Small Giants

Tra lusso e bioarchitettura, questa cantina vinicola offre un’ospitalità all’insegna del relax tra le colline maremmane

Articolo tratto dal numero di novembre 2024 di Forbes Small Giants. Abbonati!

C’è una cultura che affonda le radici nella storia e nella tradizione di un territorio all’origine di ColleMassari Wine Estates, con cui si fondono la capacità imprenditoriale, l’attenzione alla qualità e il rispetto per l’ambiente.

Dal 1998, grazie alla lungimiranza della famiglia Tipa- Bertarelli, questa azienda si è caratterizzata per l’accoglienza e per le sue produzioni vinicole. Ci troviamo in Maremma, tra le pendici del monte Amiata e il mar Tirreno, a 300 metri di altitudine.

Un terreno di oltre 1.200 ettari, di cui 120 vitati, 90 ad oliveti (tutti a conduzione biologica fin dalla nascita) e boschi, dove spicca la moderna cantina costruita dall’architetto Edoardo Milesi secondo i precetti della bioarchitettura. Il progetto iniziale si è subito sviluppato seguendo la naturale inclinazione alla qualità e rivolgendosi al segmento alto di mercato: all’acquisizione, già nel 2002, di Grattamacco a Bolgheri hanno fatto seguito negli anni quelle di Poggio di Sotto e di Tenuta San Giorgio a Montalcino.

Giuseppe Di Gioia

La filosofia di ColleMassari ha sempre come punto centrale l’attenzione e il rispetto del territorio, che ha visto, per iniziativa dei fratelli Maria Iris Tipa Bertarelli e Claudio Tipa, anche il coinvolgimento della Fondazione Bertarelli per il recupero ambientale, lo sviluppo dell’arte, l’archeologia e l’architettura contemporanea sostenibile.

Al Forum Bertarelli, uno degli interventi della fondazione sul territorio, si svolge ogni anno l’Amiata Piano Festival, una manifestazione di musica classica che si anima attraverso una serie di eventi che da maggio arrivano fino al tradizionale concerto di Natale. Abbiamo parlato di ColleMassari e dei suoi progetti con il ceo Giuseppe Di Gioia.

Come nasce ColleMassari e come si sviluppa negli anni?

ColleMassari nasce grazie a Claudio Tipa, che riesce a far appassionare la sorella e i nipoti Ernesto e Dona Bertarelli di un progetto vinicolo che ha comportato un forte investimento su Montecucco, ampliando la tenuta originaria e in seguito arricchendo il suo sogno con l’attività ricettiva e la nascita della ColleMassari Hospitality. Una realtà che coniuga luxury e relax, tra colline ricamate da olivi, alcuni dei quali anche millenari, e vigneti.

Da subito c’è stata una ricerca dell’eccellenza che ha guidato alla creazione di una cantina innovativa, espressione di un’architettura moderna, ma che doveva integrarsi perfettamente nel territorio, con l’obiettivo di salvaguardare l’equilibrio ambientale. Un progetto di sostenibilità che coinvolge per altro l’intera comunità locale, a cui come azienda attingiamo anche per l’aspetto occupazionale. La volontà resta quella di stimolare la conoscenza del territorio a livello di visita e di soggiorno, all’insegna di una vacanza di relax immersa nella natura.

Quali sono i mercati di riferimento per la vostra produzione vinicola?

Il mercato vinicolo è rappresentato per il 60% dall’estero e per il 40% dall’Italia, che resta per noi una componente importante. In ogni caso il piano strategico per i prossimi cinque anni vede arricchirsi la quota estera, con uno sviluppo che guarda soprattutto a Stati Uniti, Svizzera, Inghilterra e Germania, che sono già oggi il nostro riferimento più importante.

Come si articola invece il vostro settore hospitality?

Abbiamo un’offerta piuttosto differenziata. A cominciare dal corpo principale (la tenuta di Montecucco) che in realtà è un borgo, o per meglio dire una sorta di wine relais, dotato di 25 soluzioni alloggiative, tra suite, appartamenti e camere superior, unite a un’area benessere.

A questo si sommano due ville private, ciascuna con otto suite che vengono offerte in esclusiva a gruppi di amici, famiglie o aziende, ideali per chi è alla ricerca di riservatezza e privacy. Ad oggi la clientela è in prevalenza estera, proveniente dai paesi del Nord Europa. Un modello di accoglienza diffusa, ben integrata, che permette di godersi tutta la serenità e il fascino che il luogo è in grado di trasmettere.

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