Andrea Lupo, Sun Tzu Consulting
Under 30

“Vogliamo portare la prima cucina robotica in Italia”: l’under 30 che sta innovando il settore del food

Acquisisci, consolida e sviluppa. Sono queste le parole d’ordine di Sun Tzu Consulting, player di rilievo nel campo della ristorazione italiana che vanta al proprio interno diversi e rinomati brand milanesi.

Con 350 dipendenti, è nata nel 2019 dall’idea di Andrea Lupo ed Edoardo Maggiori, già tra gli under 30 di Forbes Italia, cercando, come suggerisce il suo stesso nome, di prendere spunto dal noto generale e filosofo cinese del V secolo a.C., appunto Sun Tzu, a cui è attribuito l’importante trattato di strategia militare chiamato l’arte della guerra. Così partendo dal presupposto che, “dalle strategie militari ne derivano quelle di business”, evidenzia Lupo. “Sun Tzu è un’azienda che ha lo scopo di generare valore veicolando gli investimenti privati nell’economia reale del paese attraverso iniziative scalabili, innovative, ad alta crescita e dal solido profilo reddituale”.

Andrea, entrando nel dettaglio, quali sono quindi le novità che avete portato nel mondo della ristorazione e della finanza?

Avendo partecipazioni principalmente nel food retail e nel food tech, ci siamo prefissati un obiettivo molto sfidante: generare iniziative ad alto contenuto tecnologico ed innovative, quasi disruptive per un mercato che ad oggi non rispecchia il vero potenziale esprimibile. Abbiamo un reparto R&D molto attivo e cerchiamo sempre di puntare il faro verso un orizzonte futuribile in modo da anticipare le esigenze del mercato stesso. Entrando nei particolari, stiamo lavorando per portare la prima cucina robotica in Italia (fully automated e con AI integrata) all’interno di un’attività retail entro il 2024. Allo stesso tempo, è per noi di primaria importanza ragionare su prodotti avveniristici da offrire al mercato italiano quali alternative meat (3D printed) e plant based, al contempo focalizzarci sulla riduzione di emissioni di CO2 delle nostre attività e la riduzione totalitaria dello scarto di materie prime o lavorate. Puntiamo a essere carbon free e zero waste entro il 2027 attraverso numerose iniziative che verranno implementate con l’anno in corso. Questo perché ci teniamo e crediamo in temi fondamentali come la sostenibilità, la rigenerazione del territorio in un’economia circolare e la responsabilità dell’impatto sociale che creiamo.

Ma in termini di investimenti e finanziamenti, quali sono quelli più importanti che avete catturato?

I primi due anni sono stati i più difficili in termini di accesso ai classici strumenti di debito o equity (utili ad accelerare la crescita e lo sviluppo) disponibili sul mercato, tuttavia, una volta superato il periodo post pandemico, abbiamo aumentato considerevolmente la nostra dimensione d’impresa ed il numero di realtà in cui abbiamo investito. A oggi abbiamo dei partner solidi che hanno investito su di noi per circa 4 milioni di euro, condividendo la visione d’investimento imprenditoriale con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. La creazione di valore generata è stata apprezzata anche dagli istituti bancari, tra i quali Banca Progetto (partner finanziario principale), che hanno supportato il gruppo per un importo di oltre 10 milioni di euro. In ultimo, ma non meno importante, è stata lanciata una campagna di equity crowdfunding, attraverso il portale CrowdFundMe, con la quale abbiamo raccolto oltre 1 milione di euro in 60 giorni solamente con uno dei brand facente parte del nostro portafoglio.

Guardando al futuro, quali obiettivi di business ed economici, vi siete prefissati per il 2023?

Il 2023 è l’anno in cui vengono messe le fondamenta ad un progetto che ha già riscosso ottimi risultati nel corso del tempo, generando oltre 12 milioni di euro di fatturato nell’anno 2022, rispetto ai 700mila euro del 2019. L’obiettivo del 2023, a valle dei temi strategici e di lunga visione appena trattati, si delinea attraverso un piano operativo di medio termine che ci porta ad aumentare le nostre partecipazioni e raddoppiare il volume d’affari rispetto l’anno precedente così come il numero di posti in organico. Puntiamo a offrire lavoro a ulteriori 200 persone (dalle attuali 250) e incrementare la redditività delle nostre aziende, il tutto migliorando la scalabilità delle singole attività in maniera efficiente ed ordinata, procedendo quindi a sostenere la crescita esponenziale senza però andare a discapito dell’organizzazione stessa.

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