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Non solo ambiente: la rivoluzione green passa anche dai temi sociali e di governance

Brandvoice tratto dal numero di novembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

A cura di Roberto Prioreschi, managing director di Bain & Company Italia e Turchia, e di Carlo Farina e Matteo Capellini, entrambi associate partner di Bain & Company

La sostenibilità si era affermata in modo strutturale tra i temi chiave nelle agende delle aziende e al centro delle scelte degli investitori finanziari già in era pre-Covid-19. Tuttavia, la pandemia e le enormi sfide che hanno caratterizzato il 2020 – gli incendi devastanti, la minaccia del cambiamento climatico, le tensioni sociali – hanno sottolineato la fragilità del sistema economico e sociale, ma si sono rivelate anche un potente stress test della solidità e dell’autenticità dell’impegno da parte di aziende e istituzioni sul fronte della sostenibilità. L’attenzione al tema è uscita da queste sfide, se possibile, ulteriormente accresciuta, dimostrando di non essere una moda, ma un macro trend reale che potrebbe diventare, in alcuni settori, una sorta di licenza di operare in futuro. Già il 75% dei consumatori che abbiamo intervistato sui trend Esg si aspettava che le iniziative di sostenibilità avrebbero generato un cambiamento strutturale. Ma oggi sono le aziende a sottolinearlo: oltre il 50% di esse ritiene che il Covid abbia non solo confermato, ma persino incrementato l’importanza della sostenibilità.

Il vero cambiamento a cui stiamo assistendo è però anche l’allargamento dei confini di sostenibilità a cui guardano le aziende. Il cambiamento climatico risulta un aspetto tangibile ma notiamo un crescente interesse verso aspetti sociali e di governance. Grazie alla sostenibilità, la finanza sta vivendo la buona occasione per farsi portatrice di un cambiamento positivo, con ottimi risultati anche in termini di performance: oltre 100mila miliardi di dollari degli asset in gestione seguono i principi Esg. Ciò si traduce in una overperformance per questi asset del 37% rispetto ai benchmark. Ormai è ampiamente condiviso e riconosciuto, quindi, che il valore nel lungo termine di un’azienda non possa essere misurato solo attraverso criteri finanziari e che integrare la sostenibilità nel processo di investimento sia una scelta positiva per tutti gli stakeholder coinvolti.

Dal nostro osservatorio di consulenti strategici per oltre 200 clienti in Italia, attivi in tutti i settori merceologici, ci chiediamo costantemente come le aziende possano accelerare la trasformazione in atto e la riconversione di alcuni processi produttivi, sia in termini di tempo sia di impatto dei risultati. Abbiamo osservato un crescente impegno delle aziende – questo tema riguarda tutta la filiera e l’indotto, ormai, non solo grandi corporate – a rivedere gli aspetti di sviluppo strategico in ottica Esg, per un orizzonte temporale anche abbastanza lungo, di dieci o addirittura 20 anni.

Nell’indirizzare i nostri clienti su un percorso di sostenibilità – solo negli ultimi due anni, siamo stati attivi, nel mondo, con più di 500 progetti legati alla sostenibilità, alla riduzione delle emissioni di carbonio e alla transizione energetica – ci siamo resi conto che, spesso, le aziende non riescono a intraprendere questo percorso da sole: ecco perché abbiamo individuato diverse aree strategiche e ad alto potenziale per incentivarle e sostenerle nella corsa verso la sostenibilità. Innanzitutto, le imprese devono essere messe in condizione di contare su leve di debito ed equity che possano attrarre investitori, in ottica di accelerazione dei processi. Il ruolo delle istituzioni è poi centrale in questo percorso: è necessario che queste creino una combinazione efficiente di deployment delle enormi risorse stanziate a livello europeo, predispongano strumenti finanziari alternativi a lungo termine, che vadano ben oltre l’orizzonte temporale di misure ad hoc, e che agiscano urgentemente su processi e sovrastrutture in ottica di estrema semplificazione e deburocratizzazione. È sicuramente un tassello importante di questo percorso prevedere partenariati pubblico-privato, in grado di accelerare la trasformazione.

Inoltre, le imprese devono essere sensibilizzate sull’importanza del sistema Italia. Già il Pnrr, per il Paese, rappresenta una sfida a fare sistema. La sostenibilità dell’offerta e dei processi – driver di evoluzione e trasformazione per le aziende, ma soprattutto catalizzatore di investimenti – può essere un altro buon punto di ingresso per incentivare le aziende a fare massa critica: distretti e consorzi possono infatti accelerare e sviluppare la trasformazione dei processi in chiave sostenibile.

In questo processo, i grandi campioni nazionali, spesso all’avanguardia su queste tematiche, hanno la responsabilità di trainare il resto della filiera. E questo dovrà essere accompagnato da un nuovo approccio, multidimensionale e trasversale, che preveda la partecipazione al processo di partner strategici che condividano gli stessi valori. Siamo consapevoli di poter giocare un ruolo cruciale nei cambiamenti a lungo termine, eppure, per poter essere efficaci all’esterno su temi sociali e ambientali, sappiamo bene quanto sia necessario, per prima cosa, incorporare l’attenzione a questi valori nella strategia dell’azienda stessa. Non a caso, ci impegniamo costantemente sul fronte della sostenibilità: dopo esserci prefissati di essere fra le prime aziende del settore a raggiungere lo stato di zero emissioni di carbonio entro il 2030 – meta di un percorso iniziato quasi dieci anni fa e che richiede tempo, impegno e costanza – abbiamo di recente lanciato Further, progetto che riunisce tutte le capacità Esg di Bain global e che riflette l’ambizione di creare un mondo più sostenibile, equo e inclusivo. Further coinvolge nel mondo già 2.500 persone, che lavorano come un unico team per mettere a fuoco fattori come talento, energia ed esperienza.

Da dieci anni, inoltre, possiamo contare su una practice sustainability & responsibility, con cinque experience center verticali focalizzati su tematiche chiave: transizione energetica, circolarità, sistemi alimentari sostenibili, finanza green, catene di fornitura e operazioni sostenibili. Nel 2020 abbiamo lanciato il Global sustainability innovation center, con l’obiettivo di aiutare i clienti a scoprire nuove soluzioni e accelerare i loro percorsi di sostenibilità. È ormai chiaro che risultati ambiziosi di lungo periodo in termini di sostenibilità si raggiungeranno solo facendo sistema: per questo motivo abbiamo attivato un ecosistema di partenership strategiche che ci consentono di offrire servizi sempre più ampi e allo stesso tempo profondi ai nostri clienti, tra cui quella con EcoVadis, leader nel reporting ambientale, e con Persefoni, piattaforma all’avanguardia in grado di monitorare la carbon footprint delle aziende. In conclusione, una crescita economica sostenibile è possibile, ma questo non può avvenire se non attraverso una rivoluzione culturale profonda, che abbia un impatto sulla società. E su questi temi, ci vogliamo porre come abilitatori di un cambiamento culturale radicale.

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