Sergio Momo e i Duran Duran
Lifestyle

Odore di musica: Xerjoff e i Duran Duran insieme per NeoRio e Black Moonlight

Contenuto tratto dal numero di aprile 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Ogni profumo racconta una storia, e per Sergio Momo, ceo e direttore creativo di Xerjoff Group, è una forma d’arte. Ispirato dalla riproduzione seriale di Andy Warhol e dall’estetica pop di Roy Lichtenstein, Momo trasforma l’esperienza olfattiva in un racconto visivo. Dalla street art di Banksy al mondo classico, nelle sue essenze c’è ricerca culturale, storica e creativa. Questa interpretazione multisensoriale è stata tradotta in collezioni che fondono arte e musica con il mondo olfattivo. L’ultima collaborazione con i Duran Duran segna un nuovo capitolo nella fusione tra musica e profumo.

Momo, com’è nata la collaborazione con i Duran Duran?
La collaborazione è nata da una passione comune per l’arte in tutte le sue forme. Xerjoff ha sempre cercato di esplorare nuovi orizzonti creativi. Raccontare la storia di una band iconica come i Duran Duran attraverso il linguaggio olfattivo rappresentava una sfida entusiasmante. L’idea era quella di raccontare in un profumo 40 anni di evoluzione musicale, partendo dal movimento New Romantic fino alle sonorità più dark e sperimentali della scena attuale. Lavoriamo a questo progetto da quasi un anno e mezzo, una collaborazione stilistica che ci ha portato a riflettere sull’essenza della passione, della memoria legata a tempi e luoghi che hanno testimoniato una trasformazione profonda a livello sociale. Da qui la necessità di creare due profumi unici e diversi tra loro: NeoRio e Black Moonlight.

Come si differenziano tra loro?
NeoRio incarna l’essenza del New Romantic, un periodo di grande leggerezza e spensieratezza, caratterizzato da un’estetica sofisticata e da un suono pop con un’anima ribelle. Il profumo è un omaggio a quella stagione musicale, con note luminose e vibranti che evocano il fascino e lo spirito innovativo degli anni ’80. Black Moonlight, al contrario, prende ispirazione dall’album Danse Macabre, esplorando tonalità più scure e misteriose, con note di base profonde e avvolgenti che rappresentano una sorta di introspezione, quasi un’allegoria dei tempi moderni.

Qual è il legame tra musica e profumi?
L’arte olfattiva e la musica condividono un potere evocativo straordinario: entrambe possono trasportarci nel tempo e nello spazio attraverso emozioni e sensazioni uniche. Nel caso di questa collaborazione, il processo creativo ha previsto uno studio attento delle atmosfere e delle sonorità della band, trasformandole in accordi olfattivi coerenti. Abbiamo analizzato le diverse fasi musicali dei Duran Duran, traducendo il loro percorso in esperienze sensoriali distinte. Abbiamo esplorato insieme alla band un’ampia scelta di materie prime che potessero restituire l’energia, l’intensità e la profondità delle loro melodie. Ognuno ha portato un pezzo di sé nel progetto.

Quali sono gli obiettivi della collaborazione con i Duran Duran?
In passato abbiamo già collaborato con leggende della musica come Brian May dei Queen e Tony Iommi dei Black Sabbath, esplorando con quest’ultimo il sound heavy metal degli anni ’70. Con i Duran Duran abbiamo voluto raccontare un altro capitolo della storia musicale, dagli anni ’80 e ’90 ai giorni nostri. Ci auguriamo che chi indosserà questi profumi possa percepire un frammento di quella magia.

In che modo questa visione influenza la sua creazione di profumi e come si riflette nell’approccio innovativo di Xerjoff?
Ho sempre considerato il profumo un’espressione artistica al pari della pittura, della scultura o della musica. Se guardiamo al passato, il movimento artistico che più si avvicina alla mia visione è l’Impressionismo: gli impressionisti non cercavano di riprodurre fedelmente la realtà, ma di cogliere il momento, una sensazione fugace ed emozionale. Lo stesso accade con i profumi: un profumo non è mai statico, ma vive e si trasforma sulla pelle, restituendo emozioni diverse a seconda di chi lo indossa e del momento in cui viene percepito. La mia passione si estende anche al contemporaneo. Roy Lichtenstein, Warhol, Banksy e Shepard Fairey hanno saputo ridefinire i confini dell’arte visiva.

Come riesce a mantenere l’equilibrio tra bellezza e funzionalità?
L’esperienza estetica è fondamentale, ma non può prescindere dalla funzionalità. Ogni profumo deve avere un’anima coerente, un carattere distintivo che lo renda memorabile. Cerchiamo sempre di coniugare bellezza e sostanza, curando ogni dettaglio, dalla composizione olfattiva al design del flacone, affinché il risultato finale sia un’opera d’arte completa e sorprendente, con un’estetica che rifletta il carattere della creazione.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Il futuro di Xerjoff sarà caratterizzato da un’esplorazione sempre più ampia delle connessioni tra arte e profumeria. Il concetto di multisensorialità ci guida da anni e lo farà ancora. Stiamo lavorando su nuovi progetti che coinvolgono non solo la musica, ma anche la poesia e l’architettura, così come l’haute cuisine, per offrire esperienze olfattive sempre più immersive. Vogliamo continuare a innovare, senza mai perdere di vista la nostra identità e la nostra passione per l’eccellenza artistica.

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