Articolo apparso sul numero di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Un manager francese alla guida di Chef Express, la società emiliana che gestisce tutte le attività di ristorazione del gruppo Cremonini. A gestire il brand, controllato da una proprietà interamente italiana, è stato chiamato Nicolas Bigard. Originario della Lorena, classe 1974, in Italia da quasi 20 anni, Bigard è il nuovo amministratore delegato di una realtà che è tra i principali operatori italiani nella ristorazione a catena, con più di 560 punti vendita tra stazioni ferroviarie, aeroporti, aree di servizio autostradali, centri commerciali e contesti urbani.
“Sono grato per la fiducia che il gruppo ha dimostrato affidandomi questo importante incarico”, ha dichiarato Bigard, ricordando che “il mondo della ristorazione sta vivendo una fase di grandi cambiamenti e la sfida sarà proseguire nello sviluppo interpretando al meglio le nuove tendenze e i bisogni dei consumatori in tutti i canali dove siamo presenti”. Il nuovo ad, laureato in legge all’Università di Nancy e specializzatosi in catering e hôtellerie all’Università di Parigi, ha le idee chiare: “Nel travel, dove Chef Express ha una posizione di leadership, proseguiremo lo sviluppo degli ultimi anni sui canali aeroportuali e ferroviari e saremo pronti a cogliere le opportunità che il mercato autostradale offrirà con i prossimi bandi. Uno dei nostri principali obiettivi sarà quello di sviluppare al massimo le sinergie tra le due anime di Chef Express, che, oltre a essere leader del travel retail, è uno dei primi operatori negli altri canali della ristorazione commerciale strutturata”.
L’arrivo di Bigard alla guida di Chef Express promette di dare un cambio di passo alla società. Il nuovo ad, dopo gli inizi nel gruppo alberghiero Novotel, nel 1999 si è trasferito a Madrid, diventando ceo per la Spagna della catena francese di steakhouse Buffalo Grill, occupandosi dello sviluppo della catena nel paese. Nel 2003 è rientrato a Parigi come country supervisor, con le deleghe alle risorse umane, al controllo di gestione e alla supervisione dei responsabili di area. Poi ha assunto la direzione della divisione franchising, gestendo i responsabili di oltre 100 location e sviluppando nuovi contratti, accelerando la crescita della catena e sviluppandola anche negli Stati Uniti.
Dopo l’esperienza americana, nel 2006 è rientrato in Europa assumendo l’incarico di chief operations officer in Roadhouse, società controllata da Chef Express e basata a Modena. È stato lui ad accompagnare lo sviluppo dell’azienda, assumendo sempre maggiori responsabilità finché, nel 2014, è stato nominato amministratore delegato. Sotto la sua guida la società ha conosciuto una grande espansione, arrivando a sviluppare diversi formati di ristorazione – Roadhouse Restaurant, Calavera Restaurant, Billy Tacos, Meatery, Ric-Chicken House – per un totale di oltre 300 ristoranti in tutta Italia.
Per Bigard adesso arriva il momento di cimentarsi con l’intera struttura di Chef Express, che ha oltre 560 punti vendita e un fatturato 2023 di 779,8 milioni di euro, di cui il 54% derivante dalle attività in concessione (stazioni, aeroporti e autostrade, a bordo treno). Chef Express è oggi leader in Italia nel segmento dei buffet di stazione, con punti vendita in 54 scali ferroviari, è presente in 15 aeroporti italiani e gestisce 57 aree di ristoro sulla rete autostradale e sulle strade di grande comunicazione.
Nel mercato della ristorazione a bordo treno è uno dei principali operatori in Europa, con oltre 150 treni serviti ogni giorno in cinque paesi. Nella ristorazione commerciale, invece, controlla direttamente le catene casual dining Roadhouse Restaurant, Calavera e Billy Tacos, mentre sviluppa in licenza marchi come McDonald’s, Pret A Manger e Wagamama. All’estero gestisce inoltre la catena Bagel Factory, con 45 locali tra Regno Unito e Irlanda.
Chef Express possiede numerosi brand, anche molto diversi tra loro. Qual è il segreto per guidare una serie così ampia di marchi? Esiste un elemento comune?
L’elemento comune deriva dalla nostra posizione di leadership, dato che siamo l’unica realtà in Europa presente in tutti i contesti travel. La varietà di format permette di soddisfare le esigenze di tutti canali, che spesso hanno logiche diverse nell’organizzare l’offerta di ristorazione. Serve la massima flessibilità per operare in ambiti anche molto diversi, come dimostrano le aperture di nuovi format diretti, come Ric-Chicken House e Rh Express, ma anche i brand che gestiamo in partnership con altre società, come Pret A Manger, che intendiamo espandere in tutti i segmenti. Puntiamo inoltre sulle persone: abbiamo un team di specialisti e una solida base operativa che ci permette di essere flessibili e quindi svilupparci in ogni canale.
Qual è il valore aggiunto che può portare un manager con una formazione di respiro internazionale, in un’azienda storicamente a guida italiana?
In Italia da sempre la ristorazione fuori casa è meno diffusa rispetto ad altri mercati, come quelli francese, inglese o americano. Ritengo che aver avuto esperienze in questi contesti sia indubbiamente un valore aggiunto.
Come crede che le produzioni made in Italy potranno fare da volano per uno sviluppo ulteriore di Chef Express e dei suoi brand?
È un circolo virtuoso. Da un lato, il sistema Italia ci aiuta: basta pensare ai milioni di turisti che serviamo nei contesti di viaggio. Dall’altro, uno degli elementi attrattivi dell’Italia è la qualità degli alimenti: grazie ai nostri partner, che molto spesso sono anche produttori a chilometro zero, siamo impegnati nell’offrire prodotti e servizi sempre migliori, in modo che i clienti ci scelgano sempre di più.
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