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L’Italia investe 2 miliardi in un nuovo impianto per la produzione di chip a Catania

Un investimento intorno ai 5 miliardi di euro, con un sostegno di circa 2 miliardi di euro fornito dallo Stato italiano nell’ambito del Chips Act dell’Unione Europea. STMicroelectronics, realtà globale dei semiconduttori che serve clienti in tutti i settori dell’elettronica, ha annunciato la costruzione a Catania di un nuovo impianto di produzione di chip SiC ad alte prestazioni, basati su wafer di 200 mm di diametro che verranno trasformati in moduli e dispositivi utilizzati anche dall’industria automobilistica.

Insieme all’impianto di produzione, queste strutture formeranno il Silicon Carbide Campus della società, realizzando la visione di un impianto di produzione completamente integrato verticalmente per la produzione di massa in un unico sito. La creazione del nuovo Silicon Carbide Campus è una pietra miliare fondamentale per supportare i clienti di dispositivi SiC in applicazioni automobilistiche, industriali e di infrastrutture cloud, nella transizione verso l’elettrificazione e nella ricerca di una maggiore efficienza.

“Le capacità completamente integrate messe a disposizione dal Silicon Carbide Campus di Catania contribuiranno in modo significativo alla leadership della ST nella tecnologia SiC per i clienti del settore automobilistico e industriale nei prossimi decenni”, ha dichiarato Jean-Marc Chery, presidente e ad della STMicroelectronics. “Le dimensioni e le sinergie offerte da questo progetto ci consentiranno di innovare meglio con una capacità di produzione ad alto volume, a vantaggio dei nostri clienti europei e globali che stanno passando all’elettrificazione e cercano soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico per raggiungere i loro obiettivi di decarbonizzazione.”

I tempi

Il Campus sarà il centro dell’ecosistema globale SiC della ST, integrando tutte le fasi del flusso produttivo, dallo sviluppo, all’assemblaggio, fino all’imballaggio. Il nuovo impianto dovrebbe iniziare la produzione nel 2026 e raggiungere la piena capacità entro il 2033, con un massimo di 15.000 wafer (fette di materiale semiconduttore) a settimana a pieno regime. L’investimento complessivo dovrebbe aggirarsi intorno ai cinque miliardi di euro, con un sostegno di circa due miliardi di euro fornito dallo Stato italiano nell’ambito del Chips Act dell’UE. Le pratiche sostenibili sono parte integrante della progettazione, dello sviluppo e del funzionamento del Campus del Carburo di Silicio, per garantire un consumo responsabile delle risorse, tra cui acqua ed energia.

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