Google Arts & Culture
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Così Google Arts & Culture vuole rendere il sapere accessibile a tutti e creare nuove esperienze

Articolo apparso sul numero di aprile 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

La grande responsabilità dell’universo digitale: preservare la cultura umana in tutte le sue forme, renderla più accessibile, alimentare e valorizzare nuovi linguaggi e gestire i processi sconvolgenti della gamification. In ballo ci sono anche i valori di riferimento della società, con l’intelligenza artificiale che promette nuovi mondi, in gran parte ancora inesplorati. Obiettivi nel raggio d’azione di manager come Amit Sood, che guida Google Arts & Culture (Ga&c) nel mondo e guarda all’Italia come territorio privilegiato.

 Ga&c testimonia l’impegno sociale del più importante player dell’universo digitale. Una grande responsabilità. 

Fin dalla nascita, nel 2011, Google Arts & Culture ha un duplice ruolo. Innanzitutto mira a rendere la cultura mondiale in tutta la sua diversità accessibile a chiunque, ovunque. In secondo luogo, vogliamo essere un partner di innovazione e conservazione della cultura, offrendo tecnologia per aiutare le organizzazioni a condividere e preservare i contenuti e a creare esperienze culturali coinvolgenti e approfondite. Prendiamo molto sul serio questo lavoro e la fiducia riposta in noi dai nostri partner e siamo lieti che milioni di persone da tutto il mondo si siano rivolte a noi per saperne di più sulla nostra storia condivisa. Esplorano le migliaia di mostre e storie che portano milioni di artefatti: dalle vetrate del Duomo di Milano alle immagini di Street View all’interno del Palazzo del Quirinale, fino alla Galleria Nazionale di Roma, dove abbiamo lanciato Hot Spot, un hub su arte contemporanea e sostenibilità in Italia.

Tra le tante attività recenti di Ga&c c’è Svelare Leonardo, uno dei progetti più importanti mai intrapresi sulla figura e le opere di Leonardo da Vinci. Come è nata l’iniziativa?

Questo esempio testimonia il valore di riunirsi e collaborare digitalmente. Un grande apprezzamento per questa fiducia va ai nostri partner, soprattutto ai lettori italiani. Leonardo da Vinci ha trasformato gli orizzonti dell’umanità attraverso la sua arte, la scienza e l’ingegno. Grazie al contributo di 28 istituzioni di tutto il mondo – tra cui Castello Sforzesco, Musei Ambrosiani e Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci –, abbiamo presentato Svelare Leonardo, la più grande retrospettiva online dedicata al genio del Rinascimento, mettendo in mostra i suoi straordinari codici e suoi contributi artistici e scientifici. Dalle fasi della sua vita ai miti sul suo conto, che sfatiamo, fino all’esame da vicino dei suoi capolavori, tutti possono entrare nella mente di Leonardo, raccogliendo per la prima volta 1.300 pagine dalle sue collezioni di volumi e quaderni. I codici, ricchi di schizzi, idee e osservazioni, offrono una finestra sull’immaginazione sconfinata di uno dei più grandi studiosi della storia. Con l’aiuto del machine learning e dell’esperienza curatoriale del professor Martin Kemp, l’esperimento chiamato Inside a Genius Mind svela questi materiali intriganti e talvolta misteriosi.

Qual è la visione di Google Arts & Culture sul rapporto tra intelligenza artificiale e conoscenza?

Siamo sempre alla ricerca di modi per innovare con i nostri partner. In un momento in cui il machine learning e l’intelligenza artificiale stanno emergendo come tecnologie determinanti, Google Arts & Culture mira a favorire la collaborazione tra il mondo della tecnologia e quello dell’arte, supportando i partner nella loro trasformazione digitale, con il sostegno degli artisti. Il nostro team è curioso di esplorare cosa possono fare queste nuove tecnologie per supportare artisti, musei o curatori nella creazione di nuove esperienze e nello sblocco della cultura per tutti, in modo che le persone si connettano con la cultura in modi nuovi. L’obiettivo è creare un dialogo con coloro che utilizzeranno questa tecnologia e insieme plasmeranno il suo futuro. Ad esempio, collaboriamo con artisti per sviluppare giochi culturali ed esperienze musicali basati sull’intelligenza artificiale, o con scienziati per il crowdsourcing della ricerca sulla barriera corallina, o per far emergere le donne nella scienza con lo Smithsonian. L’ultimo esempio è il modo in cui abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale generativa per portare le persone faccia a faccia con la cultura, rivisitando l’arte, la storia e la cultura del mondo attraverso Art Selfie 2. Nata da un prototipo del nostro programma Artists in Residence, questa funzionalità invita a scattare un selfie da solo o con gli amici e scegliere uno stile, quindi vedere come l’intelligenza artificiale generativa crea un’immagine stilizzata attorno al tuo viso, fondendo perfettamente il tuo selfie con lo stile scelto. Funzionalità come Art Selfie 2 sono una porta d’accesso all’apprendimento culturale e ci aiutano a espandere la creatività delle persone. Altri esempi sono Instrument Playground, un esperimento basato sull’intelligenza artificiale di Google di Simon Doury, artista residente presso Google Arts & Culture Lab, che consente di creare musica ispirata a strumenti di tutto il mondo.  

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