Insights tratto dal numero di settembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Per Daniele Comelli, founder e ceo della galleria online Daniele Comelli Art, il rapporto con l’arte è sempre stato un qualcosa di istintivo. È proprio questo istinto che, prima della crisi dell’art-system, gli suggerisce di puntare tutto sull’online e lasciare le gallerie di famiglia, a Genova e Pietrasanta, in provincia di Lucca, per fondarne una solo sua.
Viaggia molto, va a caccia di giovani talenti e di artisti affermati. Studia sui libri, ma soprattutto in rete: la nuova frontiera del talent scouting. Quando il sito www.danielecomelli.com va online nel 2018 è subito boom di vendite. Un trend in continua crescita che, durante i mesi di lockdown, ha visto un ulteriore incremento. “Trascorrere molto tempo in casa ha risvegliato la voglia di bellezza. Quadri e sculture arricchiscono sia gli ambienti che la conoscenza e la sensibilità artistica di chi li possiede”, racconta a Forbes.
La seconda grande intuizione di Comelli è stata capire che, le nuove generazioni di collezionisti, sono figlie della cultura del delivery. Una formula, come la moda insegna, che funziona molto bene nel lusso. Lancia così l’art delivery, ovvero l’arte portata direttamente a casa dei collezionisti. Professionisti impegnati, personaggi dello spettacolo o dello sport, clienti nuovi e abituali se ne innamorano fin da subito. L’arte a domicilio permette di vedere e provare direttamente le opere nel contesto di destinazione. Casa, ufficio, casa di vacanze o yacht che sia.
Oggi Daniele Comelli Art rappresenta artisti del calibro di Banksy, Mr. Brainwash, Kaws, Stefano Bombardieri. Alcuni degli ex emergenti, scoperti da Comelli all’inizio della propria carriera, sono diventati importanti e molto quotati. “Quando scelgo un artista, il feeling è fondamentale. Oltre alla bellezza e alla qualità dell’opera, lavoro solo con artisti con cui scattino fiducia, rispetto e simpatia”, rivela. Il sito di Daniele Comelli Art è periodicamente aggiornato da un team di quasi dieci persone tra redattori, grafici, marketing specialist e social media manager. Dei social, Instagram è un ottimo strumento di vendita, anche grazie alle collaborazioni con alcune tra le influencer più amate e seguite. “Rispetto al lavoro in galleria, è tutto molto più veloce. Le nuove opere vengono immediatamente fotografate, messe online e pubblicizzate sui social. La grafica del sito è aggiornata di continuo, così come il layout dei testi e dei cataloghi. Ogni mese riunisco il team, dislocato in tutta Italia, e buttiamo giù idee e modifiche per il mese successivo”, spiega Comelli.
L’online è poi supportato dal lavoro di pr e rapporti umani. Tra collezionisti che si fidano di lui, pop-up shop, fiere, le collaborazioni con architetti e interior designer, Comelli ha portato il lavoro del gallerista nel futuro dimostrando che, anche in arte, il binomio tecnologia e ingegno umano paga sempre.
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