Articolo tratto dal numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
In un contesto macroeconomico incerto, fra inflazione elevata, sfiducia dei consumatori, mercato in ribasso, tensioni geopolitiche, il digitale ha continuato a guadagnare importanza, con una previsione di crescita sostenuta dell’impiego dei chip.
“Il funzionamento del mondo oggi si basa sui semiconduttori”, osserva John Kalvin, vice presidente e direttore generale global partners di Intel. Secondo quanto emerge da uno studio della Banca Mondiale, la digital economy rappresenta circa il 15% del Pil globale.
L’investimento di Intel nell’IA
Un valore destinato a crescere con la diffusione dell’intelligenza artificiale, di cui si parla da decenni, ma che solo quest’anno ha conosciuto un impiego senza precedenti, con la diffusione dei cosiddetti large language model (come ChatGpt) e dei modelli text-to-image (come Stable Diffusion, Dall-E).
La multinazionale statunitense Intel punta a portare le capacità di IA nei suoi prodotti hardware, rendendole accessibili attraverso soluzioni software open e multi-architettura. “L’ecosistema impara a conoscere la nostra tecnologia hardware e software, poi pensa al proprio modello di business, al proprio mercato locale e ai propri clienti e vede come poterla sfruttare al meglio per risolvere un problema, gestire la propria attività in modo più efficiente o sfruttare una nuova opportunità”, dice Kalvin.
Dai processori Xeon agli Intel Core Ultra
Per la società la siliconomy nasce proprio da questa convergenza, con la tecnologia che guiderà un’economia in crescita basata sul silicio, alla base di tutti i prodotti digitali. Il 14 dicembre Intel ha presentato da Wall Street IA Everywhere, un evento dedicato alla diffusione di questa tecnologia in ogni ambito dell’attività umana.
Per l’occasione, i vertici hanno annunciato i processori Xeon di quinta generazione, che permettono l’integrazione dell’IA nel cloud, nella rete e in edge, con elevate prestazioni ed efficienza energetica, e gli Intel Core Ultra, che inaugurano la nuova categoria degli IA pc, ovvero personal computer con funzionalità aumentate grazie all’intelligenza artificiale, che avranno all’interno hardware per gestire le applicazioni più evolute in maniera efficace.
“Non solo saranno presentati oltre 200 modelli con questo nuovo processore, ma stiamo anche lavorando con oltre 100 produttori di software per realizzare più di 300 nuove applicazioni basate sull’IA”, aggiunge Kalvin. “I nuovi pc dotati di questa tecnologia rappresenteranno un’opportunità per rinnovare le dotazioni informatiche delle aziende. I partner non devono aspettarsi subito una crescita vertiginosa delle loro vendite, ma dovranno prima comprendere i casi d’uso e aumentare la produttività”.
Il rispetto dell’ambiente
Per Intel il rispetto dell’ambiente è sempre stato una priorità. Gli Intel Core Ultra, infatti, sono realizzati con processo Intel 4 in Irlanda, e dunque in Europa, con elevati standard di sostenibilità, vicini all’obiettivo di 100% di energie rinnovabili, e zero rifiuti in discarica.
I chip realizzati in questa fabbrica, a Leixlip (Irlanda), hanno raggiunto livelli di miniaturizzazione straordinaria anche grazie alla tecnologia di litografia Euv dell’olandese Asml. Quella di Intel è una storia di innovazione europea nel settore dei semiconduttori, la cui produzione è oggi detenuta dall’Asia per l’80%. L’ambizione dell’Ue è di arrivare a rappresentare il 20% (dall’odierno 9%). E quello irlandese è un modello da seguire.
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