Articolo tratto dal numero di febbraio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Nel 2020, in piena pandemia, il veneto Giovanni Mareschi si trovava a Parigi, dove lavorava per il brand ecosostenibile Phipps. Qui ha imparato l’importanza della sostenibilità nella moda e nel 2021 ha sviluppato l’idea di fondare il marchio Laboratorio Riciclo Pelle. La scelta del nome non è casuale ed è legata all’importanza del riutilizzo dei pellami nell’industria. “Il primo passo parte proprio dalla ricerca dei pellami”, spiega. “Ogni pezzo, per quanto possa essere usato uno stesso cartamodello, non sarà mai uguale per peso, colore o texture a un altro, e questa è la cosa che più mi affascina. Poi si passa alla scelta del capo da realizzare: se necessario, si modifica il cartamodello e si procede alla confezione del capo”. Il brand offre inoltre un servizio di personalizzazione dalla fase di taglio a quella di realizzazione finale.
La storia dell’under 30 Giovanni Mareschi
Giovanni è un artigiano, oltre che creativo, e nel suo brand questo si riflette nel rapporto diretto con i maestri del territorio veneziano: “Sin dall’inizio sono stato affiancato da alcune aziende del territorio. Le fibbie della nostra Marasso Belt sono ancora prodotte in tiratura molto limitata vicino a Venezia, le pelli sono ancora raccolte nella zona della riviera del Brenta, e chi inizialmente ci ha insegnato qualcosa lo fa ancora oggi”. Per Mareschi, laurea in design della moda all’università Iuav di Venezia, quello dell’artigiano è un mestiere che andrebbe comunicato meglio: “Mi ritrovo spesso a lavorare chiudendomi in me stesso, per poi finire un capo e rendermi conto che tutta la mia parte di lavoro, dall’inizio alla fine, è una storia che va raccontata. Altrimenti resta, per chi non conosce il settore, solo un capo”.
Il 2024 è stato un anno di cambiamento per il brand, consacrato all’ultima edizione del Festival di Sanremo grazie alla collaborazione con il gruppo dei Bnkr44. “Dal palco dell’Ariston abbiamo avuto la possibilità di collaborare a progetti speciali con brand storici e internazionali e con realtà diverse, come Alajmo nella ristorazione”.
Il ritorno a Sanremo
Laboratorio Riciclo Pelle è tornato a Sanremo quest’anno vestendo Shablo, pseudonimo di Pablo Miguel Lombroni Capalbo, disc jockey e produttore discografico argentino. Per il futuro, tra i personaggi che Mareschi vorrebbe vestire ci sono Tommy Lee, batterista dei Mötley Crüe, insieme ad altri dell’universo musicale degli anni ‘80 e di quello cinematografico attuale, come Tom Hardy.
Il riutilizzo dei pellami, fulcro del brand, sposa il valore della sostenibilità, ampiamente dibattuto nel mondo della moda.
“Dovrebbe esserci più attenzione a ciò che viene prodotto, in termini di quantità. Non si può continuare a produrre per avere sempre rimanenze di magazzino: ci sono tonnellate di pellami, ma anche di tessuti, che vengono scartate”. A novembre Mareschi ha presentato la sua nuova collezione con un pop-up store fisico. “Abbiamo altri pop-up in programma quest’anno perché ci piace interagire con le persone in maniera diretta. Laboratorio Riciclo Pelle non è solo un brand di vestiti: è un universo fatto di musica, profumi, colori e anime”. I progetti per il futuro sono tanti. “Oltre ai pop-up, abbiamo collaborazioni in vista e lavoriamo perché il brand diventi una realtà consolidata non solo in Italia, ma anche all’estero. Crediamo che la nostra visione sul riutilizzo di materiali scartati possa diventare fonte di ispirazione per una nuova generazione di artigiani/designer”.
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