Greg Abel
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Come Greg Abel ha vinto la corsa alla successione di Warren Buffett

La storia di come Greg Abel è diventato il successore designato di Warren Buffett alla guida di Berkshire Hathaway è iniziata nel 1996. Buffett aveva 66 anni, guidava il gruppo da 31 ed era la seconda persona più ricca del mondo dopo Bill Gates. Abel aveva 34 anni e da quattro lavorava per la CalEnergy, un’azienda di energia elettrica. Il suo capo si chiamava David Sokol, e anche lui avrebbe avuto un ruolo molto importante nella vicenda della successione.

Nel ’96 la CalEnergy comprò la Northern Electric, una società britannica. Sokol mandò Abel a Newcastle per seguire l’affare. Il suo operato colpì Walter Scott, il principale azionista di CalEnergy, che era anche membro del consiglio di amministrazione di Berkshire Hathaway e amico d’infanzia di Buffett.

Due anni più tardi la CalEnergy comprò un’altra compagnia energetica statunitense, la MidAmerican Energy Holding, per 4 miliardi di dollari. Sokol affidò anche quell’affare ad Abel, che tornò in America e divenne presidente dell’azienda frutto dell’operazione, sotto il nome MidAmerican. Nel 1999 Berkshire Hathaway acquisì la maggioranza di MidAmerican, e con quella il futuro successore di Buffett.

Il problema della successione di Warren Buffett

Nel 2008 Sokol lasciò ad Abel la carica di amministratore delegato di MidAmerican per assumere un altro ruolo in Berkshire Hathaway. Divenne, secondo una definizione di Fortune, ‘Mr. Fix-It’ (‘L’aggiustatutto’), ovvero l’uomo che Buffett incaricava di risanare le aziende del gruppo in difficoltà. In quel periodo, quasi tutti gli osservatori erano convinti che Sokol fosse l’erede designato.

Tre anni dopo Buffett rilasciò una lunga intervista a Vanity Fair. L’articolo toccava anche il tema della successione e parlava di una rosa di quattro nomi. Tre erano conosciuti da tempo: Sokol, che era il favorito; Ajit Jain, un manager che si occupava di riassicurazioni; Matthew Rose, che guidava la compagnia ferroviaria Burlington Northern. Il quarto era un nuovo pretendente: Greg Abel.

Nemmeno tre mesi dopo l’intervista, Sokol si dimise all’improvviso da Berkshire Hathaway. Era sospettato di insider trading: qualche mese prima aveva investito 10 milioni di dollari nella Lubrizol, un’azienda di prodotti chimici, e aveva poi convinto Buffett ad acquistarla, realizzando un profitto di 3 milioni. Dichiarò tuttavia che le dimissioni non avevano a che vedere con il caso e non ha subito sanzioni dalla Federal Trade Commission, la Consob americana.

Una corsa a due

Abel ha continuato a lavorare come amministratore delegato di MidAmerican, poi ribattezzata Berkshire Hathaway Energy nel 2014. Sotto la sua guida, la società è arrivata a superare i 26 miliardi di dollari di ricavi. Nel frattempo, nel 2018 la successione è diventata una questione a due: quell’anno Buffett ha nominato Abel vicepresidente con delega alle operazioni non assicurative, Jain vicepresidente con delega alle operazioni assicurative, e ha portato entrambi nel cda.

La scelta è arrivata nel 2021. Durante l’incontro annuale con gli azionisti del primo sabato di maggio, qualcuno chiese se un conglomerato come Berkshire Hathaway, con attività che vanno dalle assicurazioni ai gioielli, dall’energia alle ferrovie e dai dolci alle scarpe,  non rischiasse di diventare troppo complesso da gestire. Charlie Munger, il braccio destro di Buffett, si lasciò scappare: “Greg manterrà la nostra cultura”. Poi Buffett stesso confermò: “Il cda concorda sul fatto che, se dovesse succedermi qualcosa stanotte, domani mattina sarebbe Greg a prendere il mio posto. Se, Dio non volesse, succedesse qualcosa a Greg, allora toccherebbe ad Ajit”. La differenza di età tra i due candidati – Abel ha 11 anni in meno – fu decisiva per la scelta. “Sono entrambi uomini fantastici. La probabilità che qualcuno possa gestire l’azienda per 20 anni, però, fa una grande differenza”.

