Se hai una startup o una Smb (Small or Medium sized Business) con una applicazione o una web app, probabilmente avrai sentito parlare di June. Se non ne hai mai sentito parlare, beh… quel momento arriverà presto. Perché questa startup, fondata ad agosto 2020, sta decisamente migliorando la vita delle aziende che se ne servono. “Analisi istantanea del prodotto”, afferma Ferruccio Balestreri, il co-founder milanese che insieme ad Enzo Avigo, nome italiano ma nato a Parigi, ha dato vita a questo software. “Generiamo automaticamente dei report, dei resoconti sul comportamento degli utenti all’interno di una applicazione”.
Quali sono gli user più presenti, quali sono i comportamenti che li rendono più attivi nel lungo termine, calcolo della retention (sostanzialmente, quanto il consumatore continua ad usare il prodotto nel tempo). Sono tutti dati che June può fornire alle aziende con qualche click. Ed è proprio questa la sorprendente innovazione: ottenere informazioni utili e report personalizzati in pochi secondi, piuttosto che in molte ore. June è un prodotto per aziende che punta ad essere intuitivo e affidabile come le app che usiamo al di fuori dal lavoro. Come Whatsapp, per intenderci. Una tendenza del mercato dimostrata anche da aziende come Slack, Notion e Intercom. I due ragazzi, nello specifico, hanno ridotto la complessità della trasformazione dei dati in insight creando dei blocchi, dei modelli su cui strutturare l’analisi, supportando il cliente anche in approfondimenti intelligenti, benchmark e varie azioni per migliorare i risultati.
June, la genesi
Un’intuizione che, come spesso accade, nasce da un’esigenza sperimentata sulla propria pelle. Ferruccio ed Enzo si sono conosciuti ad Intercom, un unicorno con sede a San Francisco e distaccamento a Dublino che aiuta le aziende a incrementare l’engagement con i propri clienti attraverso una piattaforma di comunicazione. “Quando costruivamo nuove funzionalità nel prodotto, ci trovavamo a utilizzare strumenti che non erano abbastanza facili da usare” dice Ferruccio Balestrieri. “E, soprattutto, farci analisi che portassero a risultati soddisfacenti era un procedimento che richiedeva molto tempo e competenze”. Fino a poco tempo fa l’analisi richiedeva che gli addetti cercassero nei propri dati e che ci lavorassero su per farli “parlare”. Un processo che richiede competenza e tempo, due risorse limitate per qualsiasi azienda. Inoltre c’era la possibilità che l’esplorazione dei dati venisse condotta male e che non portasse a nessun apprendimento, tanto da far rinunciare i team ad utilizzarli.
Da una delle principali product company al mondo, Enzo Avigo, che porta nel suo bagaglio un’esperienza come product manager in Zalando e in N26, e Ferruccio Balestreri, capiscono di poter riempire questo gap. Ad agosto 2020 fondano la loro startup a San Francisco, negli Stati Uniti, anche se sono sempre in giro per il mondo, lavorando totalmente in remoto. E a un anno di distanza raccolgono 1,85 milioni di dollari nel seed round guidato da Point Nine, con la partecipazione di Speedinvest, Y Combinator, eFounders, Kima Ventures e Base Case Capital.
Il futuro della startup
Segno che un approccio semplificato all’analitica come quello di June, in un mondo guidato dai dati, dal prodotto e dalla necessità di prendere decisioni in tempi sempre più ristretti, sta dando i suoi frutti. E sapere che alla guida c’è un giovane ragazzo nato a Milano, rende la storia ancora più felice. Pragmatico ed estremamente concreto persino nel linguaggio, Ferruccio guarda già al futuro: “Nel breve termine il nostro obiettivo è quello di diventare lo strumento di riferimento per società B2B per misurare il comportamento degli utenti. Nel lungo termine, invece, vorremmo espandere ad altri verticali e altre funzioni al di fuori del product, per poi andare a fare analytics per marketing, sales e support”.
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