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Tesla vuole ripristinare il maxi bonus da 41 miliardi di dollari di Elon Musk

Questo articolo è apparso su Forbes.com

articolo di Derek Saul

In un contesto in cui il ritmo di crescita è rallentato e il titolo è sceso in Borsa, in occasione dell’assemblea annuale della società, gli gli azionisti di Tesla avranno tanti temi di cui cui discutere. Tra questi, il ripristino dell’ormai famoso maxi bonus previsto per il milardario ceo dell’azienda Elon Musk – che era stato giudicato ‘troppo eccessivo’ da un giudice del Delaware -, e, contestualmente, un piano per piano per abbandonare del tutto il Delaware.

Tesla e il maxi bonus per Elon Musk

  • Il 13 giugno, gli azionisti di Tesla voteranno sul ripristino maxi pacchetto azionario basato sulla performance di Musk (pacchetto che era stato annullato a gennaio da un giudice del Delaware) e sul trasferimento dello stato di costituzione di Tesla dal Delaware al Texas. Lo ha annunciato il presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, Robyn Denholm, nella relazione annuale preliminare depositata da Tesla mercoledì alla Securities and Exchange Commission.
  • Il maxi bonus per Musk, costituito per la prima volta nel 2018 quando la capitalizzazione di mercato di Tesla era inferiore a 60 miliardi di dollari, è stato completamente conseguito alla fine del 2022 dopo che Tesla ha raggiunto i suoi obiettivi di performance stabiliti. Consentendo così, almeno teoricamente, a Musk di aumentare la sua partecipazione dal 13% al 22%.
  • Alla chiusura delle contrattazioni di martedì, il valore di mercato di Tesla era di 499 miliardi di dollari, il che implica che il valore del maxi bonus è di circa 41 miliardi di dollari dopo aver tenuto conto del costo di esercizio delle opzioni.
  • Denholm ha espresso il suo sostegno e dell’interno consiglio di amministrazione di Tesla in merito alla proposta, così da spingere Musk a continuare “a innovare e promuovere la crescita di Tesla, perché il valore delle sue azioni dipenderà da questo”. Una frase che potrebbe anche far riferimento alle varie distrazioni esterne dello stesso Musk, come l’acquisizione di Twitter, ora nota come X. Inoltre, Denholm ha affermato che “Elon ha reso possibile la crescita e i ha raggiunto gli obiettivi con risultati incredibili” (obiettivi che peraltro erano stati stabiliti sei anni fa)
  • Denholm ha anche dichiarato che il trasferimento in Texas rifletterebbe meglio la grande presenza dell’azienda nello stato, ma potrebbe benissimo essere considerato anche come un dispetto, dato che Musk ha recentemente spostato la costituzione delle sue altre società, X e SpaceX, fuori dallo stato e, a gennaio, proprio dopo l’abolizione del maxi bonus, ha dichiarato senza mezzi termini: “Non avere mai un’ azienda nello stato del Delaware”.
  • Oggi, durante i primi scambi, le azioni di Tesla sono aumentate leggermente, rimbalzando leggermente rispetto ai minimi da 11 mesi fatti registrare martedì.

In cifre

25%. Questa è più o meno la quota di controllo che Musk vorrebbe di Tesla. Cifra definita essenziale per permettere all’azienda di inseguire l’intelligenza artificiale e la robotica. Musk ha anche aggiunto che, fin quando non avrà questo controllo, “preferisce costruire prodotti altrove”. Una frase di impatto e minacciosa per gli azionisti che, come lo stesso Musk, pensa che Tesla debba inseguire e implementare le varie e innovative applicazioni tecnologiche e la potenzialità della guida autonoma. D’altronde, il suo business principale – legato ai veicoli elettrici – sta soffrendo in questo momento.

Citazione cruciale

L’analista di Wedbush, Dan Ives, “si aspetta” che gli azionisti approvino sia il maxi bonus sia il trasferimento della società in Texas, permettendo così a Musk di ricevere il compenso esecutivo più redditizio di sempre. Ma saranno “diverse le battaglie nei prossimi mesi” per l’azienda secondo Ives. Dato che la società ha espresso invitato Musk a impegnarsi e rispecchiare i compiti del suo ruolo all’interno della società per i prossimi tre-cinque anni.

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