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L’avvocato della concordia che risolve divorzi con grandi patrimoni attraverso la pratica collaborativa

Articolo tratto dal numero di agosto 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

L’avvocato Armando Cecatiello è un professionista che ha risolto parecchie situazioni intricate ad altrettanti clienti con grandi patrimoni. Del resto, è uno che nella sua carriera ha imparato a fare le cose in un modo diverso. Da una parte, infatti, gestisce divorzi internazionali con il metodo della pratica collaborativa tra i due coniugi. Dall’altra, cura passaggi generazionali, ma sempre senza perdere di vista le richieste e i veri bisogni dell’assistito. Tutto questo l’ha portato a varare nuovi uffici a Milano, nel quartiere Brera, e ad aprire una filiale a Lugano, in Svizzera, per andare incontro alle esigenze di molti clienti che erano disposti a venire nel capoluogo lombardo pur di avvalersi delle sue consulenze. Per il futuro, ha già ricevuto la richiesta di avviare un desk a Londra.

Affianca alla sua attività di legale quella di scrittore, che l’ha portato a pubblicare libri poi tradotti in diverse lingue come Adolescenti: educare e crescere senza paura o I miei genitori si dividono. E io?: Separarsi e divorziare tutelando se stessi e i figli. Ora è al lavoro su un altro libro che approfondisce le tematiche legate al passaggio generazionale, una questione di rilievo in Italia se si considera che circa il 70% delle imprese con un fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro è di tipo familiare. E, un quarto di queste, è gestita da un imprenditore di età superiore ai 70 anni, stando l’ultimo Osservatorio Aub promosso dall’Associazione italiana delle aziende familiari, Unicredit e Bocconi. 

“Ho deciso di scrivere questo nuovo libro per fare divulgazione”, spiega l’avvocato Cecatiello. “Il mio modo di lavorare abbraccia gli aspetti legali, fiscali e finanziari, ma anche psicologici con l’ausilio di professionisti della comunicazione e psicologi. Il punto è proprio comprendere appieno le esigenze di chi programma la cessione dell’azienda in relazione alla sua persona e a chi la deve ricevere”. A volte si delineano situazioni in cui i figli sono stati designati e sono anche interessati a prendere le redini dell’azienda, ma può anche non essere così. In altri casi, invece, può capitare che il genitore non abbia sufficiente fiducia per passare il timone ai propri figli. Ecco, allora, che prende quota l’ipotesi di un management esterno per gestire l’attività. 

“Il passaggio generazionale va costruito per tempo”, continua Cecatiello, “l’imprenditore lungimirante appena ha la possibilità inizia a programmarlo, partendo dalla carriera dei figli per dare loro gli strumenti giusti. Conosco manager di grandi multinazionali che hanno imparato sul campo a friggere le patatine, prima di guidare a livello dirigenziale una catena di fast food. È importante imparare sul campo. Il passaggio generazionale non si improvvisa quando l’imprenditore è stanco oppure succede qualcosa d’imprevisto”. 

L’approccio dell’ascolto è importante anche nella gestione dei divorzi, l’attività preponderante dello studio Cecatiello. Lui è uno dei più richiesti matrimonialisti in Italia, specialista di divorzi internazionali e con patrimoni importanti, esperto della pratica collaborativa, un procedimento alternativo al contenzioso, nato negli Stati Uniti e ora diffuso in tutto il mondo che accompagna le coppie in crisi a separarsi in modo costruttivo. L’avvocato ha deciso di applicarlo in Italia nel 2010, mentre seguiva alcune procedure di divorzio negli Stati Uniti. Nel Paese dove ha conosciuto anche sua moglie ha scoperto la pratica collaborativa e l’associazione internazionale dei professionisti collaborativi (Iacp) di cui ancora oggi è membro attivo, formatore e conferenziere. Prima ha studiato legge alla Statale di Milano, dove si è laureato nel 1993. Già all’università ha iniziato a sviluppare interesse rispetto all’area legata al diritto di famiglia e alla tutela di minori e andava a rubare i saperi di altre facoltà, frequentando i corsi di psicologia attivi nei dipartimenti di lettere e filosofia.

In seguito alla pandemia, Cecatiello afferma di avere constatato un aumento considerevole del suo lavoro. Rileva, tuttavia, che il metodo della pratica collaborativa sta riscuotendo interesse. “Se prima le persone ricercavano vendetta e volevano al loro fianco un avvocato aggressivo per distruggere l’altro, adesso le persone sono più portate a costruire e non a distruggere. Un divorzio di successo, infatti, può creare qualcosa di nuovo e positivo, pensiamo al divorzio di Jeff Bezos e agli sforzi di trovare accordi costruttivi che stanno facendo Bill Gates e consorte”. La specializzazione in diritto di famiglia e le doti umane lo hanno portato a essere spesso nominato dal Tribunale di Milano come curatore speciale dei minori nei procedimenti di separazione e divorzio con altissima conflittualità tra i genitori. Quello che gli dà maggiore soddisfazione, però, è quando la pratica collaborativa trova piena attuazione, come nel caso di una coppia di famosi architetti toscani che, trovati tutti gli accordi per dividere l’ingente patrimonio, vivevano una situazione di tensione a causa della proprietà di un prestigioso appartamento, prima adibito a studio, nel centro di Firenze. “Alla fine abbiamo trovato una soluzione creando una società per utilizzare l’immobile come hotel di charme”, ricorda Cecatiello, “Successivamente, visti i profitti, gli ex coniugi hanno sviluppato l’attività acquisendo altre proprietà e creando una catena di alberghi”.

Lo studio di Cecatiello, quindi, invita ad andare oltre “mere prese di posizione per principi, che poi sono le responsabili dei peggiori conflitti”. E, almeno fino a quando anche in Italia non si avranno i patti prematrimoniali, è necessario consultare un avvocato esperto prima di sposarsi o iniziare una convivenza. “Chi sceglie di non sposarsi, nell’interesse della parte economicamente più debole, è tutelato dai contratti di convivenza. I trust sono un istituto sempre più usato anche nel nostro paese per proteggere i patrimoni e pianificare i possibili eventi futuri anche non positivi, come la crisi dei rapporti familiari”. 

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