Design

“Ogni spazio concorre a raccontare un modo di vivere”: come Agape ha rivoluzionato l’architettura del bagno 

Articolo tratto dal numero di febbraio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

È stata la prima azienda italiana a concepire il bagno come un luogo da dedicare a se stessi, come spazio architettonico intimo e protetto non meno importante degli altri ambienti domestici. Agape, fondata nel 1973 dalla famiglia Benedini e immersa nella campagna mantovana, ha contribuito a scardinare l’idea del bagno come stanza di servizio, aprendo la strada verso una concezione olistica della casa, dove ogni spazio concorre in egual modo a raccontare un modo di vivere, un’idea, un approccio alla realtà.

Agape è stata creata quasi accidentalmente..

Ideatrice di prodotti acclamati e richiesti in tutto il mondo come le vasche da bagno Spoon, Woodline e Vieques, i lavabi Bjhon e il sistema Sen, in 50 anni ha saputo rappresentare una progettazione densa di valori, dove ogni prodotto custodisce una storia e una visione, anche grazie alle collaborazioni con grandi maestri del design e dell’architettura come Enzo Mari, Angelo Mangiarotti, Patricia Urquiola, Konstantin Grcic.

La vasca Spoon, progettata da Benedini Associati.

Sembra quasi impossibile, con una storia così, che Agape sia stata creata quasi accidentalmente. “Spesso raccontiamo che questa azienda è nata un po’ per caso”, racconta Emanuele Benedini, amministratore unico di Agape. “Non quel caso che arriva di colpo e decide per te, ma quello che, se sai guidare bene, può gratificarti profondamente. Quando i nostri genitori finanziarono l’azienda, fondata insieme ai nostri cugini, mio fratello Giampaolo era già architetto, mentre io avevo una grande passione per i motori e volevo fare il pilota di auto. Agape è stata una sterzata alla mia natura un po’ indisciplinata”.

L’esposizione che ripercorre i progetti più importanti

A raccontare tutta l’ironia e lo spirito che percorrono Agape è la mostra ‘In realtà’, volevamo fare dell’altro. Una storia di Agape – 1973/2023. Inaugurata in occasione del 50esimo anniversario dell’azienda, è visitabile fino al 30 giugno presso Agape Bosco, lo spazio ricavato dalla riqualificazione di una corte agricola dismessa nel Parco Naturale del Mincio, un luogo poetico dedicato alla progettazione e alla convivialità che va oltre il concetto classico di showroom, dove si respira l’essenza di Agape.

Emanuele (a sinistra) e Giampaolo Benedini.

L’ esposizione ripercorre i progetti più importanti dell’azienda, da quelli nati dalla creatività della Benedini Associati a quelli ideati da altri designer e architetti. “Oggi possiamo dirlo: all’inizio Enzo Mari non era esattamente entusiasta di disegnare per una piccola realtà di prodotti per il bagno. Avevamo però un’affinità speciale ed è grazie a lui che ho imparato a lavorare con i creativi. Le relazioni spesso casuali, come quelle con Patricia Urquiola e Angelo Mangiarotti, sono state la ricchezza della nostra storia”.

Attraverso prototipi, prodotti e materiale fotografico, la mostra fa emergere valori come il legame con Mantova e il suo territorio, l’etica del progetto, la coerenza, la volontà di creare prodotti immuni allo scorrere del tempo.

Il tutto punteggiato da pensieri, ricordi e riflessioni di Emanuele e Giampaolo Benedini. Sinergici e complementari – Emanuele alla parte gestionale, strategica e curatoriale, con l’apporto creativo di Giampaolo, della moglie Bibi e della figlia Camilla, hanno saputo costruire un’azienda di successo grazie ad alcune felici intuizioni, come quella di essere editori, affidando la produzione a realtà d’eccellenza del made in Italy di vari distretti nel Nord Italia.

“Abbiamo scelto di essere editori, non produttori”

“Abbiamo scelto di essere editori e non produttori per rimanere liberi di utilizzare tecnologie e materiali diversi, creando le tipologie di prodotti più disparate, dai contenitori alla rubinetteria, dai lavabi alle luci fino ai sanitari, dando forma interamente alla stanza da bagno. Per rivolgerci ai rivenditori di arredamento, volevamo offrire una collezione che fosse la più completa possibile”.

Negli anni ’80 Agape è giunta all’idea di ricorrere, oltre che ai rivenditori di idrotermosanitari, come si usava all’epoca, anche ai rivenditori di arredamento, interlocutori perfetti per comprendere il senso di Agape per il bagno, inteso come parte integrante del progetto casa. “Siamo stati i primi a sviluppare una gamma così completa dedicata al bagno, trasformandolo in un ambiente da vivere appieno in cui rilassarsi e prendersi cura di sé”.

Un’intuizione che, unita all’idea di fondare lo studio di progettazione interno Agape Studio e alla creazione nel 2009 del marchio Agapecasa, che riedita i progetti più celebri di Mangiarotti, ha accompagnato l’azienda verso un percorso di continua espansione. Con un export che rappresenta l’80% del fatturato e una richiesta nella deluxe hospitality in costante crescita, oggi Agape ha 11 flagship store e oltre 300 rivenditori nel mondo. “Sono passati 50 anni e siamo ancora qui con lo stesso entusiasmo di allora. Saremo nati un po’ per caso, ma la passione e la dedizione non sono casuali. Le abbiamo coltivate con cura, come tutti i nostri prodotti”.

LEGGI ANCHE: Queste lampade sono un viaggio tra arte e design dove l’artigianalità incontra la tecnologia dei materiali più sofisticati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .