“Prendiamo una macchina del tempo e guardiamo al passato. È proprio nei momenti più critici che occorre investire. Per questo devo ringraziare Banca Mediolanum che mi ha insegnato a non avere paura”. Parola di Raffaele Calenda, wealth advisor di Banca Mediolanum che opera principalmente a Milano.
“Inoltre ha ideato servizi automatici di investimento che permettono al cliente di non farsi influenzare dalle eventuali oscillazioni di mercato che agiscono sulla nostra emotività guidando erroneamente le scelte di investimento”.
Come è arrivato in Banca Mediolanum?
Durante la mia prima esperienza lavorativa presso un importante istituto bancario milanese e nel 1987 sono entrato a far parte dell’allora Programma Italia, ora Banca Mediolanum, che era sul mercato dal 1982. Ho iniziato nella zona di Busto Arsizio e Gallarate e anche a Milano. Questo periodo mi ha forgiato e ha dato la traccia del professionista che sono oggi.
Ricorderà quindi momenti terribili come quello attuale per i mercati…
Il 19 ottobre del 1987. Il Black Monday, quando il Dow Jones ha perso il 22%. Il giorno dopo Ennio Doris convocava la struttura italiana con questo obiettivo: organizzare incontri con i clienti per spiegare loro cosa stava succedendo e per tranquillizzarli. Sette mesi dopo il mercato si è ripreso tutti i ribassi e ha cominciato una cavalcata che lo ha portato a recuperare il 204% nel 1998. Lo stesso dicasi per l’agosto 1990 con la guerra in Iraq. Ogni volta che il mercato scende, una volta che risale, va anche oltre.
Quanto gestisce oggi?
Gestisco circa 70 nuclei familiari.
Cosa dire ai giovani che intendono iniziare la professione del consulente finanziario?
Di cercarsi cercare dei buoni maestri. Io senza Ennio Doris non sarei la stessa persona e lo stesso professionista. Ricordo la Convention 2009 dal titolo Io non ho paura. Ennio Doris ha insegnato l’importanza di mettere al centro il cliente e i suoi obiettivi di vita. Ed è proprio questo che trasferisco, a mia volta, ai giovani nella pianificazione finanziaria dei clienti.
Cosa ha imparato in oltre quaranta anni di attività lavorativa?
L’importanza di saper ascoltare e interpretare le esigenze dei clienti. Nel mondo stanno avvenendo cambiamenti importanti, ritengo sia fondamentale assistere i miei clienti, guidandoli e cercando di soddisfare ogni loro esigenza finanziaria.
La più grande sfida di Banca Mediolanum?
Mantenere l’anima e l’impostazione professionale che ha dato Ennio Doris.
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