo giorno in cui l’Apple Store ha messo in vendita i primi esemplari che sono, a detta degli analisti, ancora migliorabili ma non per queste meno desiderati dai fan della Apple.

Nella popolare striscia televisiva The Javers Files, sulla Cnbc, i commentatori hanno messo in evidenza quanto siano difficoltosi gli embarghi nella economia globale dominata da rivenditori online che hanno un enorme potere. Difficile fermare la supply chain e gli annessi annunci pubblicitari che circolano in rete scritti in cirillico.

Tutto questo accade mentre i consumatori americani, indossato l’ambitissimo device, lo stanno rimandando indietro poiché come denunciano sui social “provoca fastidiosi mal di testa”.

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