Nella macchia mediterranea del Salento, a Marina di Marittima (Lecce) Lido Ficò è un unicum: mare cristallino, scogliera, un prato verde naturale, la vicina imperdibile Cala dell’Acqua Viva, l’area relax, il ristorante-bar con servizio cocktail continuato, il tramonto sul blu del mare.
Nel 2022, non a caso, ha vinto il Best Beach award come miglior spiaggia d’Italia: chiamatelo poco. Abbiamo chiesto a Pasquale Toma, che con l’amico e socio Luigi Montunato ha dato vita a Lido Ficò, come inizia la storia dello stabilimento modello dell’accoglienza balneare del nostro Paese, e quali saranno i prossimi step della sua evoluzione.
Come nasce Lido Ficò? Cosa ha ispirato la sua apertura?
Lido Ficò, come lo stesso nome racconta, nasce nel 2021 da un’idea che richiama la vegetazione salentina, l’intento di valorizzarla in modo green (mantenendo vivo il legame con le caratteristiche del territorio) e la volontà di esaltare i suoi congeniti valori di bellezza, benessere e relax.
La scogliera della Marina di Marittima su cui Ficò si colloca, fatta di terrazzamenti naturali affacciati sul mare Adriatico, è immersa nella vegetazione spontanea: alberi di fico e macchia mediterranea che dominano l’area e la rendono un’oasi verde sul Canale d’Otranto. Ecco allora che l’albero di fico, presenza costante della vegetazione salentina e dell’area di riferimento del nostro lido, diventa elemento in grado di rievocare un valore storico affettivo legato alle origini del territorio (che peraltro celebra l’albero di fico con l’attesissima “Festa della Fica”, dal nome dialettale del suo frutto). Elemento al contempo in grado di ricondurre a quei valori positivi, attinenti appunto al benessere ed al relax, che si fanno mission del lido, come la dolcezza, l’ossigeno, l’ombra, il verde, i sorrisi.
La vittoria del premio Best Beach 2022 ha certificato la vostra posizione nell’Olimpo degli stabilimenti balneari italiani: come si fa innovazione nel vostro settore?
Crediamo che innovare significhi crescere su più piani, da quello tecnologico a quello concettuale. Puntare costantemente a migliorare con un occhio al futuro ed uno al valore presente e storico che il nostro territorio offre e tramanda.
Di base, quindi, perfezioniamo costantemente la nostra struttura per renderla sempre di più all’avanguardia: il nostro Lido conta su una strumentazione d’eccellenza che coccola il cliente ed esalta la sua esperienza di relax anche nei dettagli. Ne sono un esempio il pulsante per la chiamata del personale, i percorsi con acqua nebulizzata per rinfrescarsi nei giorni più caldi, le stazioni di ricarica per cellulari con pannello solare, etc.
Nel contempo, lavoriamo affinché, attraverso le nostre scelte, il visitatore non sia solo fruitore del territorio ma anche motore del suo sviluppo. Uno sviluppo basato sulla valorizzazione delle eccellenze e dei suoi punti di forza.
Vengono in mente le società benefit, di cui oggi si parla molto come modello per il futuro. Ecco, il nostro lavoro da sempre risponde a quei canoni che vengono ricondotti proprio a questo tipo di società: perseguire un benessere comune, operare in modo sostenibile e responsabile, tutelare e mettere in valore i beni naturali e culturali del territorio.
Per questo per noi innovazione è anche tutto ciò che nel migliorare l’esperienza offerta al cliente porta una ricaduta positiva per il nostro tessuto economico e sociale.
Quanto pesa la ristorazione nella vostra offerta? Come sono cambiate nel tempo le richieste e le aspettative della clientela su questo versante?
La ristorazione, da complementare, sta diventando sempre più un servizio di pari valore a quello offerto dalla spiaggia. Motivo per cui nel nostro Lido abbiamo scelto di offrire l’opportunità di scegliere tra due menu differenti per altrettante opzioni di consumazione: uno per chi vuole mangiare direttamente in spiaggia, l’altro per chi si accomoda nell’area ristorante, dove viene accolto dalla nostra tenda berbera dotata di nebulizzatori per i periodi più torridi.
