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Innovation

McDonald’s dice addio all’IA: troppi errori nelle ordinazioni

Topping di bacon su un gelato, rifornimenti non richiesti di centinaia di nuggets, problemi nel concludere e inviare gli ordini con i prodotti desiderati. Sono questi alcuni degli errori commessi dal sistema Aot (acronimo di Automated Order Taking) di McDonald’s, pensato per raccogliere le ordinazioni e installato in alcuni ristoranti drive through, dove è possibile fare e ritirare un ordine d’asporto senza scendere dall’auto. Il sistema sarà disattivato entro il 26 luglio.

La sperimentazione iniziata nel 2021

Le segnalazioni, arrivate da alcuni utenti sui social, in particolare Tik Tok, hanno spinto la catena di fast food ad abbandonare l’intelligenza artificiale: “Dopo un attento esame, McDonald’s ha deciso di porre fine alla nostra attuale partnership con Ibm per l’Aot e la tecnologia sarà disattivata in tutti i ristoranti che la stanno testando entro il 26 luglio 2024”, ha dichiarato Mason Smoot, chief restaurant officer di McDonald’s Usa.

Secondo la Cnbc, alle origini del problema c’è la difficoltà del software aziendale di capire dialetti e accenti dei clienti. La sperimentazione del sistema, sviluppato in partnership con Ibm, era iniziata nel 2021, e coinvolgeva solo una piccola parte dei 13mila punti vendita della catena con servizio drive-through, da cui nel 2022 passava circa il 70% delle vendite negli Stati Uniti. Come ha dichiarato McDonald’s al sito Restaurant Business, nonostante il fallimento del test, le soluzioni di IA continueranno a far parte del futuro dei suoi ristoranti drive-through.

McDonald’s e l’intelligenza artificiale

McDonald’s è impegnata da diversi anni in soluzioni di IA. A dicembre la multinazionale ha stretto una partnership con Alphabet per sviluppare un chatbot da affiancare ai dipendenti, ma anche per valutare possibili altri utilizzi dell’AI generativa.

Negli ultimi anni la catena ha chiuso la vendita di diverse sue sezioni tecnologiche: nel 2021 la divisione aziendale che ha sviluppato il sistema Aot, McD Tech Labs, è stata ceduta a Ibm, mentre nello stesso anno è stato il turno di Dynamic Yield, una startup acquisita per rinnovare e personalizzare l’interfaccia dei ristoranti drive-through.

McDonald’s non è l’unica catena ad aver adottato soluzioni di questo tipo: Wendy’s, ad esempio, si affida a Google Cloud per gli ordini negli sportelli drive-through con ottimi risultati, così come Taco John’s, che ha scelto il motore di query Sql Presto per i burrito. Yum Brands ha annunciato di aver aumentato gli investimenti nell’intelligenza artificiale.

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