Certe cose, anche nell’agone della politica italiana, sono destinate a rimanere le stesse, immutabili col passare del tempo e il susseguirsi di governi e partiti: che tra queste ci sia anche la lungimiranza di Piero Fassino? L’ex sindaco di Torino e politico di lungo corso del PD ieri si trovava a Milano, per partecipare a un incontro dal titolo “Al lavoro per il futuro. Verso il congresso per un Partito Democratico protagonista”. Naturalmente, i cronisti hanno colto l’occasione per fargli domande sul nuovo governo, a maggior ragione nelle ore in cui Matteo Salvini ha radunato 80mila persone a Pontida, per la tradizionale kermesse della sua Lega.
Fassino, col consueto atteggiamento dimesso, ha commentato la sparata più discussa del leader del Carroccio – “governeremo per trent’anni” – forse incappando in un errore che aveva già commesso. L’ex ministro ha detto a La Stampa: “Trent’anni di Salvini? Nulla impedisce di sperare, però bisogna vedere se gli elettori gli daranno i voti“.
Se vi si è accesa una lampadina, non siete i soli: uno dei più onnipresenti meme a sfondo politico di questi anni ha per protagonista lo stesso Fassino, anche se in un altro contesto. Nel 2009, quando Beppe Grillo dichiarò di voler prendere la tessera del Partito democratico, Fassino gli rispose in una diretta televisiva con l’aria di chi la sa lunga:
Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire. Se Grillo vuole fare politica fondi un partito. Metta in piedi un’organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende. E perché non lo fa?
È andata come è andata, per cui oggi è lecito pensare che Salvini al governo possa diventare un’abitudine.
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