Contenuto tratto dal numero di aprile 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Nella storia, la produzione ceramica ha ricoperto un ruolo centrale nella definizione dei codici estetici di molte correnti artistiche in Italia e nel mondo. Un esempio è l’Art Déco. Fu anche grazie alle opere dei mastri artigiani della ceramica che nei primi decenni del Novecento si diffuse universalmente il successo delle arti decorative italiane. Così, nell’anno in cui si celebra il centenario dell’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, che tratteggiò quel nuovo gusto estetico internazionale conosciuto appunto come Stile 1925 o Art Déco, va in scena la mostra Art Déco.
La mostra che celebra l’art déco
Il trionfo della modernità a Palazzo Reale a Milano. Visitabile fino al 29 giugno, è curata da Valerio Terraroli e nasce grazie alla main sponsorship di Iris Ceramica Group, azienda internazionale che realizza lastre naturali in ceramica tecnica per il mercato di alta gamma. “Il decennio definito déco ha una forte risonanza anche contemporanea, nel gusto e nell’attenzione minuziosa al dettaglio, qualità che oggi ritroviamo nel nostro impegno quotidiano per la creazione delle nostre lastre naturali in ceramica che uniscono estetica, funzionalità, sostenibilità e innovazione tecnologica”, spiega Federica Minozzi, ceo di Iris Ceramica Group.
La mostra, realizzata anche grazie a importanti prestiti provenienti dal Mic-Museo internazionale delle ceramiche di Faenza e la Fondazione Vittoriale degli Italiani di Gardone di Brescia, presenta circa 250 opere, spaziando tra vetri, porcellane, maioliche, dipinti, sculture, oggetti d’arredo, tessuti e abiti haute couture, fino ad accessori, alta oreficeria, vetrate e mosaici che rimandano alle atmosfere di hotel, stazioni e mezzi di trasporto di lusso, come aerei e transatlantici. Protagonista assoluta, la ceramica. È proprio questo materiale il filo conduttore dell’esposizione, da cui scaturisce una conversazione tra passato e futuro, alla ricerca delle radici dell’eccellenza del made in Italy. “Quella dell’Art Déco è un’epoca che ha significato molto per la ceramica e che ancora oggi continua a ispirare nuove creazioni, mantenendo vivo il dialogo tra tradizione e innovazione, elementi centrali anche nella nostra filosofia aziendale”, prosegue Minozzi.
Intrecciando arte, società e storia, la mostra restituisce non solo l’estetica di un’epoca che ha saputo ridefinire il concetto stesso di modernità, ma anche una riflessione su come la connessione tra l’alto artigianato artistico e la produzione industriale abbia costruito le fondamenta di quel connubio tra qualità dei materiali, competenze tecniche e creatività diventato celebre in tutto il mondo con il nome di made in Italy.
Come spiega Minozzi, “l’esposizione francese del 1925 non solo ha codificato un nuovo gusto internazionale, ma ha avuto anche un ruolo determinante nel porre le basi per la creazione del concetto di made in Italy. Un simbolo di qualità, eleganza e innovazione rimasto vivo nel tempo e che il nostro gruppo si impegna da oltre 60 anni a rappresentare con orgoglio in tutto il mondo”.
Ripercorrere le radici del made in Italy
Visitare la mostra significa dunque ripercorrere le radici del made in Italy attraverso alcune delle opere più innovative del tempo, dalle invenzioni per la Richard-Ginori di Gio Ponti alle opere ideate da Tomaso Buzzi, Paolo Venini e Galileo Chini, passando per quelle dell’artista del vetro Vittorio Zecchin, del maestro ebanista Ettore Zaccari e dell’orafo Alfredo Ravasco. Una generazione di artisti, artigiani, architetti e designer che ha contribuito alla nascita del design italiano.
Grazie ai prestiti di Palazzo Morando | Costume, Moda Immagine di Milano, poi, la mostra offre anche un focus sul mondo della moda, indagando le trasformazioni che interessarono anche il genere femminile, con l’affermarsi di una donna libera e anticonformista. Spandendosi tra il 1920 e il 1930, quella dell’Art Déco fu un’epoca tanto breve quanto vibrante, caratterizzata da profonde innovazioni e dall’entusiasmo travolgente per tutto ciò che era nuovo e moderno.
Un decennio di energia pura e di progresso in cui arte, architettura, design e moda si mischiarono per immaginare il futuro, ma anche in cui il consumismo crescente mascherava quelle tensioni economiche e sociali che avrebbero portato all’ascesa delle dittature. Ed è proprio qui che sta l’attualità della mostra: nel raccontare non solo un periodo di rinnovamento e vitalità, ma anche quella corsa verso il futuro che ignorò le inquietudini politiche e sociali che sarebbero esplose di lì a poco.
In questo senso la mostra fa emergere il valore della cultura nel sollevare profonde riflessioni sulla società di oggi e sul futuro che ci attende. Proprio all’interno di questa visione si inserisce la partnership strategica di Iris Ceramica Group. “Con questa iniziativa rinnoviamo il nostro impegno nel sostenere progetti culturali che si fanno promotori di valori condivisi”, aggiunge Minozzi. “Crediamo fermamente che, guardando al futuro e rimanendo ben saldi alle nostre radici, si possa continuare a innovare, come il decennio Art Déco ci ha mostrato.”
Il legame con Milano
Con questa partnership, poi, Iris Ceramica Group vuole rafforzare il legame con Milano, città di riferimento della comunità creativa internazionale, con la quale l’azienda si confronta quotidianamente attraverso il suo showroom milanese, la Icg Gallery Milano di via Santa Margherita 4. In questo senso, la partnership strategica della mostra Art Déco. Il trionfo della modernità rappresenta un ulteriore momento di dialogo con la città, con un particolare focus durante la Design Week Milanese.
Per l’occasione, infatti, Palazzo Reale ospiterà durante tutta la settimana del Fuorisalone un’installazione interattiva dell’azienda che arricchirà l’esposizione museale, coniugando lo stile déco con la tecnologia contemporanea. Un invito a ripercorrere le origini del made in Italy per riscoprire i valori che racchiude, oggi come in passato.
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