Secondo il Wall Street Journal, di recente Buffett, che compirà 94 anni ad agosto, ha detto: “Greg avrà più successo di me. Se dicessi il contrario, mi si allungherebbe il naso”. Ron Olson, un dirigente di lungo corso di Berkshire Hathaway, ha definito Abel “un tipo da numeri”, che “capisce il linguaggio del business meglio di tutti” e “ama imparare”. Poi ha aggiunto: “Non è Warren Buffett. Ma nessuno lo è”.

La storia di Greg Abel

Greg Abel è nato il 1 giugno 1962 a Edmonton, in Canada. La madre, ex assistente legale, divenne casalinga dopo la sua nascita. Suo padre si occupava di vendite per la Levitt Safety, un’azienda di prodotti per la sicurezza. Le finanze della famiglia seguivano i cicli di espansione e contrazione dell’economia di Edmonton, che dagli anni ’40 era soprattutto una città petrolifera. “La nostra era una vera famiglia della classe operaia, in cui a volte le persone avevano un lavoro, altre volte no”, ha ricordato Abel in un’intervista alla Horatio Alger Association of Distinguished Americans, una no profit che lo ha premiato nel 2018. “Mi ricordo il mio primo lavoro: consegnavo volantini porta a porta. Se riuscivo a consegnarne uno, ricevevo un quarto di penny, o qualcosa del genere”.

Da ragazzo Abel ha lavorato anche per un’azienda di prodotti ricavati dagli alberi delle foreste, ha raccolto e restituito bottiglie vuote e riempito estintori nell’azienda che impiegava il padre. Si è laureato in contabilità all’Università dell’Alberta nel 1984 e ha cominciato la sua carriera nell’ufficio di San Francisco di PricewaterhouseCoopers. È passato alla CalEnergy nel 1992.

Oggi vive a Des Moines, nell’Iowa, a due ore di macchina e a 15 minuti di volo da Omaha, il quartier generale di Berkshire Hathaway. Se a Buffett piace essere al centro dell’attenzione – è apparso anche in serie tv come The Office -, Abel è molto riservato. Da Edmonton si è portato dietro la passione per l’hockey su ghiaccio, lo sport nazionale canadese. Nell’intervista alla Horatio Alger ha raccontato che negli anni della scuola giocava “ogni giorno, d’estate e d’inverno”. Aveva 16 anni quando il più grande hockeista della storia, Wayne Gretzky, arrivò a Edmonton, dove sarebbe rimasto per dieci stagioni. Uno zio, Sid Abel, è stato inserito tra i 100 migliori giocatori della storia della National Hockey League, il campionato nordamericano di hockey su ghiaccio. Nel 2022 il Des Moines Register scriveva che Abel, nel tempo libero, allenava la squadra di uno dei quattro figli, in un palazzetto che aveva contribuito a costruire con 1 milione di dollari.

Il patrimonio di Greg Abel

Prima di scegliere Abel, Buffett aveva fatto sapere di volere come successore qualcuno che fosse “già molto ricco, non motivato dall’avere dieci o 100 volte più soldi di quelli di cui lui e la sua famiglia possono avere bisogno”. Abel ha un patrimonio nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari. Riceve uno stipendio di 20 milioni di dollari all’anno e nel 2022 ha venduto la sua quota dell’1% di Berkshire Hathaway Energy per 870 milioni. Siede anche in altri consigli di amministrazione, tra cui quello di Kraft Heinz.

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