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Adam Neumann ci riprova: offre 500 milioni di dollari per riprendersi WeWork

Dalle promesse ai fatti, dalle lettere alle offerte. Adam Neumann vuole a tutti i costi riprendersi WeWork. Al punto che, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, avrebbe messo sul piatto un’offerta da 500 milioni di dollari. A febbraio, infatti, l’ex ceo, nonché fondatore della società, aveva inviato tramite i suoi legali e quelli dell’hedge fund Third Point del suo socio miliardario Dan Loeb, una lettera dove annunciava la sua volontà di risollevare la sua creatura dal fallimento annunciato lo scorso novembre.

Adam Neumann e l’offerta dimezzata

Non è la prima volta che Adam Neumann tenta di tornare ai vertici di WeWork. Nel 2022, infatti, avrebbe offerto il doppio di quanto fatto in queste settimane: 1 miliardo di dollari. Offerta che non trovò alcun riscontro da parte della società. Altra curiosità? Secondo quanto dichiarato dagli avvocati nella lettera di febbraio, WeWork si era rifiutata di fornire le informazioni necessarie per creare un’offerta, al punto da essere accusata di non riuscire a “massimizzare il valore per tutte le parti interessate”. Peraltro, nonostante l’addio forzato alla sua stessa creatura, Neumann non si è mai fermato e ha fondato altre società immobiliari.

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L’ascesa e la caduta di WeWork

Neumann e il co-fondatore Miguel McKelvey hanno fondato WeWork nel 2008 come spazio di coworking a Brooklyn. L’azienda si espanse rapidamente, acquistando più immobili e aprendo più spazi di coworking negli Stati Uniti. Business che portò la società a una valutazione iniziale di 20 miliardi di dollari.

Negli anni successivi, l’azienda ha continuato a crescere, raggiungendo il picco di valutazione di 47 miliardi di dollari nel gennaio 2019. Tuttavia, l’ipo di WeWork, in programma proprio in quell’anno, è fallita a causa di alcuni documenti pubblici che hanno evidenziato una situazione finanziaria preoccupante, accompagnata da costosi contratti di locazione. Inoltre, sono state diverse le critiche sull’approccio non convenzionale di Neumann, sia per lo stile di gestione che per possibili conflitti di interesse.

Nel 2018, la società ha registrato una perdita di 1,9 miliardi di dollari con solo 1,8 miliardi di dollari di entrate, ha riferito la Cnbc. Alla fine, l’ipo è stata annullata e Neumann si è dimesso dalla carica di ceo a settembre. La società alla fine è stata quotata in Borsa nell’ottobre 2021 con una valutazione di 9 miliardi di dollari, chiudendo a 11,78 dollari per azione. Dopo anni di ulteriori problemi, alcuni dei quali legati alla pandemia di Covid-19, l’anno scorso l’azienda ha dichiarato fallimento.

In cifre

Secondo Forbes, Adam Neumann vanta un patrimonio di 2,3 miliardi di dollari.

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