Ken Griffin
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Il re degli hedge fund sul caso Svb: “Il capitalismo si sta sgretolando sotto i nostri occhi”

“L’economia statunitense dovrebbe essere capitalista. Invece questo modello si sta sgretolando sotto i nostri occhi”. Così Ken Griffin, il fondatore dell’hedge fund Citadel, ha commentato la scelta del governo americano di garantire tutti i conti dei correntisti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, le due banche fallite negli ultimi giorni.

Griffin, che ha appena chiuso un 2022 da 16 miliardi di dollari di profitti e ha un patrimonio di 32,6 miliardi, ha dichiarato al Financial Times che la decisione “causa una perdita di disciplina finanziaria”. In particolare, la critica riguarda la decisione dell’amministrazione Biden di garantire non solo i conti fino a 250mila dollari, tutelati per legge, ma anche quelli di importo superiore. Se non fosse intervenuto, il governo avrebbe dato “una grande lezione sull’azzardo morale”, ovvero sulla condotta di chi sa di non potere subire conseguenze per le proprie azioni. “Le perdite per i clienti sarebbero state immateriali e avrebbero dimostrato che la gestione del rischio è essenziale”.

Ken Griffin contro Joe Biden

Griffin, uno dei maggiori donatori del Partito repubblicano, accusa il governo democratico di non avere colto in tempo i segnali di debolezza delle banche. “I regolatori si sono addormentati al volante”, ha detto. A suo parere Biden, come riassume Business Insider, ha creato un precedente pericoloso e non necessario, visto lo stato di salute dell’economia americana. “Abbiamo raggiunto la piena occupazione, le perdite su crediti sono state minime e i bilanci delle banche non sono mai stati così solidi. Possiamo affrontare il tema dell’azzardo morale in una posizione di forza”.

I critici

Griffin, sottolinea Bloomberg, non è il primo esperto o grande investitore a contestare la scelta del governo statunitense. Cliff Asness, miliardario e cofondatore di Aqr Capital Management, ha affermato che la mossa “ha ridotto l’incentivo per i correntisti di qualsiasi dimensione a pensare almeno per un attimo al grado di rischio dei posti in cui mettono i loro soldi”.

Carson Block, fondatore della società di trading Muddy Waters Capital, ha scritto su Twitter che “le aziende clienti delle banche dovrebbero gestire il loro rischio di controparte. Salvare i conti non garantiti della Silicon Valley Bank, che sono in gran parte di aziende, manda il messaggio che la gestione del rischio è una cosa anacronistica”.

Anche Bill Gross, il miliardario ‘re dei bond’, ha parlato di “grave errore”. Tra i critici c’è anche il premio Nobel Nouriel Roubini, che si è espresso con un tweet dai toni pochi accademici: “Qual è la logica di proteggere i correntisti di una banca che ha deciso in modo sconsiderato di tuffarsi nel me***so pozzo nero delle criptovalute e di giocarsi la casa sul business di quelle valute di m***a?”.

“Non è un vero salvataggio”

Bill Ackman, il miliardario che guida Pershing Square Capital Management, ha spiegato però che quello della Silicon Valley Bank non è un vero salvataggio. Il governo tutelerà infatti solo i correntisti, non gli investitori delle banche. “Le persone che hanno combinato questo caos pagheranno le conseguenze”, ha sottolineato Ackman.

È favorevole all’intervento governativo anche Larry Summers, professore di Harvard ed ex segretario al Tesoro sotto Bill Clinton. “Non penso che questo sia il momento per tenere sermoni sull’azzardo morale o per dare lezioni alle persone. Ci sono già abbastanza tensioni e problemi nella nostra economia, non c’è bisogno di aggiungere gli effetti collaterali del crollo di un settore importante”.

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