Bellezza, gusto, comodità ma non solo: anche la qualità. I nostri menù prediligono il mare, con una costante: i prodotti freschi e, dove possibile, locali. La clientela apprezza molto l’attenzione all’aspetto ristorativo e, ultimamente, sta cambiando anche la richiesta: c’è un ritorno della ricerca della genuinità e dei prodotti del territorio, a discapito della cucina gourmet tanto ricercata negli ultimi anni.
L’Italia è abbastanza brava a valorizzare il suo patrimonio naturalistico marittimo? E se non lo è, cosa potrebbe fare sin da subito?
C’è sempre qualcosa da fare per migliorarsi, su ogni piano. Se pensiamo alla valorizzazione del patrimonio naturalistico, non dobbiamo perdere di vista tutto ciò che, anche in maniera tangente, permette di esaltarlo.
Nostro caso del Salento, andrebbero realizzate nuove infrastrutture e migliorati i collegamenti esistenti per permettere ai turisti di arrivare e spostarsi comodamente ed in modo sostenibile.
Allo stesso tempo penso che le istituzioni potrebbero valutare nuovi investimenti in comunicazione, anche di portata globale, mirati ad attrarre il visitatore straniero: tutto il mondo conosce località come Santa Monica cui il nostro mare e le nostre spiagge non hanno proprio nulla da invidiare.
Che cos’è la sostenibilità per Lido Ficò?
È uno degli elementi alla base della brand identity di Lido Ficò. Essere green per il nostro lido significa concedere ai nostri clienti un’esperienza in cui godere della meraviglia del territorio rispettandola e contribuendo a tutelarla.
Il nostro lido adotta una serie di accorgimenti eco-friendly, a partire dalla politica plastic-free passando per tante piccole ma significative scelte: i cestini di pane per l’asporto commestibili, le cannucce del bar in pasta gluten-free, le bottigliette d’acqua in alluminio richiudibili, il refill dell’acqua e tanto altro.
Lido Ficò, poi, si impegna costantemente per la promozione della bellezza e del rispetto della natura e del territorio, sposando ogni causa in questo senso. Ad esempio, in queste settimane, stiamo lavorando ad un nostro progetto di valorizzazione del tratto costiero di Marittima. Un’idea ancora in cantiere, ma che possiamo riassumere come un percorso artistico-descrittivo che, nell’accogliere i visitatori che tutto l’anno transitano nell’area verde del Lido, esalti l’unicità e la bellezza dello scorcio di costa su cui Ficò è adagiato.
Quali sono le direzioni di sviluppo in cui volete muovervi nei prossimi anni?
Ci piacerebbe un domani riuscire a replicare la nostra idea di lido anche in altre località. Monitoriamo eventuali opportunità in questo senso, sempre con un occhio alla direttiva Bolkestein. Ma abbiamo in programma anche di fare crescere Lido Ficò lavorando ad una rete di referenze reciproche ad ampio spettro con altri operatori del settore. Sia del posto, come possono essere ad esempio i più importanti locali della movida salentina, che lontani, come le strutture ricettive complementari alla nostra, che operano nella stagione invernale.
Qual è il complimento più bello che avete ricevuto da un cliente?
I complimenti sono tutti belli, ma quello che ci ha sorpreso e gratificato di più è arrivato proprio in questi giorni. È venuto a trovarci un nostro compaesano, da Ruffano, per vedere con i suoi occhi il nostro lido, di cui tanto aveva sentito parlare. Sorpreso, ci ha “promossi”, telefonando a casa e confermando che “è proprio come lo raccontano”. Ci ha sorpresi e ci ha fatto piacere perché ottenere il consenso e l’apprezzamento in casa propria è sempre un banco di prova non banale: si sa, nemo propheta in patria…
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