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Satispay: “Dal 7 aprile ci sarà una commissione dell’1% per i pagamenti nei negozi fisici”

Satispay risponde con una nota ufficiale alle critiche lanciate da questa mattina da Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, che aveva espresso “forte contrarierà” per la decisione della fintech italiana di introdurre nuove commissioni sui pagamenti digitali dal prossimo 7 aprile. Una decisione “penalizzante sia per i consumatori, sia per i piccoli esercenti”, aveva detto Melluso, sottolineando che “uno dei punti di forza di Satispay era proprio l’assenza di costi fissi per i pagamenti di piccola entità, un fattore che ha favorito la diffusione del servizio tra i cittadini e le attività di vicinato”.

La risposta della società non si è fatta attendere. “Il nuovo pricing prevederà per gli esercenti, sempre all’insegna della chiarezza e trasparenza, un’unica commissione dell’1% su tutti i pagamenti nei negozi fisici. Su tutte queste transazioni, così come per i trasferimenti tra privati (P2P), i consumatori continueranno a poter utilizzare il servizio in modo completamente gratuito, senza alcuna commissione”, spiega Satispay, che ha voluto anche sottolineare quanto fatto negli ultimi anni. “L’introduzione della modifica avviene a valle di anni di sviluppo e lancio di tanti nuovi servizi da parte della società, tutti volti a favorire la crescita della clientela e degli incassi degli esercenti convenzionati”.

Tra gli esempi più recenti e rilevanti, troviamo “il lancio dei Satispay Buoni Pasto (già scelti da oltre 20.000 aziende e utilizzati da oltre 100.000 utenti) e dei Satispay Buoni Acquisto (categoria Fringe Benefit), strumenti storicamente molto cari per i negozianti – che Satispay offre senza costi aggiuntivi ai piccoli esercenti. Tra gli altri recenti servizi introdotti, anche i Pagamenti con Addebito Differito, per permettere ai clienti di completare la transazione anche quando la loro disponibilità in app non è sufficiente, e i pagamenti offline”.

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La citazione

A margine della nota, ha parlato anche Alberto Dalmasso, co-founder e ceo di Satispay. “Se 10 anni fa la chiave per cambiare le abitudini di pagamento era un’app intuitiva e una politica che non richiedesse commissioni sui pagamenti sotto i 10 euro, oggi lo scenario è diverso. Ora i negozianti accettano di buon grado i pagamenti elettronici, ma resta forte la necessità di attrarre sempre più clienti. Per questo lavoriamo ogni giorno, per creare nuovi servizi a valore aggiunto e far crescere con noi i nostri esercenti. Già succede con i Satispay Buoni Pasto e Buoni Acquisto (fringe benefits) e continuerà con le future novità. Solo nel 2024, sono stati spesi Satispay Buoni Pasto per un valore di 50 milioni di euro, senza commissioni aggiuntive per l’esercente”, ha concluso Dalmasso.

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